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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | Autori di Fantascienza | Discussione: John Varley «prec succ»
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  Autore  Discussione: John Varley  (letto 8071 volte)
AgenteD


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Re:John Varley
« Rispondi #15 data: 03 Agosto 2011, 12:07:46 »
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Con l'aria che tira dubito che ci saranno nuove traduzioni... Però quella di Urania lascerà pure a desiderare, però è di un certo Vittorio Curtoni che di traduzioni se ne intende... Boh...
« Ultima modifica: 03 Agosto 2011, 12:08:22 di AgenteD » Loggato
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Re:John Varley
« Rispondi #16 data: 03 Agosto 2011, 12:18:32 »
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Ragazzacci,
ora basta parlare del programma delle prossime uscite di Urania su questo topic in cui si dovrebbe esclusivamente parlare di Varley.
Continuiamo a commentare l'editoriale di Lippi sulle prossime uscite, al suo posto, cioè qui: http://www.uraniamania.com/forum.php?board=6&action=display&threadid=5538
« Ultima modifica: 03 Agosto 2011, 12:20:03 di bibliotecario » Loggato
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Re:John Varley
« Rispondi #17 data: 03 Agosto 2011, 12:36:51 »
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Citazione da: AgenteD il 03 Agosto 2011, 12:07:46

Con l'aria che tira dubito che ci saranno nuove traduzioni... Però quella di Urania lascerà pure a desiderare, però è di un certo Vittorio Curtoni che di traduzioni se ne intende... Boh...


Chiedo venia, non mi riferivo al traduttore, ma alla resa del testo originale in italiano. Non ricordo dove averlo letto, ma mi risulta che il testo originale sia stato sottoposto a tagli alquanto severi.
Se ci fosse un'anima buona in possesso della copia in inglese e dell'Urania potremmo imbarcarci in una bella discussione estiva così, tanto per combattere l'ozio...
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Re:John Varley
« Rispondi #18 data: 03 Agosto 2011, 13:23:22 »
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Citazione da: bibliotecario il 03 Agosto 2011, 12:18:32

Ragazzacci,
ora basta parlare del programma delle prossime uscite di Urania su questo topic in cui si dovrebbe esclusivamente parlare di Varley.
Continuiamo a commentare l'editoriale di Lippi sulle prossime uscite, al suo posto, cioè qui: http://www.uraniamania.com/forum.php?board=6&action=display&threadid=5538


non ci credo! adesso quello IN-TOPIC sarei io!!!
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Re:John Varley
« Rispondi #19 data: 06 Agosto 2011, 08:53:21 »
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Visto che cercavo notizie su Varley... ecco, posto i link di Wikipedia ed il sito di Varley:

http://it.wikipedia.org/wiki/John_Varley

http://en.wikipedia.org/wiki/John_Varley_(author)

http://www.varley.net/
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Re:John Varley
« Rispondi #20 data: 07 Agosto 2011, 19:09:51 »
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Le tue impressioni durante la lettura Arne?
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Re:John Varley
« Rispondi #21 data: 08 Agosto 2011, 11:02:14 »
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Posso parlare di Blue Champagne :

Molto bella l'ambientazione, crea un luogo d'azione particolarissimo: la Bolla.
Anche se la descrizione è un po farraginosa... non riesce a descriverla in maniera chiarissima come avrebbe saputo fare Asimov o Clarke o Heinlein... (ed anche la copertina non aiuta, visto che raffigura qualcosa di completamente diverso dalla "Bolla" di Varley).

Ecco... l'azione si svolge in un ambiente fortemente evocativo... ma di per se (l'azione, la trama) non ha nulla di particolare, mi ha deluso se non proprio annoiato...magari perchè cercavo e mi aspettavo la "space opera".

... se cambiamo prospettiva (dimenticando la space opera) le "registrazioni" di cui parla offrono spunti interessanti per cio' che il futuro potrebbe riservarci, per quella parte importante per tutti noi che sono i ricordi, le esperienze forti che abbiamo vissuto, la privacy, il nostro rapporto con gli altri, con la verità e con la menzogna...

p.s. le "registrazioni ad esperienza diretta" ricordano tantissimo "Strange Days" (il film) ... che si siano ispirati a questo particolare del racconto di Varley ??


Ecco, tutto considerato gli darei un 6/ 6,5

« Ultima modifica: 08 Agosto 2011, 17:18:24 di Arne Saknussemm » Loggato
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Re:John Varley
« Rispondi #22 data: 08 Agosto 2011, 11:18:49 »
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Tornato da poco dalle ferie e cosa vedo? Un bel topic su John Varley!
E' uno dei miei autori preferiti, secondo solo a Colin Kapp.
Coincidenza: mentre ero al mare mi sono letto "Spiaggia d'acciaio", un tomo di 520 pagine che però ho divorato in una settimana.
Il romanzo è un tripudio di idee, anticipazioni azzeccatissime (vedi le notizie in tempo reale sui newspad, e il trionfo del gossip come vetta della cultura del futuro) pur essendo stato scritto nel 1992, e contiene fantasiose descrizioni di decine di habitat in cui si è insediata l'umanità in seguito all'invasione della Terra da parte dei misteriosi Invasori.
Personaggi straordinari, dal primo all'ultimo, storia mozzafiato e che non disdegna di inculcare qualche sano dubbio filosofico.
In una parola: capolavoro!
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Re:John Varley
« Rispondi #23 data: 08 Agosto 2011, 11:30:46 »
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Effettivamente anche in Blue Champagne anticipa benbene il dominio del sesso nella cultura di massa del futuro (quello in cui noi gia viviamo), e si avverte che Varley ha tante e precise idee sui "possibili futuri".

(... enon posso giudicare Varley da un singolo racconto... "Spiaggia d'acciaio" mi intriga... )
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Re:John Varley
« Rispondi #24 data: 21 Dicembre 2011, 11:51:07 »
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Riporto sul topic relativo John Varley il link che ci ha proposto il nostro inarrivabile Ansible   .

Cliccandoci su si potrà accedere ad un bel sito con diverse rappresentazioni di Temi, il satellite protagonista di "Titano" di Varley. Si va dai dettagli della struttura, mappe, a panoramiche e storyboard.
Davvero bello.


http://ammonra.org/gaea/


p.s. agli amministratori: non si potrebbe inserire questo link nella scheda di Titano sul db ??
« Ultima modifica: 21 Dicembre 2011, 11:52:06 di Arne Saknussemm » Loggato
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Re:John Varley
« Rispondi #25 data: 21 Dicembre 2011, 14:21:55 »
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Citazione da: marco.kapp il 08 Agosto 2011, 11:18:49

Tornato da poco dalle ferie e cosa vedo? Un bel topic su John Varley!
E' uno dei miei autori preferiti, secondo solo a Colin Kapp.
Coincidenza: mentre ero al mare mi sono letto "Spiaggia d'acciaio", un tomo di 520 pagine che però ho divorato in una settimana.
Il romanzo è un tripudio di idee, anticipazioni azzeccatissime (vedi le notizie in tempo reale sui newspad, e il trionfo del gossip come vetta della cultura del futuro) pur essendo stato scritto nel 1992, e contiene fantasiose descrizioni di decine di habitat in cui si è insediata l'umanità in seguito all'invasione della Terra da parte dei misteriosi Invasori.
Personaggi straordinari, dal primo all'ultimo, storia mozzafiato e che non disdegna di inculcare qualche sano dubbio filosofico.
In una parola: capolavoro!




Non avevo visto questo intervento: non posso che quotare in pieno quello che dice kapp.
Aggiungo inoltre che il protagonista per la prima metà è un uomo mentre nella seconda fa il 'cambiamento', bellissimo vedere come il suo universo pur essendo il medesimo di prima viene completamente capovolto dal punto di vista di una donna! (per non parlare dei suoi ex compagni di bevute che cominciano a provarci! )
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Re:John Varley
« Rispondi #26 data: 11 Gennaio 2012, 18:44:19 »
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Riprendo questo topic perchè, dopo una settimana dalla lettura, credo di aver ormai interamente digerito "Titano" e vorrei dare le mie impressioni che, visto il tenore degli interventi precedenti, saranno purtroppo in controtendenza.

Innanzitutto parlo del romanzo.
Fino a 30 pagine dalla fine è un capolavoro: come giustamente osservato ci sono molte similitudini sia con Heinlein che con Farmer, ma, vista la somiglianza straordinaria con i romanzi del ciclo del mondo del pozzo di Chalker non mi sento di escludere che Varley possa avere ripreso da lì qualche idea (Midnight at the Well of Souls è del 1977, mentre Titan è del 1979).
Purtroppo il finale rovina tutto: dal momento in cui Cirocco e la sua amichetta incontrano Gea il romanzo cambia improvvisamente tono, dando l'impressione di esser stato scritto da qualcun altro, meno dotato e con meno idee.
Il finale, a mio avviso, è quanto di più ridicolo, banale e scontato abbia mai letto (secondo solo a quello di "Vento dal nulla" di Ballard) e rende indecifrabile tutto il resto.

Veniamo poi al capitolo traduzione.
Fruttero & Lucentini, a più riprese, sono stati accusati, più o meno velatamente, di incompetenza o di scarso rispetto per i lettori avendo volontariamente "asciugato" (che secondo la maggior parte dei lettori è sinonimo di "rovinato") dei capolavori immortali della letteratura.
Non posso negare che, in moltissimi casi, questa operazione di "asciugatura" sia stata scellerata ed abbia prodotto effetti nefasti su alcuni romanzi (come nel caso dell'illegibile "Oltre l'invisibile" o come nel caso di alcuni cerchiorosso che appaiono inspiegabilmente "mozzi" verso il finale), ma non è assolutamente questo il caso di "Titano".
In primo luogo perchè non parliamo di un capolavoro della letteratura mondiale, ma di un romanzetto appena discreto che era già stato abbondantemente rovinato dal suo autore con un finale del tipo "cavalcò verso Ovest e tutto andò bene", in secondo luogo perchè, lette e confrontate la versione cerchiorosso con la nuova edizione in UCZ, ci si rende conto che il lavoro di asciugatura (di Andreina Negretti) fu praticamente perfetto e si limitò a frasi e scene che nulla aggiungevano alla trama.
A mio avviso il "recupero" delle parti "eliminate" da Andreina Negretti è una operazione che nulla aggiunge al valore del romanzo in se e che dunque non giustificava affatto una riedizione in pompa magna del romanzo dopo la versione cerchiorosso e quella di Urania Classici.

A questo punto, per capire chi è il vero Varley dovrei probabilmente leggere i romanzi successivi, ma, al momento, vista la delusione del primo non mi sento proprio invogliato.
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Re:John Varley
« Rispondi #27 data: 11 Gennaio 2012, 20:13:45 »
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Citazione da: maxpullo il 11 Gennaio 2012, 18:44:19

Riprendo questo topic perchè, dopo una settimana dalla lettura, credo di aver ormai interamente digerito "Titano" e vorrei dare le mie impressioni che, visto il tenore degli interventi precedenti, saranno purtroppo in controtendenza.

Innanzitutto parlo del romanzo.
Fino a 30 pagine dalla fine è un capolavoro: come giustamente osservato ci sono molte similitudini sia con Heinlein che con Farmer, ma, vista la somiglianza straordinaria con i romanzi del ciclo del mondo del pozzo di Chalker non mi sento di escludere che Varley possa avere ripreso da lì qualche idea (Midnight at the Well of Souls è del 1977, mentre Titan è del 1979).
Purtroppo il finale rovina tutto: dal momento in cui Cirocco e la sua amichetta incontrano Gea il romanzo cambia improvvisamente tono, dando l'impressione di esser stato scritto da qualcun altro, meno dotato e con meno idee.
Il finale, a mio avviso, è quanto di più ridicolo, banale e scontato abbia mai letto (secondo solo a quello di "Vento dal nulla" di Ballard) e rende indecifrabile tutto il resto.

Veniamo poi al capitolo traduzione.
Fruttero & Lucentini, a più riprese, sono stati accusati, più o meno velatamente, di incompetenza o di scarso rispetto per i lettori avendo volontariamente "asciugato" (che secondo la maggior parte dei lettori è sinonimo di "rovinato") dei capolavori immortali della letteratura.
Non posso negare che, in moltissimi casi, questa operazione di "asciugatura" sia stata scellerata ed abbia prodotto effetti nefasti su alcuni romanzi (come nel caso dell'illegibile "Oltre l'invisibile" o come nel caso di alcuni cerchiorosso che appaiono inspiegabilmente "mozzi" verso il finale), ma non è assolutamente questo il caso di "Titano".
In primo luogo perchè non parliamo di un capolavoro della letteratura mondiale, ma di un romanzetto appena discreto che era già stato abbondantemente rovinato dal suo autore con un finale del tipo "cavalcò verso Ovest e tutto andò bene", in secondo luogo perchè, lette e confrontate la versione cerchiorosso con la nuova edizione in UCZ, ci si rende conto che il lavoro di asciugatura (di Andreina Negretti) fu praticamente perfetto e si limitò a frasi e scene che nulla aggiungevano alla trama.
A mio avviso il "recupero" delle parti "eliminate" da Andreina Negretti è una operazione che nulla aggiunge al valore del romanzo in se e che dunque non giustificava affatto una riedizione in pompa magna del romanzo dopo la versione cerchiorosso e quella di Urania Classici.

A questo punto, per capire chi è il vero Varley dovrei probabilmente leggere i romanzi successivi, ma, al momento, vista la delusione del primo non mi sento proprio invogliato.

Scusate se sono ripetitivo, però se leggo "Titano di John Varley" io voglio leggere quello scritto da Varley, bello o brutto che sia, non quello che la Negretti ha deciso che era meglio lasciare.
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« Rispondi #28 data: 11 Gennaio 2012, 20:17:17 »
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Citazione da: maxpullo il 11 Gennaio 2012, 18:44:19

....
in secondo luogo perchè, lette e confrontate la versione cerchiorosso con la nuova edizione in UCZ, ci si rende conto che il lavoro di asciugatura (di Andreina Negretti) fu praticamente perfetto e si limitò a frasi e scene che nulla aggiungevano alla trama.
A mio avviso il "recupero" delle parti "eliminate" da Andreina Negretti è una operazione che nulla aggiunge al valore del romanzo in se e che dunque non giustificava affatto una riedizione in pompa magna del romanzo dopo la versione cerchiorosso e quella di Urania Classici.
...



Sono assolutamente contrario a quanto affermi sopra.
Se l'asciugatura è giusta o pure no è cosa assolutamente soggettiva, e vorrei essere io da lettore acquirente a deciderlo, non mi va assolutamente che altri decidano per me.
Io pago e voglio leggere un testo integrale con una traduzione il più possibile coerente col testo originale. O almeno voglio sapere prima che il testo è stato "asciugato" di parti ritenute non dall'autore stesso non necessarie.

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Re:John Varley
« Rispondi #29 data: 11 Gennaio 2012, 22:08:35 »
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Naturalmente non volevo convincere nessuno, ma mi domandavo se, questioni di principio a parte, qualcuno abbia effettivamente provato a leggere le due edizioni, riscontrando differenze nella storia o nelle sensazioni che suscita la lettura.


Trovo difficile non condividere questo pensiero:

Citazione da: bibliotecario il 11 Gennaio 2012, 20:17:17

Se l'asciugatura è giusta o pure no è cosa assolutamente soggettiva, e vorrei essere io da lettore acquirente a deciderlo, non mi va assolutamente che altri decidano per me.
Io pago e voglio leggere un testo integrale con una traduzione il più possibile coerente col testo originale. O almeno voglio sapere prima che il testo è stato "asciugato" di parti ritenute non dall'autore stesso non necessarie.


Sono d'accordo che sia sacrosanto che il lettore venga avvisato in copertina, dietro la copertina, in quarta di copertina o altrove che quello che sta acquistando ha subito una "asciugatura".
Però trovo molto più difficile accettare acriticamente l'affermazione che "integrale" è bello.

Lasciando da parte "Titano" (cui l'asciugatura - IMHO - non ha nè migliorato nè rovinato alcunchè) vorrei proporvi la lettura di questi due libri:
- "Il figlio della notte" - URANIA 4 e 342
- "Il signore delle tenebre" - I maestri del del fantastico numero 2
Il primo è un capolavoro, il secondo fa dormire.
E' una cosa soggettiva e non dimostra affatto la bontà dell'operazione di asciugatura (mi guardo bene dal dirlo, ci mancherebbe), ma so che se avessi letto subito l'edizione Fanucci mi sarei perduto un bel romanzo che è da sempre tra i miei preferiti.


Mi spiace, pensate pure quel che volete, ma non sarò mai d'accordo con l'equazione ASCIUGATURA=CAPOLAVORO ROVINATO.
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