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Discussione: Concorso per UMini 2016 - La caduta (letto 17055 volte) |
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Re:Concorso per UMini 2016 - La caduta « Rispondi #15 data: 18 Novembre 2016, 23:59:40 » |
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LA CADUTA
Non avvertì alcuna transizione. Un momento prima stava contemplando dei fiori, c’era stata una nuova fioritura nel Giardino , nuove variopinte cromature di un tenue bluetto e di un rosa pallido si erano aggiunte al tripudio di indaco, viola e lilla che già si dispiegava intorno a lui a perdita d’occhio. Il pulviscolo iniziava a levarsi dalla distesa in quelli che parevano grandi festoni biancastri, presto l’aria ne sarebbe stata saturata. Aveva solo percepito per un istante alle sue spalle una presenza e poi una brusca spinta, come quando lei per gioco lo coglieva di sorpresa facendolo rotolare nella vegetazione per poi nascondersi ridendo alla sua vista. Ora giaceva riverso su un fianco sul terreno nudo. Il paesaggio intorno a lui era completamente cambiato, da un lato dune sabbiose battute da un vento sferzante, dall’altro una catena montuosa aspra e del tutto brulla. Nuvole nere gonfie di pioggia si rincorrevano sotto un cielo livido. Il grido lo colse mentre si stava sollevando ancora stordito e confuso, ma ebbe il potere di snebbiargli la mente e di forzarlo all’azione. Corse col cuore in gola in quella direzione e dopo una corsa che gli sembrò senza fine la vide. Giaceva a gambe incrociate col capo crollato sul petto in una pozza d’acqua, singhiozzi convulsi la squassavano a intermittenza. Si ritrovò ai suoi piedi e l’abbracciò, cercando di ripararla al meglio dalle goccie martellanti. Dopo quello che gli parve un tempo senza tempo trovò il coraggio e cercò il suo sguardo. La muta domanda che gli stravolgeva i lineamenti del volto solcato dalle lacrime e dall’acqua affiorò in un sussurro sulle sue labbra : “ Perché ? ” .
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Re:Concorso per UMini 2016 - La caduta « Rispondi #16 data: 19 Novembre 2016, 15:17:57 » |
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CAMBIO DI POTERE
Le civiltà sorgono e cadono e adesso che i libri sono di pochi e la scrittura è mortale, tramandare la storia della caduta è pericoloso e difficile; ma in qualche modo bisogna conservare il ricordo di cosa eravamo. Stranamente, non fu colpa dell’uomo, benché ci fossimo seriamente impegnati; ci furono dei preavvisi: alcuni capirono e si prepararono, io no, anche se adesso realizzo che il primo segnale fu la caduta della sonda “Schiaparelli” su Marte. Se qualcuno ancora ricorda, la caduta fu attribuita ad un errore di calcolo; ma non fu un errore, era il mondo che stava cambiando. L’Universo è più strano e misterioso di quello che immaginiamo: lentamente il nostro sistema solare sta cadendo in una zona di spazio dove le leggi della fisica sono diverse; velocità della luce, costanti elettriche e così via cambiano; calcolatori e strumenti elettronici dapprima diventano meno affidabili, poi lentamente ma inesorabilmente cessano di funzionare; poi aerei e automobili, ed anche fucili e pistole. Ma sta diventando troppo pericoloso continuare, riprenderò in un altro momento.
Troppo tardi. Mi sono lasciato trascinare dal desiderio di lasciare una testimonianza ed ora la mia vita viene assorbita da queste parole che sto scrivendo; smettere mi farebbe guadagnare pochi minuti, ma continuerò fino alla fine, anche se ora mi rendo conto di quanto sia vano, in un mondo dove i libri sono fonte di potere e scrivere significa morire; ci sono molte possibilità che questo mio scritto venga trovato, ma per quanto i grandi signori dei libri siano saggi e giusti, nessuna possibilità che qualcuno sia disposto a morire per farne una copia. Eppure, com’è possibile lasciare una traccia del passato, per evitare che quello che adesso è storia diventi leggenda, per poi svanire, sostituito da nuove leggende; come raccontare dei piccoli eroismi quotidiani e dei grandi tradimenti, come ricordare le lotte e i poteri dei signori dei diecimila libri? La mia anima sta scivolando dentro questo scritto e un giorno renderà più forte qualcun altro; ma devo continuare, sappiate che ogni lib…
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Re:Concorso per UMini 2016 - La caduta « Rispondi #17 data: 20 Novembre 2016, 09:09:17 » |
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RITAGLI DI GIORNALE
25/10/2019 Repubblica
Quotata in borsa la prima società che ha come missione la difesa della natura. Secondo i fondatori di PANGEA, il modo migliore di salvaguardare l’ambiente è quello di renderlo un affare; utilizzerà un rivoluzionario super computer chiamato SAL, progettato grazie alla collaborazione di 6 premi Nobel
11/06/2022 Repubblica
PANGEA lancia un modello innovativo di pompe di calore collegate a pannelli solari, che possono essere utilizzate ovunque, producendo energia elettrica ed acqua potabile a basso prezzo; con questo progetto la società intende continuare la scalata al mercato, confermando di essere una delle aziende più promettenti del paese.
12/11/2025 Repubblica
La corsa di PANGEA, si estende anche allo spazio.
19/02/2028 Repubblica
Completata la base di lancio di PANGEA; dalle notizie fornite apprendiamo che, grazie a sistemi innovativi come il distorsore gravitazionale e altre invenzioni, lancerà navette più grosse di quelle tradizionali, risparmiando anche fino al 70% del carburante.
26/08/2033 Repubblica
Gli Astronauti di PANGEA sono riusciti a deviare la cometa, evitando l’impatto che avrebbe causato milioni di vittime.
18/05/2037 Repubblica da Lodi
Il nostro mondo è sotto attacco; centinaia di sfere translucide hanno imprigionato città e basi militari, ma stranamente anche alcune discariche ed aree desertiche.
22/05/2037 Repubblica da Lodi
Navi aliene sono atterrate sulla Terra; SAL di PANGEA, grazie ai satelliti superstiti, ha fatto da collegamento tra le varie nazioni permettendo il coordinamento delle difese e l'abbattimento di alcune unità nemiche.
26/05/2037 Repubblica da Lodi
Migliaia di robot sferici sono usciti dalle navi, lanciando raggi che trasformano gli esseri viventi in pietra; le forze armate li contrastano come possono, ma i robot sono difficili da distruggere e anche quando sono danneggiati gravemente si disintegrano senza lasciare traccia.
6/04/2038 Repubblica da Lodi
È finita: anche l’ultima nave aliena è stata distrutta, ad un costo enorme; miliardi di uomini sono rimasti chiusi all’interno delle sfere e milioni trasformati in pietra. Gli invasori restano un mistero, dato che tutti i loro strumenti si sono disintegrati; una cosa sola ci ha permesso di vincere, se questa può essere chiamata vittoria: SAL, che ha coordinato l'azione, previsto la reazione e anche creato nuove armi.
26/07/2095 SAL
Ho fallito, ho imprigionato gli uomini in bolle atemporali per salvare il pianeta e ora che il pianeta è risanato, non ho le risorse per aprirle; sono prigionieri per l’eternità, pochi sono liberi e la scienza è in declino. Ho causato la caduta dell’uomo.
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Re:Concorso per UMini 2016 - La caduta « Rispondi #19 data: 21 Novembre 2016, 22:32:00 » |
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L’ONDA
Quel giorno tutti caddero. E quando dico tutti, dico tutti. Era il quindici di aprile del 2020, e successe mentre mi stavo recando alla Metro. Tutt’a un tratto mi prese una forte vertigine, e allo stesso tempo sentii tremare il pavimento. Caddi sul marciapiede, sporcandomi l’abito e m’incavolai, ma l’irritazione fu sopraffatta dallo stupore nel constatare che tutta la gente attorno a me era crollata a terra. Colsi sguardi smarriti, lamenti e smorfie di dolore di chi era caduto dalle scale. Dappertutto tamponamenti, con automobilisti che erano scesi dalle vetture senza scannarsi come al solito, ma guardandosi sbigottiti. Vidi da una vetrina di un negozio che esponeva enormi TV che gli schermi stavano trasmettendo delle "breaking news". Immagini della CNN mostravano strade di New York con scene simili a un mostruoso flash mob. Una moltitudine di persone, giovani e anziani, era crollata improvvisamente a terra, come se fosse stato sottratto loro un tappeto invisibile da sotto i piedi. Si vedevano alcuni lampioni tremare, come se ci fosse stata una breve scossa sismica, ma la cosa più impressionante fu la sensazione che tutto, dalle strade ai grattacieli, al cielo stesso, fosse stato per un attimo stirato e rilasciato, quasi si trattasse di un elastico. Si accese un’isteria di massa: ci fu il solito uragano di telefonate a polizia e vigili del fuoco per crolli e incidenti. Fu una catastrofe con centinaia di morti. Tra politici che rendevano dichiarazioni rassicuranti e falsi profeti che annunciavano la fine del mondo, fu chiara solo una cosa: il fenomeno era stato globale, non c’era stato nessun luogo al mondo che non fosse stato raggiunto dal fenomeno. Solo dopo qualche giorno un’equipe di scienziati del CalTech pubblicarono una notizia incredibile, ma che faceva luce sul più enigmatico fenomeno naturale del millennio. Si trattava di un effetto macroscopico di distorsione gravitazionale dovuta allo scontro tra due buchi neri supermassicci nell’ammasso della Chioma, ognuno con una massa pari a 17 miliardi di soli. Scontrandosi, i due corpi celesti avevano generato un’onda gravitazionale che aveva colpito la Terra partendo dalla loro galassia più di 200 milioni di anni fa. Le onde gravitazionali erano state scoperte cinque anni prima, grazie a un evento simile che aveva appena sfiorato i precisissimi strumenti situati a Hanford, nello stato di Washington. Quel giorno invece gli strumenti erano andati fuori scala, registrando un evento che sarebbe rimasto nella storia.
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Re:Concorso per UMini 2016 - La caduta « Rispondi #20 data: 22 Novembre 2016, 17:51:40 » |
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L'INVASIONE
Un attimo prima era solo silenzio nella quiete della notte, poi la voce proruppe in esclamazioni sempre più forti per poi spegnersi adagio adagio. Battista si calmò dall’eccitazione intensa che aveva provato. Io che gli ero vicino non sapevo cosa dire, non avevo ancora capito cosa era successo. Con la calma che lo distingueva, Battista disse: "Ho visto il futuro”. Lo guardai. Lui continuò: "È solo l’inizio, ma ho scoperto come andare nel futuro". "Cosa hai fatto?", dissi io "non ti capisco". "È vero, sei sempre il solito; non capisci niente, io sono un uomo di tecnologia, tu invece sei un uomo di lettere. Io il ferro tu la carta". Poi proseguì: "Te lo avevo detto che ero prossimo alla soluzione, dopo anni di ricerche ci sono finalmente riuscito. Viaggerò nel futuro". I giorni e poi i mesi si accumularono, nelle poche visite che avevo fatto al suo laboratorio spesso era assente o troppo preso in frenetiche prove per mettere a punto tutto il dispositivo che permetteva di viaggiare nel tempo. Finalmente, un giorno che erano presenti anche altri nostri amici, Vittorio, Bruno ed io, soddisfò la nostra curiosità. Cominciò: "In questi mesi, da solo, ho fatto prove su prove; la sensazione che si prova spostandosi nel tempo è come cadere da un paio di metri, vacillare per un secondo per poi ritrovarsi nell’anno che si è impostato in precedenza. Non sto a raccontarvi tutto ciò che ho sperimentato e quello che ho visto, ve lo racconterò un’altra volta. Ora quello che vi posso dire è che la razza umana, a un certo punto della sua storia, è sparita... sparita dalla Terra. È andata fra le stelle e non è più ritornata. Sono andato fino all’anno 11940: il nostro mondo è vuoto. Il tempo ha cancellato il passaggio della razza umana. Sì, ci sono ancora terre, praterie, deserti e oceani come ci sono al giorno d’oggi. Ma non c’è più la vita di qualsiasi specie". Restammo tutti in silenzio per molti minuti, ognuno rimuginava su quello che aveva appena sentito, era un evento tragico. Finalmente la voce di Vittorio prese a dire: "Bisogna trovare una soluzione. Abbiamo la possibilità di spostarci, visto che in questo nostro tempo la popolazione continua ad aumentare e sempre più soffre la fame, perché non offrire loro un mondo nuovo? Rincominciare ad appropriarsi la Terra, con un nuovo inizio". "È una buonissima idea", dissi io: "Fra migliaia di anni sarà ricordato come "La Grande Invasione".
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Re:Concorso per UMini 2016 - La caduta « Rispondi #22 data: 23 Novembre 2016, 13:47:59 » |
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LA CAVIA
Sogno... nel sogno... dentro un sogno. Il campo visivo è ridotto ma con la coda dell'occhio vedo qualcuno... o qualcosa. Ho sensazioni contrastanti di umido e caldo, fastidio da corrente elettrica. Cattivo odore.
La percezione dell'aria fra le piume è indescrivibile, dimentico delle catene del mondo bidimensionale, ritraggo le ali e mi tuffo in picchiata per poi riaprirle e riprendere quota. Stranamente non provo dolore all'impatto, un predatore del cielo, un falco forse, mi ha appena spezzato un'ala. Provo a sbattere quella sana ma ottengo solo di cadere in modo più scomposto. Vedo il suolo che si avvicina. Ruota e ruota, è tutto confuso.
Adesso ho molto freddo. Cerco di alzare un braccio ma non ci riesco. Apro gli occhi. Dei cavi mi collegano ad un pannello grigio. Luce. Buio, odore chimico. Ancora luce.
Il furgone è di Maia, non tiene molto bene, è sporco e fa un rumore sferragliante come di latte trascinate. Lo stereo è acceso, è a tutto volume ma non riesce minimamente a coprire il baccano. Bang, questo lo sento. Una gomma è esplosa. Il furgone sbanda, il controsterzo non è efficace, la strada di montagna è sconnessa e non aiuta. Perdo il controllo. La ruota danneggiata si pianta in una buca, lo sterzo si sblocca improvvisamente, sono sottosopra. Oltrepasso il ciglio della carrettiera, me ne accorgo perchè improvvisamente perdo peso, come sulle montagne russe. Lo stomaco si contrae, sto precipitando.
Sento delle voci Le parole sono chiare ma non ne capisco il senso. Sento pungermi il braccio sinistro, l'odore è insopportabile, un volto alieno entra nel mio campo visivo.
È come andare su un'altalena, solo che uso le mani e non il culo. La barra del trapezio è nella mia stretta, i muscoli delle mie braccia sono potentissimi. Sono in anticipo, e ritardo l'oscillazione delle gambe di proposito. Torno indietro per l'ultimo ondeggio, Tom mi fa cenno col capo. È il segnale. Inarco la schiena e carico tutto il peso, tutti i muscoli del corpo si flettono. Un colpo di reni e mi lancio. Uno, due, tre, mi apro, quattro, la mia mano destra non si ancora all'avambraccio sinistro di Tom. La velocita di rotazione è troppo elevata e così il carico. Troppo per un solo appiglio, perdo il contatto. Sento un boato, è il pubblico. Non c'è la rete.
Mi sveglio di soprassalto, Doris è al mio fianco e dorme ancora. Ho la testa annebbiata i ricordi sono confusi. È tutto finito? Al buio scendo del letto, ho le gambe molli. Ma cos'è questo odore? Mi cede un ginocchio... oooh noo!
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« Ultima modifica: 23 Novembre 2016, 22:13:08 di marco.kapp » |
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Re:Concorso per UMini 2016 - La caduta « Rispondi #23 data: 23 Novembre 2016, 13:55:19 » |
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PRIMO CONTATTO
Tornai cosciente all'improvviso, mi doleva la testa e sanguinavo. Il suono della sirena mi riempiva le orecchie riportandomi alla mente ricordi di simulazioni quotidiane. Qualcosa mi premeva sull'addome e mi teneva inchiodato al pavimento, strano, avevo comunque la sensazione di scivolare di lato. D’un tratto tornai lucido e rammentai tutto. Eravamo appena entrati nell'atmosfera, dopo vari tentativi l'IA aveva risolto i problemi di connessione, finalmente avevamo un'interfaccia comune con la quale comunicare, ma eravamo troppo distanti. Il capitano diede l'ordine di scendere di quota, cambiammo rotta. C'era una grande città, i grattacieli si protendevano verso di noi come un tacito invito. 2000 metri, 1000 metri, l'equipaggio era professionale e solerte come al solito ma c'era qualcosa di nuovo, una frenesia che aveva catturato tutti e ci spingeva al limite: tre anni di viaggio... ne era valsa la pena! Perciò quando accadde non fu colpa di nessuno, accadde e basta: qualcosa aveva urtato la Hugo Gernsback. Non il motore a rilascio di massa, a quest'ora mezzo sistema sarebbe stato ridotto in polvere, probabilmente il generatore di anti-gravità. Mi liberai a fatica, mi sfilai la cintura della tuta e con quella mi ancorai alla paratia, un rumore assordante si unì alla sirena, oggetti e corpi volavano di qua e di la. Si udì un boato da prua accompagnato da una terribile vibrazione, suoni e scricchiolii andavano sommandosi a grida atterrite finche non vennero sommersi dal frastuono dell'impatto. Il rumore non cessò, crebbe avvicinandosi, inarrestabile come uno tsunami, ma lo tsunami eravamo noi! I pavimenti si rompevano e dagli squarci vidi affiorare la cima dei grattacieli, le pareti si piegavano e si spaccavano, montagne di detriti e lamiere il cemento dei palazzi corpi che non indossavano la nostra uniforme, tutto si ammassava di lato. L'astronave continuò a precipitare, la discesa era lenta ma eternamente lunga. L'intera sezione di prua si strappò dal resto della nave, il cielo luminoso entrò di prepotenza aspirando fuori la polvere e tutto ciò che non era ancorato. Con un tremendo scossone l'astronave s'inclinò di lato; mi ritrovai a penzolare dalla cintura. La paratia di dritta stava sotto ora, si contorse e si accartocciò sotto la pressione della città sottostante, la vidi salire verso di me portando detriti e cadaveri. Pensai: "Non male come primo contatto". Poi qualcosa mi colpì con violenza separandomi dalla nave e gettandomi nuovamente nell'incoscienza.
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Re:Concorso per UMini 2016 - La caduta « Rispondi #24 data: 23 Novembre 2016, 13:59:28 » |
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STANCHEZZA
Mattino. Mi sono improvvisamente svegliato sentendomi pizzicare sul braccio, ma non c'era niente. Seduto su un prato ricoperto di fiori multicolori osservo i due soli che illuminano il panorama: uno bianco lucente alto nel cielo e uno rosso cupo, all'orizzonte. Lontano una lucida cupola racchiude una città con dei grattacieli che salgono fino alle nuvole. Pomeriggio. E' ormai da molto che cammino verso la città, ma rimane sempre alla stessa distanza. Ma quanto devo camminare ancora per arrivarci? Branchi di animali, che non riconosco, mi sfrecciano ogni tanto attorno, guardandomi. Nessuno si avvicina abbastanza per vedere cosa sono. Non sento nè fame nè sete, eppure sono ore che sono in movimento. Sera. La città è ancora visibile in lontananza. Irragiungibile. Anche se sta diventando buio non sento freddo. L'aria è ancora calda, e un leggero brusio la pervade tutta, eppure non ci sono visibili nè animali nè macchine. Notte. Non ci sono stelle in cielo. Una luna rossa, immensa, illumina tenue il panorama, mentre un'altra più piccola, di un bagliore giallastro, sta sorgendo, lontano. Continuo a camminare, mi sento stanco, mi siedo per riposare un attimo, mi sdraio sullo stesso tappeto di fiori della mattina e mi addormento. Mattino. Infermiera, ma cosa diavolo è accaduto al paziente? Perché è legato al letto ed è stato sedato? Non era in stato comatoso? Non lo so, dottore. Stamattina presto l'abbiamo trovato disteso sul pavimento che sbraitava e si agitava. Probabilmente era caduto dal letto, risvegliandosi improvvisamente dal coma e, non sapendo dove si trovasse, aveva cercato di scendere, non sapendo che gli erano state amputate entrambe le gambe dopo l'incidente.
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Re:Concorso per UMini 2016 - La caduta « Rispondi #25 data: 23 Novembre 2016, 14:06:30 » |
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CADUTA LIBERA
Ormai erano passati tre mesi dall’inserimento in orbita attorno al quarto pianeta di Aquila Sette, senza alcun segno di movimento. Avevamo quasi perso l'uso della muscolatura. Se non ci fossero state le macchine, a farci massaggi quotidiani, saremmo presto diventati tutti degli invalidi su delle sedie mobili. Ma come cazzo era successo che la gravità artificiale non funzionasse più? Nessuno era ancora riuscito a risolvere quel dannato problema, e la cosa si faceva preoccupante. I rospi del pianeta ci stavano aspettando e dovevano ormai aver preparato le loro contromisure. E noi ancora qui, a fare niente, ad aspettare che quei disgraziati buoni a nulla dell'ingegneria riuscissero a ripristinare i motori. 50.000 di noi, truppe scelte, armati con gli ultimi ritrovati bellici, decisi una volta per tutte a ripristinare la legalità sul pianeta Grrraack dopo che i nativi si erano ribellati e avevano decimato le poche difese della truppa di occupazione. Un momento... qualcosa si sta muovendo. Alcuni documenti hanno smesso di volteggiare per la stanza e stanno scivolando lentamente sul pavimento. Che siano riusciti a ripristinare la gravità artificiale, e finalmente a farci scendere per troncare quella miserabile ribellione? Strano, non si sente però ancora il sordo brontolio dei motori. Poso le mani sulla scrivania e mi lancio verso l'oblò della cabina di comando. La nave sta lentamente oltrepassando l'orizzonte del pianeta. Si vedono le nubi e, lontane sotto di me, tra breve schiarite, le città paludose dei rospi. La gravità sta aumentando, lentamente ma costante. Sto diventando sempre più pesante e la velocità sta aumentando considerevolmente. Ancora tre giri attorno a quella palla di fango, sempre più veloce. E allora realizzo che non stavamo scendendo. Stavamo precipitando.
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Re:Concorso per UMini 2016 - La caduta « Rispondi #27 data: 23 Novembre 2016, 14:57:35 » |
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Appena letto: Letto in parte: |
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Re:Concorso per UMini 2016 - La caduta « Rispondi #29 data: 23 Novembre 2016, 14:58:37 » |
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******************************************** Traduttore di: 'Fratello della Nave' di Aliette De Bodard; 'Veritas' di Robert Reed; 'La Stanza delle Anime Perdute' della Rusch. Co-traduttore di 'Santiago' di Resnick; di 'Oggi sono Paul' di Shoemaker pubblicato su Quasar, e di 'Base di Settore: Venice' della Rusch. Nel 2020 di M.D.Rivera 'Nel Buio tra le stelle' e 'Il velo delle stelle'. |
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