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Discussione: Arthur C. Clarke (letto 12432 volte) |
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Re:Arthur C. Clarke « Rispondi #60 data: 23 Gennaio 2012, 22:46:56 » |
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« Ultima modifica: 23 Gennaio 2012, 22:47:22 di Imriel » |
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Re:Arthur C. Clarke « Rispondi #62 data: 24 Gennaio 2012, 12:50:05 » |
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Citazione da: marben il 24 Gennaio 2012, 08:40:44
Citazione da: bibliotecario il 23 Gennaio 2012, 22:30:23
Come ben sai Biblio, io sono un fan sfegatato di molti autori recenti tipo Stross, De Filippo, Egan, Chiang, MacLeod etc, però mettere in soffitta Clarke proprio no. Clarke è la fs "classica" nella sua massima espressione, non è archiviabile.
| Certo, la mia era solo una provocazione. Comunque, la fantascienza, per antonomasia dovrebbe essere un genere proiettato verso il futuro. Non possiamo solo guardarci in dietro, e soprattutto in Italia continuare a riproporre e ristampare alle nuove generazioni i cosidetti classici, ai giovani di oggi non possano fare lo stesso effetto immaginifico che hanno fatto alle generazioni dei loro nonni. In Italia la fantascienza piano piano muore per esaurimento dei vecchi lettori. Gli autori che hai citato sopra sono molto più spendibili oggi di Clarke, Hamilton, Williamson, VanVogt, Campbell o Heinlein
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Re:Arthur C. Clarke « Rispondi #63 data: 24 Gennaio 2012, 17:32:06 » |
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Citazione da: bibliotecario il 24 Gennaio 2012, 12:50:05
Citazione da: marben il 24 Gennaio 2012, 08:40:44
Citazione da: bibliotecario il 23 Gennaio 2012, 22:30:23
Come ben sai Biblio, io sono un fan sfegatato di molti autori recenti tipo Stross, De Filippo, Egan, Chiang, MacLeod etc, però mettere in soffitta Clarke proprio no. Clarke è la fs "classica" nella sua massima espressione, non è archiviabile.
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Certo, la mia era solo una provocazione. Comunque, la fantascienza, per antonomasia dovrebbe essere un genere proiettato verso il futuro. Non possiamo solo guardarci in dietro, e soprattutto in Italia continuare a riproporre e ristampare alle nuove generazioni i cosidetti classici, ai giovani di oggi non possano fare lo stesso effetto immaginifico che hanno fatto alle generazioni dei loro nonni. In Italia la fantascienza piano piano muore per esaurimento dei vecchi lettori. Gli autori che hai citato sopra sono molto più spendibili oggi di Clarke, Hamilton, Williamson, VanVogt, Campbell o Heinlein
| Clarke ed Heinlein sono una cosa, Hamilton, Williamson, Van Vogt e Campbell tutt'altra. Ci sono autori che hanno fatto il loro tempo scrivendo di avventurette più o meno verosimili nella galassia o di eroi spaziali che andavano in guerra e salvavano l'universo e ci sono invece autori che hanno "creato" un nuovo genere, aprendo strade e raccontando cose che lasciano a bocca aperta ancora oggi, principalmente perchè hanno parlato dell'uomo e del suo sentire più che di astronavi e di tecnologie che il tempo ha provveduto a rendere ridicole o quantomeno ingenue. Non va bene guardarsi solo "indietro", ma guardare solo avanti è altrettanto sbagliato: archiviare Clarke, Asimov, Brown o Heinlein perchè "vetusti" poi è inconciliabile con l'amore per la fantascienza; non si ama qualcosa rinnegando le sue origini.
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marben
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Re:Arthur C. Clarke « Rispondi #64 data: 24 Gennaio 2012, 22:01:49 » |
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Clarke e Heinlein sono due autori diversissimi per stile, mentalità e retroterra culturale. Hanno però una cosa in comune, senza di loro la fantascienza moderna non sarebbe esistita o, quantomeno, sarebbe stata ben più povera. Campbell e Williamson sono stati dei pioneri ai loro tempi ma il loro genere di fs oggi non ha più molto appeal. Van Vogt è stato un outsider genialoide e sconclusionato ma la sua influenza sul genere è stata praticamente nulla. Hamilton è un padre della space opera, come pure Williamson. I suoi scritti degli anni 30 sono ormai illegibili mentre alcuni romanzi degli anni 40 e 50, pur se datati, sono pregevoli. Brown (insieme a Kuttner) ha introdotto lo humour e il paradosso nella fs. Forse non ha influenzato direttamente nessuno (non mi viene in mente nessun autore "browniano") ma la sua influenza in senso lato è stata enorme. Per Asimov rimando a quanto ho scritto nel topic a lui dedicato. Insomma, certi autori andrebbero conosciuti sia per il loro valore intrinseco sia per la loro influenza sugli altri autori. Da questo punto di vista Clarke ed Heinlein (ma anche Asimov, Pohl, Simak e qualche altro) sono imprescindibili. Almeno così la vedo io, ovviamente ciascuno è libero di leggere i libri di fs come opere irrelate e a se stanti.
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« Ultima modifica: 24 Gennaio 2012, 22:22:08 di marben » |
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Re:Arthur C. Clarke « Rispondi #65 data: 16 Ottobre 2012, 23:39:27 » |
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Rileggendo questo post dopo un bel po di tempo , mi sono reso conto che mi sono espresso male e ciò che volevo dire non era esattamente quello che volevo intendere. Ma è stato spiegato perfettamente da molti di voi, gli autori di una volta non possono essere messi da parte, ma alcune opere ormai sono praticamente illeggibili, come dice giustamente nel post , Marben, senza di loro la fantascienza moderna non sarebbe esistita. Sto leggendo in questo frangente di tempo - Isole nello spazio- di Campbell , ovviamente essendo una raccolta di romanzi scritti nel 30/40 non hanno più quel fascino che avrebbero potuto dare quando furono scritti, è una sf troppo povera e sorpassata, alcuni sono dei romanzetti da ragazzi. Non per questo non si debba tenere conto di tutte le opere che gli autori di quel tempo hanno scritto di cui alcune veramente innovative sotto l'aspetto delle tecnologie che poi si sono rivelate negli anni a venire, come per esempio in questo libro i personaggi si inventano una nave che sfrutta energia solare. Detto questo , se siamo alla ricerca di autori che ci facciano immergere in nuova sf , ben vengano, ovviamente senza dimenticarci di chi in passato ha esplorato temi tecnologici che oggi viviamo.
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Sto leggendo
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Re:Arthur C. Clarke « Rispondi #68 data: 19 Marzo 2019, 20:45:51 » |
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Re:Arthur C. Clarke « Rispondi #71 data: 19 Marzo 2019, 23:51:42 » |
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Re:Arthur C. Clarke « Rispondi #74 data: 18 Maggio 2019, 20:22:29 » |
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Citazione da: lucagiaco87 il 18 Maggio 2019, 19:19:29 scusate,ma non ho letto la discussione...sto attualmente leggendo "preludio allo spazio" e devo dire...oddio..mi risulta pesante,lo sto finendo per non lasciarlo a metà...sarà perche la tematica è stata superata dagli eventi storici,non so..è il primo suo che leggo e,ecco,volevo sapere se ,non piacendomi questo,devo "lasciarlo perdere",o se ho semplicemente beccato uno più scarso..
| ... è meglio che leggi la discussione, molto "antica", ma soprattutto d'altro genere...
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