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Discussione: Concorso per UMini: "Il ritrovamento dell'Erebus" (letto 15464 volte) |
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Re:Concorso per UMini: "Il ritrovamento dell'Erebus" « Rispondi #46 data: 22 Novembre 2015, 14:20:33 » |
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E 4!! LA SPIA“Finalmente, dopo anni di ricerche e di tentativi falliti, L’equipe di scienziati aveva scoperto e raggiunto il punto “X”. L'ansia e l'eccitazione erano palpabili. Dodici metri sotto i loro piedi si trovava la chiave per risolvere uno dei più grandi misteri del secolo…” - Poi cosa successe? - chiese L’agente DX0, porgendo al subalterno una sigaretta per metterlo a suo agio. - No, grazie Signore. Cosa successe? Bè, gli scienziati riuscirono a trovare quella maledetta Chiave. L’agente Capo fissò l’uomo steso su un lettino d’ospedale, conciato male ma salvo per miracolo. Ripensò all’intera vicenda. Avevano scoperto che uno dei più ricchi magnati della Terra aveva in ballo qualcosa di grosso. Così, il Governo aveva infiltrato una spia nella società del miliardario, la quale rivelò che un immenso segreto giaceva sepolto in Antartide. Un segreto che avrebbe potuto far fare all’umanità un balzo evolutivo di milioni di anni. Soltanto se fosse stato reso pubblico… - Quegli stupidi! - Di chi parli? - Dell’equipe di studiosi. Dovevano immaginarselo. Lavoravano per un privato, difficilmente avrebbero potuto divulgare la notizia della scoperta liberamente. Ci parlavo spesso… si immaginavano conferenze, interviste, premi Nobel e riconoscimenti a non finire… non sapevano che appena la loro missione si sarebbe conclusa, non avrebbero visto l’alba del giorno dopo… quel diavolo di un magnate l’aveva già preventivato da tempo. Questo non è il resoconto di una scoperta rivoluzionaria, pensò l’agente DX0, ma il retroscena di una macabra uccisione di massa. - Come sei riuscito a salvarti? - chiese infine. - Non lo so. Ricordo perfettamente l’esplosione. Ero in un punto della Base in cui non avrei dovuto avere scampo. A volte mi sembra di rivivere il dolore della morte… bè, sarei dovuto morire, no? - Ti hanno ritrovato a 10 km di distanza, svenuto e in avanzato stato di ipotermia – gli ricordò il Capo. L’altro annuì, con la rassegnazione di chi era stato artefice di un miracolo. - Prenditi un mese di riposo. Te lo sei meritato. - Grazie Signore. E… cosa farete con il Magnate? - Non vedrà l’alba di domani… L’agente operativo sorrise e chiuse gli occhi. La Chiave era caduta nelle mani sbagliate. Avrebbe aperto i Cancelli dell’Universo… Così ne avevano parlato gli scienziati.
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« Ultima modifica: 22 Novembre 2015, 14:23:33 di iogy » |
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Re:Concorso per UMini: "Il ritrovamento dell'Erebus" « Rispondi #47 data: 22 Novembre 2015, 15:22:56 » |
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Ohi, la qualità sale sempre più... bravi Ciccio e Iogy!
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Re:Concorso per UMini: "Il ritrovamento dell'Erebus" « Rispondi #48 data: 25 Novembre 2015, 15:02:19 » |
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VICOLO CIECO: Finalmente, dopo anni di ricerche e di tentativi falliti, L’equipe di scienziati aveva scoperto e raggiunto il punto “X”. L'ansia e l'eccitazione erano palpabili. Dodici metri sotto i loro piedi si trovava la chiave per risolvere uno dei più grandi misteri del secolo…
Da giorni la zona era controllata dagli agenti governativi ed assediata da giornalisti arrivati da tutti i pianeti della Congregazione, nonché da una miriade di curiosi giunti con ogni mezzo di trasporto possibile. La notizia era comparsa sui video di ogni abitazione già da una settimana, scatenando un’ondata di interesse senza precedenti. In molti non riuscirono a trovare un mezzo per arrivare in tempo e gli astroporti erano intasati di prenotazioni. Tutti volevano esser presenti, tutti volevano vedere. Purtroppo però, come spesso accade, gli entusiasmi si rivelarono troppo affrettati e piano piano si fece strada un sentimento di frustrazione e di impotenza, ben visibile sui volti inespressivi degli scienziati ed anche dei rappresentanti del Governo, giunti in pompa magna per l’occasione. I tecnici e gli specialisti cercavano il modo di comprendere come aprire la misteriosa sfera opaca blu, che giaceva in profondità, e che avrebbe dato risposta al segreto che resisteva ormai da più di 500 anni. Questa non presentava aperture di sorta ed il materiale di cui era fatta, di composizione sconosciuta, resisteva ad ogni tentativo di forzatura, ed ogni analisi sia coi raggi X, che con le risonanze aveva dato esito negativo. Non si potevano usare campi laser alfa, né beta perché il rischio di distruggerne anche il contenuto era troppo alto. Era una situazione irreale. Eravamo ad un passo dalla soluzione, ma questa rimaneva sigillata all’interno di un contenitore forse creato proprio perché venisse aperto al momento opportuno, ma, difficile a credersi, quel momento non era ora, né oggi: la nostra tecnologia non era sufficiente, e chissà fra quanto lo sarebbe stata. Ci fu chi accusò il governo che tutto fosse un complotto per non render noto il contenuto, e qualcuno pianse. Ma qualcuno s’interrogò sulla natura di quella sfera che in quel momento valutava il pianeta Terra nella sua interezza, fatta di materia e onde cerebrali, evidentemente non ancora mature per “sapere”.
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Re:Concorso per UMini: "Il ritrovamento dell'Erebus" « Rispondi #53 data: 26 Novembre 2015, 23:25:05 » |
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PARTENZA
“Finalmente, dopo anni di ricerche e di tentativi falliti, L’equipe di scienziati aveva scoperto e raggiunto il punto “X”. L'ansia e l'eccitazione erano palpabili. Dodici metri sotto i loro piedi si trovava la chiave per risolvere uno dei più grandi misteri del secolo…”
"Se arriveranno a quello che chiamano punto X ci troveranno". "Lo so" disse il comandante ”e noi siamo riusciti a riparare solo uno dei 2 motori in avaria e questo ci impedisce il salto quasar”. "Se siamo riusciti a rimanere nascosti su questo pianeta per più di 500 rivoluzioni, è grazie al basso livello di tecnologia trovato quando fummo costretti a scendere per un'avaria alla nave. All'epoca erano molto primitivi, e ancora sono molto lontani anche dal solo viaggio interstellare, e nascondere la nostra nave non fu difficile. Ma ora, per effettuare la verifica del motore riparato, abbiamo dovuto disattivare i campi di protezione, permettendo alle loro primitive sonde, seppur casualmente, di individuare la nave sotto il suolo." "Casualmente?" "Si, hanno individuato la posizione della nave ma ignorano cosa essa sia. " " Quindi non hanno capito cos'hanno trovato ?" "No ... e questa può essere la nostra salvezza.” “In che modo comandante? I terrestri si stanno ammassando in molti e con molti macchinari. Non hanno ancora portato le loro armi, ma come abbiamo visto nella loro storia, presto lo faranno.” “In che modo pensa di uscire da qui ?” “ Come vi ho detto nonostante i piccoli progressi ottenuti , sono ancora primitivi: dentro sono molto timorosi dell’ignoto ed è questa la nostra possibilità” “ Non la capisco comandante” “ Basterà accendere i motori: aumentando un po’ alla volta l’intensità. Le vibrazioni saranno interpretate dai loro strumenti come un terremoto e la prima cosa che faranno sarà evacuare la zona. Allora, e solo allora, potremo decollare e lasciare questo pianeta”. Le scosse iniziarono il 26 dicembre 2164 alle ore 2.53 locali. Nonostante l’evacuazione dei civili da parte dell’esercito, si riscontrarono decine di morti e feriti. In seguito i geologi esclusero in modo categorico che si trattasse di un terremoto e la coincidenza col punto X fece nascere molte ipotesi. Già: il punto X, … alla fine, di esso, non rimase altro che un enorme cratere fumante.
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Re:Concorso per UMini: "Il ritrovamento dell'Erebus" « Rispondi #54 data: 27 Novembre 2015, 23:18:23 » |
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Ragazzi, mancano solo 3 giorni alla scadenza! Per ringraziare marco.kapp, che si è profuso per costruire e animare questo spazio e per stimolare tutti quelli che ancora non si sono buttati, provo a divertirmi anch'io! Forza, che c'è ancora tempo!!!
SOTTO-SOPRA
Finalmente, dopo anni di ricerche e di tentativi falliti, L’equipe di scienziati aveva scoperto e raggiunto il punto “X”. L'ansia e l'eccitazione erano palpabili. Dodici metri sotto i loro piedi si trovava la chiave per risolvere uno dei più grandi misteri del secolo.
Jansen lo sapeva: insieme a loro, palpitavano anche le schiere di ciarlatani, visionari ed esaltati predicatori, che immaginavano imminenti rivelazioni sulle intelligenze aliene, artefici della scomparsa di navi e velivoli in quella zona di oceano. Ma gli studiosi non si curavano di quelle leggende, subdolamente tornate all’ordine del giorno grazie all’unica certezza: aver localizzato, sotto quella fossa atlantica, la sorgente delle preoccupanti onde sismiche, che ormai da anni mettevano in discussione la tettonica e minacciavano la stabilità delle placche continentali. Finalmente l’atteso ordine dal Presidente Terrestre arrivò. Tutto era pronto per l’apertura del varco sonda. “Procedete”, disse trepidante Jansen, capo della Global Submarine Agency, da anni tacitamente convinto, nel segreto della sua più intima coscienza, che finalmente li avrebbe incontrati…
Finalmente, dopo anni di ricerche e di tentativi falliti, L’equipe di scienziati aveva scoperto e raggiunto il punto “X”. L'ansia e l'eccitazione erano palpabili. Dodici metri sopra le loro pinne neurali si trovava la chiave per risolvere uno dei più grandi misteri del secolo.
At-Pthal terminò il suo solenne psico-discorso con un lieve sussulto delle onde cerebrali, che tutti riuscirono a percepire. Scienziati e ricercatori si sentivano vicino all’irrinunciabile obiettivo: chi ancora credeva alle munifiche Divinità del Sopramondo di Luce, sarebbe stato finalmente smentito fin nel profondo della propria fede. Tutto era ormai pronto per l’apertura del varco sonda. “Procedete”, pensò trepidante At-Pthal, sovrano del sommerso regno di At-Lantis, da secoli tacitamente convinto, nel segreto della sua più intima coscienza, che finalmente Li avrebbe incontrati…
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Re:Concorso per UMini: "Il ritrovamento dell'Erebus" « Rispondi #55 data: 28 Novembre 2015, 10:22:38 » |
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Aggiungo il mio secondo, pensato stanotte mentre non riuscivo a prendere sonno. Si intitola:
Corredo funerario
"Finalmente, dopo anni di ricerche e di tentativi falliti, L'equipe di scienziati aveva scoperto e raggiunto il punto "X". L'ansia e l'eccitazione erano palpabili. Dodici metri sotto i loro piedi si trovava la chiave per risolvere uno dei più grandi misteri del secolo…"
Dopo otto anni di ricerche per capire come era stata costruita la famosa piramide di Giza, il Dott. Rissas e la sua equipe erano riusciti a scoprire un passaggio a bassa pendenza, situato in un’intercapedine tra le mura esterne e quelle interne della piramide. Droni dotati di sensori termografici avevano permesso a Rissas di ipotizzare una stanza nascosta, a livello del suolo e vicino al lato orientale, grazie alla differenza di temperatura di tre grosse pietre poste alla fine dello stretto passaggio. Non senza fatica, gli scienziati avevano scalzato una delle tre pietre, riuscendo a portare alla luce il nuovo passaggio nascosto, che scendeva in profondità. Rissas e due ricercatori si armarono di coraggio e, spinti dal cuore che batteva all’impazzata, si introdussero nel corridoio. Era alto circa un metro e mezzo e largo altrettanto, e scendeva con una pendenza di circa dieci centimetri ogni metro. Scesero per dodici metri, in un’atmosfera calda e secca che sicuramente avrebbe garantito la conservazione di eventuali reperti lasciati dagli antichi egizi. Finalmente giunsero al limite del corridoio, dove si apriva una camera. "Ci siamo, finalmente!" Esclamò Rissas, raggiante. Davanti a loro si trovava un sarcofago, che però già da un primo esame presentava delle anomalie. Aveva una forma ovoidale, e la parte superiore, asportato lo spesso strato di polvere, era trasparente. Rissas era sbigottito. Com’era possibile che all’interno del sarcofago ci fosse uno scheletro mummificato vestito all’occidentale? Era una situazione paradossale: da un enigma stavano per precipitare in un secondo mistero, ancor più fitto? Gli altri due archeologi si avvicinarono con una videocamera e una torcia. "Dottore, guardi qui. Il defunto ha in mano qualcosa…" Rissas, che conosceva l’italiano, riuscì a decifrare parzialmente la scritta su quella pagina ingiallita e sbrindellata che era stata messa come corredo funerario: "C’è scritto qualcosa. D… dal 1952 la m… macchina del tempo n… non si è mai fermata."
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Re:Concorso per UMini: "Il ritrovamento dell'Erebus" « Rispondi #56 data: 28 Novembre 2015, 13:18:08 » |
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Aggiornamento: finora in questo thread hanno scritto 9 autori diversi, per un totale di 19 racconti. Secondo me è un buon risultato, poiché già dall'inizio noi promotori temevamo che molti UMini sarebbero stati troppo timidi per postare un racconto. Inoltre mi sento di dire che la qualità media del materiale è piuttosto buona. Forza, timidoni, non è mica l'esame di maturità! Scatenate la fantasia, come se raccontaste una barzelletta a qualche amico al bar.
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Re:Concorso per UMini: "Il ritrovamento dell'Erebus" « Rispondi #57 data: 28 Novembre 2015, 13:34:51 » |
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Va bene, va bene... Mi aggiungo PronosticoFinalmente, dopo anni di ricerche e di tentativi falliti, l'equipe di scienziati aveva scoperto e raggiunto il punto "X". L'ansia e l'eccitazione erano palpabili. Dodici metri sotto i loro piedi si trovava la chiave per risolvere uno dei più grandi misteri del secolo…La grossa X era visibile solo con luce radente dal pulpito della chiesa di San Barnaba a Venezia, da tempo sconsacrata e trasformata in biblioteca. In un momento di assenza del personale, l'equipe composta da Gian, Vecchio e Wanni frantumò la lastra del pavimento sul quale la X era incisa e scese ansante ed eccitata per dodici metri nelle catacombe, dove trovò il sepolcro del Cavaliere del Mistico Agnello, sovrastato dal suo scudo in pietra. Sullo scudo una incisione: Inter-Juventus zero a zero Tanta fatica per nulla... il pronostico era visibile solo con luce radente dal pulpito della chiesa di San Barnaba a Venezia...
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« Ultima modifica: 30 Novembre 2015, 22:27:17 di Lucky » |
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Appena letto: Letto in parte: |
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Re:Concorso per UMini: "Il ritrovamento dell'Erebus" « Rispondi #58 data: 28 Novembre 2015, 13:42:30 » |
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ci provo Il pozzo “Finalmente, dopo anni di ricerche e di tentativi falliti, L’equipe di scienziati aveva scoperto e raggiunto il punto “X”. L'ansia e l'eccitazione erano palpabili. Dodici metri sotto i loro piedi si trovava la chiave per risolvere uno dei più grandi misteri del secolo…” “Nel ‘700 c’è il caso del marchese Clerici che uccise la moglie e la gettò nel pozzo?. “Ma è solo una leggenda, prof” disse uno degli allievi “ “Ogni leggenda nasce da un fatto realmente accaduto. Poi magari viene...” La prof dopo una pausa riprese “ Certo viene più o meno ingrandita, distorta”. Un altro alunno. “Il pozzo è stato esaminato anche recentemente, niente” “C’e una cosa che mi lascia perplessa, dopo la scomparsa della moglie, il marchese nel suo stemma ha inserito un altro simbolo, una inferriata con al centro una croce. Faccio notare che la croce girando lo stemma di 45 gradi sembra una X, è un indizio?”. “Sabato pomeriggio chi vuole partecipare al sopraluogo si trovi alla villa disabitata” Quasi tutti gli alunni si presentarono. “Ragazzi quello che dobbiamo fare è ispezionare i locali che hanno le inferiate alla ricerca di qualche indizio”. Dopo due ore si ritrovarono tutti nel cortile impolverati e delusi. “Quella X è solo un simbolo in uno stemma, non c’è nessun mistero” Poi qualcuno ruppe il silenzio. “Prof, noi abbiamo cercato nei locali, ma non crede che anche il pozzo avesse una inferriata a quel tempo”? “La leggenda parlava del pozzo e forse l’indizio sullo stemma si riferiva a quello”. Diversi ragazzi si avviarono al pozzo e cominciarono a esaminare a uno a uno i mattoni, sia dentro che fuori, picchiettando chi con un grosso sasso chi con un bastone. La cosa andò avanti un buon venti minuti poi con sorpresa da un mattone nella terza fila all’interno del pozzo rispose il vuoto. Si guardarono in faccia titubanti poi uno con un cacciavite che si era portato staccò parte dell’intonaco e facendo leva a poco a poco mosse il mattone e poi lo estrasse rivelando una piccola cavità. Da quella tolse un astuccio di pelle e lo portò alla Prof. Con timore trasse una pergamena lesse ad alta voce quello che era scritto: “Io, marchese Clerici, scrivo queste parole, perché mi porto dentro da tanti anni un segreto, da quando l’ho conosciuta e sposata. Posso solo dire e confermare che mia moglie non l’ho uccisa ma lei è semplicemente sparita. È sparita da questo tempo perché lei non era di questo qui. Lei veniva dal futuro, lei era un viaggiatore del tempo”.
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Re:Concorso per UMini: "Il ritrovamento dell'Erebus" « Rispondi #59 data: 28 Novembre 2015, 16:03:53 » |
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PUNTO X Finalmente, dopo anni di ricerche e di tentativi falliti, L’equipe di scienziati aveva scoperto e raggiunto il punto “X”. L'ansia e l'eccitazione erano palpabili. Dodici metri sotto i loro piedi si trovava la chiave per risolvere uno dei più grandi misteri del secolo.
“Ma quale punto X! Quegli imbranati del Xell Corp. sono convinti di aver scoperto la chiave del mondo. Cosa sperano di trovare lì? Faranno solo un colossale buco nell’acqua. Il punto X c’è, ma non è lì. E 200 miglia più a sud, come sostengo da anni, ma si sa, quelli che hanno gli agganci in alto, trovano fondi per scavare dappertutto, con la speranza di trovare qualcosa da esibire come trofeo”
Il punto X: l’estrema protuberanza della deformazione del centro della Terra, raggiungerlo significa gloria e progresso, ma non è lì! Le loro sonde hanno scambiato un punto magnetico anomalo a campo beta invertito, per il famoso punto X.
Il telefono squillò “ Professore, qualcuno è entrato nel laboratorio e ha sfasciato tutto.” “ Per Giove, la stufa a legna è ancora lì?” “ Si, mi sembra non sia stata toccata”
La stufa a legna: sotto la lastra per la cenere, c’erano tutti i miei appunti sul punto X. Era chiaro che la Xell Corp. voleva impossessarsene. Arrivai che la polizia era già lì e dovetti aspettare che se andassero. Solo Rick sapeva che erano lì, ma non potevano più restarci. Poco dopo mi chiese “ Prof che facciamo ?” “Ascolta” gli dissi
Presi la borsa e salii in macchina, ma poco dopo, mi accorsi di essere seguito. Non avendo trovato niente, mi avevano aspettato e ora li volevano da me. Presi la statale e mi diressi verso il mare. Il traffico intenso mi aiutava tenendoli a distanza, ma mi stavano raggiungendo. Arrivato al Belvedere scesi di corsa ed entrai. Era quasi deserto.
Mi girai: erano in tre. Presi un ascensore e arrivai alla terrazza: chiusa! Scesi le scale ma il primo colpo mi raggiunse ad una gamba. Zoppicando trovai una finestra per buttare la borsa in mare, ma prima di averla aperta, un secondo colpo mi colpì al petto. La borsa mi cadde di mano e rotolò sui gradini. Feci in tempo a vedere che la raccoglievano. Poi il buio. Rick Swal, con un’altra borsa, guidava verso dove non sapeva ancora, con la speranza di poter un giorno arrivare davvero al punto X.
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