I miei Urania sino al numero 1087 sono in doppia fila all’interno di una libreria con ante in vetro. Non sono imbustati, le file esterne sono semplicemente coperte con fogli bianchi A4 piegati sino al margine superiore dei libri. Periodicamente tolgo i fogli che proteggono dalla luce per godere dello spettacolo che offrono; poi apro le due ante e aspiro piano, con voluttà. Descrivere l’odore dite? Non posso, semplicemente non è possibile; posso provarci con degli aggettivi, tutti inadeguati, naturalmente: sottile, balsamico, antico, corroborante, speziato. A volte, guardando le copertine, riconosco anche il profumo dei miei vent’anni misto al rimpianto dei bivi sbagliati, e dei treni persi. Batteri dite? Può darsi. E se sono loro a produrre quelle delizie per l’olfatto, guai a chi me li tocca.

       Cordialità fragranti,

       Den Heb