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Discussione: note dissonanti (letto 1040 volte) |
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note dissonanti « data: 09 Maggio 2018, 19:32:58 » |
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Buongiorno, amici uraniomani. Ho delle perplessità Chi è questo Luigi Belmonte che ha preso il posto di Lippi al timone di Urania e che finora non ha scritto una riga di presentazione su se stesso? Poi: ma nessuno ritiene che il nome della nuova collana Jumbo sia francamente imbarazzante per non dire ridicolo? E poi questo puntare sulle saghe interminabili e cervellotiche di cui dopo qualche anno non ci si ricorda piu' niente. Ma la fs è una narrativa di idee o di polpettoni infiniti? Ok, Hogan ci puo' stare perche concludeva un ciclo iniziato negli anni 70 e di cui il primo volume della neonata collana rappresenta una conclusione. Ma inserire un Coyote (e anche quì con i titoli ci sarebbe da ridire o da ridere) alla sua terza puntata mi pare sconclusionato. Chiudere infine Urania Horror è la solita scelta miope editoriale. Non so chi lavori all'ufficio indagini di mercato di segrate, ma da quelle parti urge un rinnovamento. Poi ,si,ringraziamo sempre che non la chiudono proprio, Urania, e che la scelta di quei pochi titoli inediti, anche su Collezione, sia comunque valida. Pero', insomma, qualcosina in piu' da Mondadori mi aspettavo. Si puo' ancora dire o bisogna per forza attorcigliarsi nell'analisi del dodicesimo titolo della saga taldeitali? Salutoni dal mondo parallelo dove Urania è un mensile con sovracopertina e è diretto da Lippi e pubblica solo inediti di valore essendo i classici lasciati alla gemella Collezione, nera e sovracopertinata of course
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Re:note dissonanti « Rispondi #1 data: 09 Maggio 2018, 20:45:36 » |
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Non so se ridere o piangere. Se le saghe non vengono terminate: che schifo non c'è rispetto per i lettori. Se si completano le saghe: che schifo, che rottura queste saghe. Se c'è Lippi: e basta non se ne può più. Se non c'è Lippi: ma dov' è ma come era bravo. Se le traduzioni sono asciugate: Urania che truffatori. Se le traduzioni sono integrali: Urania ma che romanzi polettoni. Guelfi e Ghibellini... Bianchi e Neri... È chi più ne ha ne metta. Ovviamente, con tutto il rispetto per le opinioni di Nottolone. E ora sotto con un po di polemiche che ultimamente il forum ne sente la mancanza
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Anagramma di BIBLIOTECARIO: beato coi libri
Appena letto: In lettura: Prossima lettura: |
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Re:note dissonanti « Rispondi #4 data: 10 Maggio 2018, 21:00:34 » |
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Credo che si debba dare almeno un anno di tempo per valutare le scelte editoriali , mi riferisco alla nuova collana Jumbo , se ho fatto bene i calcoli........... sarebbero 4 uscite l'anno e finora ha pubblicato libri dignitosi a completamento di saghe famose iniziate e non proseguite sulla collana Urania , certo mi aspetto anche pubblicazioni piu' recenti.... vedremo. In quanto alle voci che circolano da anni ma che restano tali per quanto riguarda la collana Urania mentre , purtroppo, altre collane sussidiarie sono state chiuse , sappiamo bene che l'editoria che giunge nelle edicole a beneficio degli obsoleti "vecchioni" , di cui anche io faccio parte , che amano la carta ha margini molto stretti e pochi titoli , mentre la concorrenza degli Ebook in termini di titoli e cataloghi disponibili è straripante ed a mio avviso ormai vincente, e penso che su questa strategia a lungo termine s'indirizzerà la Mondadori anche per Urania che forse non si chiamerà piu' cosi'. Ovviamente occorre accettare tutte le idee poste nel foro di UMini , ma osservo che stante la situazione è piuttosto sterile restringere la polemica sui direttori della Collana o sulla presenza di titoli a catalogo non soddisfacenti per i vari gusti dei lettori , in fondo se non Ti piace un libro o il genere non lo compri.
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Re:note dissonanti « Rispondi #5 data: 10 Maggio 2018, 23:53:38 » |
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Ovviamente, non avendo letto i romanzi pubblicati fino ad oggi, non sono in grado di dare un giudizio concreto alla collana jumbo . Tuttavia, devo dire che a giudicare dagli autori, dai titoli e dalle copertine ... mi entusiasma. E inutile negarlo la tendenza negli ultimi anni e stata quella di allungare le opere, formare cicli più o meno lunghi.
Io sono sempre stato in prima linea nel chiedere di chiedere i cicli iniziati, di nn tagliare i romanzi, di pubblicare i nomi più noti. Ben due volte mi sono accorto che un opera era tagliata LEGGENDOLA. Ricordo un ciclo (di c.sheffield) di cui avevo adorato la prima parte , pubblicata dalla nord, e trovato incomprensibile la seconda... su urania... X cui questa collana sembra tagliata sulle mie esigenze!!!! Non posso che elogiarla...
E spero che questo tentativo risulti vincente, non come L esperimento “urania argento “ degli 90....
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Re:note dissonanti « Rispondi #6 data: 12 Maggio 2018, 17:51:45 » |
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Non condivido le critiche, l'idea di Urania Jumbo è buona, a occhio se il prezzo rimane sui 9,90€, tenendo conto che prima testi ponderosi si dividevano in due Urania o più, c'è anche il risparmio monetario. La scelta dei testi, ammesso che non si tratti degli ultimi scelti da Lippi, mi sembra buona, a parte il brodo di dado con glutammato McDonald (opinione mia, ovviamente). I redazionali sono scomparsi, mi sembra e penso sia la logica conclusione delle ultime stiracchiate uscite di Lippi che forse non aveva più voglia (e d'altronde si parlava addosso arzigogolando) e la nuova redazione ha pensato bene di non star lì a menarla tanto; peccato perché con un curatore diverso (penso al Montanari d'annata, ma sono fuori tempo massimo) gli interventi erano più stimolanti.
Leggevo con divertimento entusiastici commenti dei lettori sul blog per il fatto che "finalmente" la redazione interagiva con i lettori solo per il fatto che davano una anticipazione all'inclito pubblico.
È ovvio che ai nuovi timonieri interessi men che meno di interagire con i lettori, magari ne leggono le critiche e i commenti e ne traggono conclusioni, puo' essere che Lippi abbia un ruolo più defilato (ma quale ruolo esattamente?) in seguito alle lamentele che a mio parere erano dovute in buona parte alla sua supponenza e distacco progressivo dal ruolo.
Anonimizzando la redazione non si pone più il problema della vicinanza ai lettori che vengono riportati al loro ruolo di acquirenti, questo sempre per come la vedo io, magari poi cominceranno a rispondere a tutti i quesiti postati sul blog.
I presupposti che si vedono promettono bene. Personalmente la sf mi sembra sempre più un prodotto industriale e molti scrittori si sono adeguati a queste modalità di produzione e ai nuovi format culturali imperanti, voci nuove non ne vedo molte. Abbiamo dei buoni professionisti con ricette standardizzate, qualche variazione sul tema, tecniche migliori di scrittura, fuochi d'artificio e brand da istituire.
Non tanto di più.
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