Non sono avvezzo a scrivere recensioni, a motivo del fatto che una ciofeca può essere per altri un capolavoro o viceversa e per il fatto che riesca oltremodo facile scivolare sul limite indistinto che separa la stessa recensione dalla involontaria anticipazione di parti dell’opera. A prescindere poi dal fatto, oltretutto, che  c’è sempre chi ama il genere di cui parliamo e chi ne rimane quanto meno indifferente. Tuttavia il libro merita i rischi di cui sopra e allora faccio un’eccezione. Alla lettura delle prime pagine pensavo di essere al cospetto di una ennesima, sterile e scontata narrazione con prolissità e prologhi più o meno fastidiosi. Mi sbagliavo. Era soltanto un avvio lento e motivato che preannunciava una serrata ed efficiente narrazione. Col passare delle pagine la prosa diventa, se pur semplice, asciutta, scorrevole ed efficace. Notevole la girandola di trovate e di dati fantascientifici che la storia riserva al lettore.

     Un libro come non leggevo da tempo e che mi riconcilia con la fantascienza che piace a me. Leggendo ho incontrato una sola difficoltà: quella di riporre il libro per riprenderlo più tardi.

        Cordialità doverose.