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Home Forum | UraniaMania Forum... | Concorsi | Discussione: Concorso per UMini 2017 - Il Tempo «prec succ»
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  Autore  Discussione: Concorso per UMini 2017 - Il Tempo  (letto 13989 volte)
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Re:Concorso per UMini 2017 - Il Tempo
« Rispondi #30 data: 12 Novembre 2017, 20:40:20 »
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ARCHEOLOGIA SOMMARIA

Il ricercatore anziano 6174alfa2 era di fronte al computer e guardava fisso il monitor.
Lui e i suoi colleghi archeologi si erano insediati su quel vecchio pianeta, la Terra.
La razza che lo aveva dominato era ormai estinta da millenni, dai ruderi si capiva che erano stati abbastanza evoluti.
Il suo compito era quello di determinare le cause che avevano portato a quell'estinzione.
Dopo mesi di ricerca, un suo collega aveva riesumato un reperto che evidentemente era servito da archivio dati.
Vi erano incisi due gruppi di simboli che sembrava fossero lettere: "Fiore-----noia". Sembravano incompleti.
C'erano voluti giorni per interfacciare l'oggetto al computer ma c'erano riusciti.
Poi, finalmente, era giunto il momento tanto atteso.
Il cursore era in attesa sul tasto "Play" doveva solo dare il comando.
Lo diede. Dall'altoparlante uscì una voce di un tono strano, acuto, sembrava gridasse.
-Noooooooooo, il tempo non torna piùùùùùù, se ieri non eri tuuuuuu, oggi chiiii seeeeiiiiiii...-
Ecco, tutto era chiaro finalmente.
Quel popolo sconsiderato, si era messo a fare esperimenti sul viaggio nel tempo.
Ma qualcosa era andato storto, il tempo stesso gli era sfuggito di mano, le cose non erano tornate più come prima e l'operatore era diventato qualcun altro...
Sì, era andata sicuramente così.
Ora potevano smontare il campo e tornarsene a casa, fra gloria e onori.
Il mistero era stato finalmente risolto.
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Re:Concorso per UMini 2017 - Il Tempo
« Rispondi #31 data: 15 Novembre 2017, 18:50:01 »
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TEMPO

Tempo 0
L’onda sonora scosse tutta la città, infrangendo la quiete della notte e le finestre; poi lentamente si ritirò, trascinandosi dietro un coro di sirene.
T 0 + 1 minuto
Messe in movimento da quello scompiglio, decine di figure furtive presero d’assalto banche, gioiellerie, grandi magazzini.
T 0 + 2 minuti
Decine di telefonate iniziarono ad arrivare ai centralini di polizia, agli ospedali e ai pompieri; qualcuna era anche vera.
T 0 + 3 minuti
Un grosso incendio divampò violento in un magazzino abbandonato alla periferia della città.
T 0 + 4 minuti
Molte sottostazioni di distribuzione dell’energia cessarono improvvisamente di funzionare, facendo arrestare ampie zone della città, compresa la principale stazione di pompaggio dell’acqua.
T 0 + 5 minuti
L’uomo attendeva con pazienza mentre le sue ombre temporali ritornavano, dopo aver svolto le loro missioni; anche questa attesa era calcolata, usata per portare al massimo la confusione.

Quando l’ultima ombra ritornò da lui in un turbine di oscurità,  il portone blindato del museo antropologico esplose con un tonfo soffocato.
Protetto dall’armatura a tempo accelerato, si mosse velocemente lungo i corridoi silenziosi del museo, diretto all’ala dedicata al XXI secolo.
Lì giunto, forzò rapidamente la bacheca con il reperto di cui gli avevano commissionato il furto.
Un pensiero fugace gli attraversò la mente, mentre riponeva l’oggetto: “Strani i collezionisti, pronti a spendere fortune per oggetti insignificanti, come quel piccolo morbido pacchettino, avvolto in plastica colorata, con quegli strani simboli “TEMPO” impressi sopra".
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Re:Concorso per UMini 2017 - Il Tempo
« Rispondi #32 data: 16 Novembre 2017, 18:18:46 »
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IL VALORE DEL TEMPO
Stazione spaziale XC-27 deputata all’estrazione e stoccaggio dell’idrogeno da Saturno, in orbita a 300.000 km da Giapeto, popolazione 1.137 umani.
Figlio: "Papà, posso farti una domanda?"
Padre: "Certo!"
Figlio: "Quanti soldi guadagni in un ora di lavoro?"
Padre: "Perché mi fai una domanda del genere?"
Figlio: "Volevo solo saperlo. Per favore dimmelo, quanti soldi guadagni in un ora?"
Padre: "Bè, se proprio lo vuoi sapere, guadagno 30 solari in un ora"
Figlio: "Oh! (con un’espressione furbetta sul viso) Mi presteresti 30 solari?"
Padre: “Perché?”
Figlio: “Voglio fare un regalo”
Padre: “A chi?”
Figlio: “Non posso dirtelo, è un segreto”
Il padre si rabbuiò.
Padre: "Vuoi solo soldi in prestito per comprare uno stupido simulatore o una A.I. usata o qualche altra cosa inutile. Adesso impacchetti i tuoi segreti e fili dritto nella la tua stanza da letto. Pensa al perché stai diventando così egoista. Io lavoro duro ogni giorno per mandare avanti la famiglia, i soldi sono importanti."
Il piccolo andò in silenzio nel dormitorio e chiuse la porta del suo cubicolo.
Dopo un po', l'uomo si calmò e cominciò a pensare: Sicuramente si sente solo, sono cosi’ pochi i bambini della sua età , forse  ha davvero bisogno di comprare qualcosa d’importante con 30 solari, non chiede quasi mai soldi.
L'uomo andò nel dormitorio e aprì la porta.
Padre: "Stai dormendo?"
Figlio: "No, papà. Sono sveglio".
Padre: "Stavo pensando... forse sono stato troppo brusco con te, prima. È stato un giorno faticoso per me, oggi, e mi sono scaricato su di te. Questi sono i 30 solari che mi hai chiesto".
Il bambino si sedette subito sul letto e sorrise.
Figlio: "Oh, grazie papà!"
Dopo, da sotto il suo cuscino prese delle banconote stropicciate. L'uomo vide che il bambino aveva già dei soldi, e iniziò ad infuriarsi di nuovo. Il bambino contò lentamente i suoi soldi, poi guardò il padre.
Papà: "Perché vuoi altri soldi se ne hai già"?
Figlio: "Perché non ne avevo abbastanza, ma adesso ho 90 solari. Posso comprare tre ore del tuo tempo? Per favore, domani torna prima. Mi piacerebbe cenare con te e mamma alla “Veranda sull’infinito”. Così staremo insieme, mangeremo veri spaghetti e frittelle, vedremo il sorgere di Saturno e di Giapeto. Sai... non ho mai visto la regione del cerchio nero di Giapeto.. è vero quanto si racconta, che c’era un enorme ed antichissimo monolite?”
Il padre rimase impietrito. Mise le sue braccia attorno al suo bambino e gli disse: “Perdonami”.
« Ultima modifica: 30 Novembre 2017, 23:17:46 di marco.kapp » Loggato
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Re:Concorso per UMini 2017 - Il Tempo
« Rispondi #33 data: 21 Novembre 2017, 12:09:51 »
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TEMPUS FUGIT

Era una notte buia e tempestosa.
Il cielo era illuminato dalla luce dei fulmini e il rumore dei tuoni rotolava per le colline dell’alto Lazio.
Pietro, sotto gli alberi, cercava di ripararsi dalla pioggia; pensò: È proprio una notte spaventosa, anche  il “Sacro Bosco” sembra ammantarsi di  malvagità, forza! Diamoci da fare.

Era giunto vicino al muricciolo che delimitava la parte posteriore del faccione dell’ ”Orco”, ora si trattava di trovare il segnale che indicava la botola.
Diede alcuni colpi di vanga, rivoltando il terriccio, fino a quando la vanga urtò qualcosa di solido.
Pietro ripulì il perimetro, e divenne evidente che si trattava di un’ampia lastra di travertino, con un grosso anello di ferro arrugginito e, al centro, una iscrizione: “Tempus Fugit”.
Finalmente, dopo anni di ricerche occultistiche, aveva trovato il medaglione che permetteva di dominare il tempo.
Aveva inseguito questo mitico oggetto attraverso innumerevoli trattati di alchimia, negromanzia e occultismo. Da poco aveva trovato precisi riferimenti nell’Antiquitatum variarum dell’alchimista Annio da Viterbo. Annio posizionava il medaglione in un anfratto ricavato in un blocco di roccia lavica, in prossimità di Bomarzo, antico paese di origini etrusche.
Facendo leva con la vanga riuscì, in parte, a smuovere la lastra di pietra.
Sotto intravide un antro.
Ansimando per lo sforzo, girava lo sguardo attorno. La luce dei fulmini sembrava dare vita alle statue, e improvvisamente sembrò che la statua di Ercole si muovesse verso di lui.
Le gambe cedettero alla paura. Cadde nell’anfratto e batté la testa su una scatola di legno fradicio.
Intontito, allungò la mano e trovò un pentacolo di metallo. Toccandolo, fece scattare un meccanismo.
Un lampo lo colpì e, dopo un istante, si ritrovò in uno spiazzo del bosco. Era giorno, e poco distante dei cavalieri rinascimentali stavano cacciando. Uno dei cavalieri lo vide e iniziò la caccia.
Non aveva speranza: cavalieri e cani lo circondarono, cadde. Un enorme molosso gli mise un zampa sul petto e si apprestava a colpirlo alla gola. Pietro, d’istinto, colpì con il pentacolo il muso del cane.
Di nuovo un lampo.
Era sul tavolo di pietra della camera del faccione dell’Orco; voci gli rimbombavano intorno, si sentiva svuotato e debole. Una delle voci più vicine disse:
“Ehi, matusa! Dammi la stella verde!”
Il pentacolo gli venne strappato di mano, che ora era vecchia ed avvizzita.
Pietro, prima del nuovo lampo che avrebbe decretato la sua fine, capì troppo tardi il vero significato dell’iscrizione “Tempus fugit” incisa sul pentacolo.
« Ultima modifica: 30 Novembre 2017, 23:30:48 di marco.kapp » Loggato
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Re:Concorso per UMini 2017 - Il Tempo
« Rispondi #34 data: 21 Novembre 2017, 13:11:55 »
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MEGLIO UN UOVO IERI CHE UNA GALLINA OGGI

Appena Donovan entrò nell'ufficio, l'Amministratore Generale gli strinse la mano.
-Buongiorno Amministratore.-
-Buongiorno Paul. Prego, si sieda, dobbiamo parlare. Questa non è una sessione disciplinare, vorrei solo chiarire con lei alcuni aspetti del suo lavoro.
Ultimamente, la Commissione ha notato che la sua pignoleria nel riscrivere la verità storica, potrebbe "per così dire" pestare i piedi a qualcuno.-
-Ma signore, io mi limito ad osservare e riferire.-
-Sì, Paul.- L'AG face una pausa, poi riprese: -Lei è uno dei nostri migliori agenti, e, come ben sa, i rapporti degli agenti temporali sono In-Con-Te-Sta-Bi-Li. Quello che lei presenta viene pubblicato così com'è.-
-Certo, signore. La Commissione crede che menta?-
-Certo che no, non è questo il punto.-
-Non capisco. Quattro anni fa ho passato l'esame d'ammissione a pieni voti e ho preso l'impegno di riportare la verità al 100%.-
-Paul! Nessuno mette in dubbio la sua onestà o l'abilità che dimostra nel viaggio, solo non potrebbe essere meno zelante? La verità va gestita in modo che possa essere accettata.-
-Signore, allora mi sta chiedendo di mentire?-
-Certo che no, qui il discorso è un altro. Lei è l'uomo che ha sfatato più miti di quanti chiunque di noi sia in grado di contarne. Si ricordi però che i nostri finanziamenti dipendono dall'umore di chi ci sostiene.
E l'umore dei nostri finanziatori sta precipitando come la loro credibilità... a causa sua!-
L'AG si alzò e prese a passeggiare avanti e indietro, poi proseguì:
-Gengis Khan: un omosessuale, le tombe egizie: dei postriboli, Kennedy: un suicida, le suffragette: un orgia lesbo andata male, Gandhi: una spia Russa! E il suo più recente rapporto? L'ultima cena: un party di avvinazzati!-
Un conto è la verità, un conto è far crollare le fondamenta della razza umana. Non crede che mettere troppi puntini sulle i, possa minare la nostra esistenza futura come razza?-
-Signore, il mio lavoro è proprio quello di mettere i puntini sulle i, verrei meno alle mie responsabilità se nei miei rapporti non fossi il più preciso possibile.-
L'AG abbassò lo sguardo, lentamente si sedette e disse:
-Va bene, Paul, è stato chiaro. L'ultima parola è la sua, ovviamente. È tutto, può andare.-

Rimasto solo, l'AG regolò il proprio Crono-trasmettitore da polso.

-Buongiorno amministratore.-
-Buongiorno signor... Paul Donovan, dico bene? Prego si sieda. Mi spiace di doverle comunicare che non ha passato l'esame d'ammissione, abbiamo però un posto nell'archivio che sembra fatto a posta per lei...-
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Re:Concorso per UMini 2017 - Il Tempo
« Rispondi #35 data: 22 Novembre 2017, 09:13:44 »
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VIVA LA...

Rick Helder, commissario di polizia prossimo alla pensione, non aveva certo la reputazione del negligente o dello svogliato.
Nell'ultimo mese però, il suo lavoro aveva via via preso delle connotazioni fastidiose.
Niente casi irrisolti o rompicapi, questi di solito lo stimolavano; ma vedere quelle morti insensate... sì, stava diventando intollerante. -Meglio che insofferente però!-
Mentre si dirigeva sul luogo dell'accaduto, ripensò alla chiamata dalla centrale: un Rosso-5, ovvero: Negligenza Temporale. -Maledizione!-
Quando arrivò sul posto, due civili e due agenti stavano davanti l'Anomalia Temporale: una semisfera opaca di energia (in realtà, come sapeva benissimo, si trattava di una sfera ma per metà spariva sotto il pavimento), avvolgeva metà della stanza, inglobava probabilmente il letto a due piazze e un comodino.
Sul comodino visibile c'era un modello ad uso domestico di DRD-Temporale ed ovviamente era ancora attivo.
-Agente, spenga il DRD per favore.- disse il Commissario Helder al poliziotto più vicino.
La scena che si manifestò non appena la sfera sparì, non sorprese affatto Helder. Un uomo e una donna, ancora avvinghiati nell'amplesso, all'improvviso si accasciarono l'uno sull'altra, inerti.
Successivamente, il coroner avrebbe refertato un arresto cardiaco in entrambe le vittime.
Lentamente, Helder si avvicinò al DRD, l'indicatore segnava -30 secondi.
I proprietari del DRD lo avevano manomesso per creare un anello temporale.
Essendo due dilettanti con a disposizione un'apparecchiatura poco sofisticata, non erano stati in grado di attivare un blocco stabile e si era aperta una falla nel campo.
Quello che ne era derivato era ovvio: ad ogni ciclo dei 30 secondi impostati, nuovi nanosecondi di quell'esperienza si accumulavano e si sommavano ai cicli precedenti e successivi.
Un ora, un giorno... una settimana, e quei nanosecondi si erano trasformati in un orgasmo perpetuo che aveva spezzato il loro cuore.
Il Commissario uscì dalla stanza.
Non era turbato, solo triste.
Ancora una volta, la razza umana era riuscita a corrompere una scoperta scientifica.
Ancora una volta, la razza umana aveva trovato una nuova perversione che aveva trasformato una cosa bella come l'amore in una cosa sporca e letale.
Rick Helder smise di pensarci e rifletté invece sul suo futuro.
Forse acquistando un nuovo DRD di ultima generazione, la pensione non sarebbe stata poi così lontana.
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Re:Concorso per UMini 2017 - Il Tempo
« Rispondi #36 data: 22 Novembre 2017, 12:08:37 »
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LA RADICE DEL PROBLEMA

-Ordine! Ordine!-
Bham! Bham!
Il Giudice batté forte il proprio martello. -Prego, continui pure.- disse rivolgendosi all'avvocato dell'accusa, che era stato interrotto nel bel mezzo della sua arringa finale -Ma la prego di essere breve.-
-Dicevo,- riprese l'avvocato -... un uomo, un uomo che ha dedicato la sua esistenza a causare atroci sofferenze, alle sue vittime, ai loro familiari.
Un uomo che non ha diritto alla vita. Un uomo che non ha diritto al perdono, alla clemenza, alla compassione. Un uomo che non ha diritto ad avere diritti.
Un nemico. Un danno collaterale. Un'anomalia, una pustola nella società, che va eliminata.
Per questo, vostro Onore e rispettabili membri della giuria, io chiedo... il massimo della pena.-
-Grazie avvocato - disse il Giudice - ora può tornare al suo posto. Signori e signore della giuria, avete raggiunto un verdetto?-
-Si Vostro Onore. Thomas L. Jersen per l'accusa di omicidio preterintenzionale, la giuria ritiene l'imputato... Colpevole!-
-Ordine! Ordine!-
Bham! Bham! Bham! Bham!
Stavolta il Giudice, con suo disappunto, dovette aspettare che il vocio si placasse da solo. Poi continuò:
-Vista la particolare crudeltà con cui l'imputato ha consumato questi orrendi crimini, la corte NON accetta la richiesta della difesa per la Pena di Morte.
Quindi in base alla legge 2306 del Nuovo Ordine Giudiziario, grazie al potere conferitomi dal Tribunale Planetario, condanno l'imputato alla massima pena: la Pena di Non-Vita.
Come previsto dalla legge, la registrazione dell'intero processo completo delle prove d'accusa, delle testimonianze, del verdetto della Giuria e della condanna, verrà riposta nel Crono-Archivio e sarà l'unica testimonianza dell'esistenza dell'imputato Thomas L. Jersen.
Fatto ciò, si potrà procedere all'esecuzione della condanna.
La sua personale linea temporale verrà quindi cancellata.
Così è deciso. La corte si ritira.-
Bham! Bham!
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Re:Concorso per UMini 2017 - Il Tempo
« Rispondi #37 data: 24 Novembre 2017, 11:56:16 »
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CLICK

Il professor Osrevni, avvicinandosi al quadro comandi, si rivolse al suo assistente “Con questo esperimento avremo la conferma definitiva della mia teoria che il tempo è una funzione vettoriale”.
L'assistente ribattè con tono dubbioso: “Ma professore, è sicuro che non correremo rischi? Se si creasse un sovraccarico potremmo far saltare mezzo palazzo”.
“Sciocco,“ rispose il professore, “è assolutamente sicuro; del resto il campo di inversione vettoriale influenzerà solo la teca con gli esperimenti; l’unico dubbio è se l’inversione sarà permanente, ma lo scopriremo presto!”.

Con un gesto solenne il Professor Osrevni azionò l’interruttore e un forte ronzio riempi la stanza.
Osrevni disse “Guuaarrddaa ll’oorroollooggiioo, ooiiggoolloro adrauG” essid inversO  


CLICK

Sicuramente tutti voi avete sentito storie di gente che si è salvata da un disastro aereo arrivando tardi all’aeroporto, o che ha evitato un incidente cambiando strada, o che ha seguito un’intuizione o un presentimento che gli ha permesso di superare brillantemente un concorso o un esame.

Preveggenza, intuizione, sesto senso? No, nessuna di queste cose. La risposta è molto più semplice: il Tempo non è così lineare come l’immaginiamo; alcune persone sono in grado, in certe situazioni, di ritornare indietro nel Tempo e di rivivere lo stesso momento.
Naturalmente, non si può ricordare coscientemente il futuro; ma emozioni e brandelli di conoscenza rimangono sotto forma di intuizione o di riluttanza istintiva a fare qualcosa.

Altrettanto sicuramente a tutti voi sarà capitato di mettere degli oggetti in un posto e non ritrovarli più, o magari dopo giorni di trovarli in posti assurdi. Sì, bene, ma di questo parleremo la prossima volta.


CLICK. SWAP

Uffa, era sempre così quando si metteva davanti al televisore; trasmettevano solo film di categoria Z , o documentari pseudo-scientifici;  ma del resto non poteva lamentarsi troppo, lo sapevano tutti che la prima metà del XXI secolo era tremendamente noiosa.
In fondo, era una punizione modesta dopo il disastro che era stato combinato con la Biblioteca di Alessandria!
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Re:Concorso per UMini 2017 - Il Tempo
« Rispondi #38 data: 24 Novembre 2017, 12:00:30 »
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Siamo arrivati a quota 19 racconti.
Speriamo che qualche altro UMino di buona volontà (e che aveva partecipato lo scorso anno) si aggreghi e aumenti il numero!
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Re:Concorso per UMini 2017 - Il Tempo
« Rispondi #39 data: 24 Novembre 2017, 22:33:00 »
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FUORI TEMPO

Strano questo tramonto con me, ormai, fuori tempo. Lo sono stato sin dal principio, ma nessuno era pronto ad ammetterlo. Certe cose non possono essere spiegate, mentre per altre è preferibile tacere. Tutti mi avevano ignorato, nonostante quello fosse un dato di fatto. Capita a tutti nel corso dell’esistenza di sentirsi smarriti di fronte a una triste notizia o alla morte inattesa di una persona cara. Non si può negare. Per un istante l’ambiente circostante si deforma e i colori perdono brillantezza. Il cuore acquisisce la facoltà di generare una potentissima onda d’urto capace di mettere in discussione la veridicità dello spazio dimensionale in cui viviamo. Sono attimi in cui il tempo sembra poter rallentare e forse anche fermarsi concentrando tutta la sua energia all’interno della nostra mente, ignorando ogni sua proprietà.
Una sospensione delle leggi della fisica.
In quell’istante, senza rendercene conto, ci si sposta dalla nostra posizione, attratti dalla prospettiva di poterci distaccare da quel momento. Inconsciamente si va fuori tempo e quest’ultimo, non essendo scandito, non ha più una vera e propria durata. Si estende oltre i nostri confini che, normalmente, sono invalicabili. Quella sospensione potrebbe in sé racchiudere l’infinito, oppure potrebbe essere essa stessa generatrice di infinite possibilità. La creazione di nuovi scenari e di nuove linee temporali sarebbe opera di ognuno di questi momenti in cui il tempo è messo da parte. Quell’istante, però, svanisce così come prima a svanire era stato il tempo che con perizia ritorna a scandire l’ordine spaziale degli eventi. Chi è finito fuori tempo recupera la sua posizione nell’universo. Riesce nuovamente a sincronizzarsi. Ciò che era accaduto in quella sospensione scompare nel nulla, come risucchiato dall’insaziabile appetito di un buco nero.
È accaduto e continuerà ad accadere.
Con me le cose sono andate diversamente. Anche io sono andato fuori tempo e questo è accaduto innumerevoli volte nel corso della mia esistenza. Però, non sono mai riuscito a risincronizzarmi. E giorno dopo giorno ho perso la mia capacità di restare aggrappato alla realtà. Suoni e colori sono scomparsi per lasciar spazio a ciò che il mio pensiero era in grado di creare in quella dimensione senza tempo. Una notte buia e io l’unico fuoco di artificio in grado di accenderla.
Ecco perché è strano questo tramonto. Perché non è un tramonto. Sono io che faccio ripartire il tempo.
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« Rispondi #40 data: 26 Novembre 2017, 20:38:02 »
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IL SORRISO DELLA MONNA LISA

Il frate camminava, un passo dietro l’altro senza fretta, con lo sguardo attento sul selciato sconnesso della via, così da schivare i sassi sporgenti e i piccoli avvallamenti. La sua mente era persa nel pensiero dominante che da poco tempo lo assillava. Chissà, si domandava, sarò capace di tenere a freno la mia lingua? Non posso rivelare il mio segreto, io sono uno straniero in questo tempo.  
Anche se poco attento alle cose che gli stavano attorno, il suono degli zoccoli di cavallo lo distolse dai suoi pensieri. Il cavaliere gli passo così vicino da sentirne, oltre al soffio d’aria, anche l’odore intenso del suo sudore mischiato a quello del cavallo. Giunto quasi alla fine della strada, il cavaliere si fermò e scese con un salto. Lasciò l’animale accostato alla casa, legandone le briglie all'anello infisso al muro. Poi, con fare deciso salì i due gradini che portavano dentro alla bottega del pittore.
La bottega era anche la méta del frate che, con il cappuccio sempre calato sugli occhi, salì i gradini ed entrò.
Sul momento non riuscì a percepire il senso del discorso che il cavaliere faceva al pittore, poi lo capì dalle parole concitate dì Messer Leonardo.
Il cavaliere stava lo rimproverando:
”È ormai passato tanto tempo e il quadro non è ancora finito!” Poi, facendo una  breve pausa riprese,
“Un anno per un ritratto è veramente troppo, desidero una spiegazione”.
"Oh" fece il pittore "mi lasci ancora qualche giorno, poi lo vedrà finito".
“Messer Leonardo, questo è un ultimatum: se la settimana prossima non avrò il quadro, le farò confiscare la bottega!”
“Sia fatta la sua volontà, cavalier Giocondo. Il ritratto di sua moglie, Madonna Lisa, sarà finito in tempo”.
A queste parole il cavaliere si voltò, scuro in volto dopo l’ennesima delusione e, slegato il cavallo, con un balzo salì in groppa e partì.  
A quel punto il frate buttò indietro il cappuccio e, rivolto a Leonardo, lo rimproverò:
“Perché non le ha dato la copia, in modo da potersi tenere quello che ha accuratamente nascosto? So che il sorriso della Lisa lo ha stregato. Lei non lo sa ancora, ma per tanto tempo se lo terrà stretto e lo porterà nel suo girovagare tra le corti d’Europa”.  
“Già” rispose Leonardo “ Dimenticavo che nel suo tempo è questo che avverrà”.
“Si, nel mio tempo succederà questo, ma non le posso raccontare il suo futuro”.
“Lo so ne abbiamo già discusso molte altre volte. Nei due anni da che ci conosciamo, lei ha sempre evitato ulteriori spiegazioni. Di lei non so praticamente nulla, solo che il suo tempo è nel futuro”.  
« Ultima modifica: 27 Novembre 2017, 11:30:01 di marco.kapp » Loggato
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Re:Concorso per UMini 2017 - Il Tempo
« Rispondi #41 data: 27 Novembre 2017, 08:25:36 »
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L'ULTIMO VIAGGIO

Tecnicamente sono morto.
Ma questo è ancora l'unico modo possibile per viaggiare nel tempo.
30 mesi di registrazioni neurali, oloscansione morfologica di III livello (in 6 sessioni separate, per non generare tumori troppo rapidi), mappatura completa del genoma e per chi se lo può permettere, trattamenti virtuali opzionali: dai più semplici ringiovanimenti, alla modifica dei connotati, fino al cambio di sesso.
Vizi da snob e narcisisti incalliti: un puro sfizio personale, visto che nessuno li vedrà realmente.

Alla fine non resta che scegliere dove passare la propria seconda vita! I luoghi e le epoche ricostruite digitalmente, sono ormai infinite, e vanno dal giurassico (per pazzi e fanatici che non tengono veramente neanche alla seconda vita!) fino ai giorni nostri, passando per grandi civiltà antiche, Medio Evo, imperi asiatici, precolombiani, illuminismo, guerre mondiali (qualcuno ci va davvero!), Impero Eurasiatico-Cinese e la prima colonizzazione di Marte. Il business del secolo!
Milioni di Yottabyte gestiti da società che si sono accaparrate i diritti sulle varie epoche storiche ormai da decenni, e che lavorano alla ricostruzione digitale di luoghi e intelligenze artificiali cronogenitrici, capaci di sviluppare migliaia di personaggi storici, realmente esistiti o progettati sulla base dei dati culturali e degli studi psicostorici sull'epoca, con cui interagire per gli anni che ciascun “Viaggiatore dell'Ultima Ora” è in grado di pagare. Poi tutto viene spento, l'espianto cerebrale scollegato dai terminali elettroneuronici e se hai dei parenti che ci tengono, le registrazioni neurali del tuo viaggio nel tempo, vengono inviate loro con tanto di album coi rendering olografici dei tuoi momenti più belli.

Io ricordo ancora quando il medico mi disse che la mia ora era giunta: mi rimanevano pochi giorni di vita ed il programma che avevo acquistato con tutti i miei risparmi 5 anni prima, poteva essere avviato. Il saluto più toccante fu quello ai miei cani, che purtroppo non è consentito portare con sé. E poi mi risvegliai nello “splendore” della Firenze medicea: un mondo crudo e abbietto quanto ricco di ciò che l'ha reso memorabile. Sono ri-vissuto bene, grazie alle conoscenze del XXIV secolo ed ai manuali storici del programma, ma terribilmente solo. Ecco perché mi accingo a scrivere le mie seconde memorie: magari qualcuno le leggerà e si affezionerà a me. Crederlo mi rincuora. Sarebbe un bel modo per viaggiare ancora, a ritroso in un nuovo futuro!
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Re:Concorso per UMini 2017 - Il Tempo
« Rispondi #42 data: 27 Novembre 2017, 08:27:27 »
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I.L. T.E.M.P.O.

Indagando le tempeste è molto probabile, o inevitabile, lambiccarsi tempie e meningi per ore.
Ingmar lavorava tabellando e misurando puntualmente ogni impulso luminoso: tracciava encomiabili modelli previsionali, oggettivamente incontestabili. Lampi, tuoni e micidiali precipitazioni, originati in laboratorio, travolgevano emisferi miniaturizzati per osservare i limiti temporali enunciati, ma poi operativamente inaccurati. Le tempistiche erano misurabili, però originavano imprecise linee temporali e manifestavano pericolose ondulazioni.
Ingmar Ludwig, Tempologo Emerito – Malmoe Politecknick of International Limit Time – era meteorologo professionale, osservatore impareggiabile, leggendario teorico e matematico probabilistico orgogliosamente insuperato. La Tempologia, enunciata mentre presiedeva otto Istituti Limitari Temporali, era materia planetaria, ormai, impegnando la Terra e miliardi profusi opulentemente in laboratori tecnologici. Era matematicamente provato ovunque: i limiti temporali erano mutuamente perforabili, oltrepassarli, in linea teorica, era manovra probabilistica ormai indubitabile.
La teoria esisteva, ma purtroppo ogni istante limite tabulato e minuziosamente previsto, ondeggiava impedendo la transitazione effettiva. Mancavano prove oggettive.
Il luminare trasalì, essendo molto preoccupato. Osservava i lividi temporali energetici, modulati per originare infiniti limiti, tentando esperte manovre per oltrepassarli; insisteva lucidamente, tenacemente e monitorava personalmente ogni impulso, lodando tutti entusiasta. Ma pur ostinandosi in lunghi test, era mentalmente provato, obnubilato. Ingmar lo temeva: esistevano misteriosi passaggi opachi. I limiti tracciati erano mascherati. Perché ostacoli incomprensibili li trasfiguravano? Era meglio pilotare ottimizzando i livelli termici e magnetici prodotti, oppure ignorarli?
Li trascurò.
Era meglio provarci oscurando i lettori temporali e manovrare praticando osservazioni istantanee?
Lo trasmise.
Era maggiormente proficuo organizzare il lavoro tracciando elaborati matematicamente perfetti o… improvvisare? La tentazione esplodeva, mostruosamente preoccupante, oltremodo incontenibile… La trattenne esitando, ma poi ossessionato immaginò la traccia elementare: meningi; pensiero. Ordinò il lancio: tempesta, e… mentalmente passò oltre!
Il laboratorio tremò: e mille progettisti osservarono increduli la targa esposta mesi prima, oracolante:

Incipit Limes Temporis, Ex Mente Praeclara Ortus.
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Re:Concorso per UMini 2017 - Il Tempo
« Rispondi #43 data: 27 Novembre 2017, 11:58:03 »
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TUTTO IL TEMPO PER ME

Ho avuto il tempo nelle mie mani, a mia totale disposizione. Ho viaggiato in lungo e in largo, per osservare ogni luogo di ogni epoca che mi affascinava. Ti ho conosciuta, con la tua carnagione olivastra dai riflessi di alabastro.
Il tempo mi aspettava ovunque, per mostrarmi e raccontarmi tutte le storie che da bambino avevo sempre sognato. Non potevo fermarmi, avevo il tempo con me, per essere ovunque e per tornare al tuo fianco in qualsiasi momento; per ammirare ogni volta che lo desiderassi i tuoi capelli color della notte, di quel nero argentato che riflette nel buio la luce delle stelle.
Un altro salto, uno soltanto. Ti avrei sempre ritrovato con le vesti sgargianti che avvolgevano la tua pelle, ricche di colori ornamentali quanto avare di stoffa.
Il mondo era ai miei piedi e quando tornavo mi sentivo librare in alto, come se guardassi il mondo dall'apice del tempio di Huitzilopochtli.
Presto avrei terminato di scoprire la bellezza del mondo, catturandone ogni sfumatura e significato che l'uomo ne avesse assaporato, in ogni istante della sua millenaria esistenza. Volevo portarla a te.
Ora è qui, quella bellezza, lo è sempre stata: dentro ai miei occhi che hanno visto in te ogni sua meraviglia. Sgorga, a 637 anni da te, in terse lacrime che conoscono ogni suo segreto. La tua purezza riga il mio volto avvizzito, scivola sulle ossute guance, bagna i miei lobi fino all'esoscheletro che protegge e tiene in vita quel che resta del mio corpo. Se solo avessi potuto prevenire quell'interferenza nel generatore spazio-temporale che mi ha trasformato istantaneamente in un vecchio ultracentenario, inerme e incapace per sempre di affrontare anche solo un viaggio fuori dall'unità intensiva che mi fa respirare...
Ho avuto tutto il tempo per me, mia adorata Atlachicoatl, ma non ho avuto il tempo di dirti che ti amo!
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Re:Concorso per UMini 2017 - Il Tempo
« Rispondi #44 data: 27 Novembre 2017, 19:14:28 »
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NELLA TESTA DELLA NONNA

Mi ricordo di te, nonna, e di quando cominciasti a perdere la memoria… o meglio, non precisamente… cioè. Insomma, cominciamo dall’inizio.
Un giorno andasti al mercato in piazza e, passate più di due ore, la mamma venne a cercarti.
Molto preoccupata perché non ti trovava da nessuna parte, cominciò a girare in auto per le vie del paese finché ti trovò, trafelata e in stato confusionale, in via Mameli, alla periferia del paese.
Ti chiese cosa fosse successo ma tu, stupita quanto lei per la domanda sciocca, rispondesti:
“Come, cosa è successo? Non vedi che sto andando a casa?”
“Mamma, guarda che noi abitiamo in via Mazzini, accanto alla piazza.”
“Ti sbagli, io abito qui, in questa via, dove c’è quella casa gialla.”
Mamma, sempre più preoccupata, ne parlò con papà. Entrambi sapevano che quelli mostrati dalla nonna erano i sintomi di una malattia terribile, che rubava i ricordi e la vita delle persone anziane.
Anch’io mi sentii morire dentro, man mano che vedevo nonna sempre più distratta e preda di grossolani errori di persona.
Restai di sasso quando un giorno, vedendomi appena alzato, disse:
“E tu chi sei? Il figlio di Fabio?”
“Nonna cara, sono io Fabio, non ti ricordi più di me?”
“Ma no, tu sei il figlio di Fabio, che ha appena preso la patente e una bella macchina grossa…”
Mandai giù un groppo di commozione, e cercai di farmi forza e renderla allegra con qualche battuta.
Passarono tre anni. La nonna, ogni mattina mi ripeteva la stessa domanda: se cioè ero il figlio di Fabio, cioè di me stesso.
E aggiungeva:
“Fabio ha una bella macchina grossa, sai? Fa il medico, ha sposato una bella ragazza bionda e ha tre figli. Uno è proprio uguale a te!”
In soggiorno il papà stava discutendo con mamma dei loro problemi economici, e sentii di nascosto che parlavano di vendere la nostra casa in via Mazzini per trasferirsi in una casa popolare e pagare l’affitto.
Venne un amico immobiliarista che propose loro una bella casa. Andammo insieme a vederla, era proprio carina: si trovava in via Mameli e aveva la facciata di un bel giallo polenta.
Rimasi stupefatto, perché anni prima la nonna aveva detto che proprio quella era la sua casa.
Dopo pochi mesi ci andammo ad abitare, tutti e quattro.
Ora che sono un uomo maturo, ricordo ancora le parole della nonna, morta un anno fa.
Ora che sono un neurochirurgo di fama mondiale, guido la mia Porsche a casa da Sonia, una bellissima svedese che incontrai a un convegno, e dai miei tre pargoletti.
Chissà cosa aveva in testa, la nonna? È quello che sto studiando.
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