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Discussione: Dickiani & Asimoviani (letto 3686 volte) |
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Dickiani & Asimoviani « data: 03 Marzo 2012, 11:26:34 » |
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Vorrei soddisfare una mia curiosità: Chi tra gli UMini è un "Dickiano" ? E chi invece un "Asimoviano" ? E magari c'è anche qualche "Dickiano/Asimoviano" ?!?! Credo di poter annoverare Marben tra i Dickiani (sbaglio ???) invece non ho mai capito quali sono gli "Asimoviani di ferro" che so per certo ESSERE TRA NOI !! Per quanto mi riguarda: ho ancora tanti libri di Dick da leggere, ma mi schiero certamente tra i Dickiani. I suoi romanzi sono sempre una rivelazione, non possono non scuotere il lettore, ai miei occhi hanno sempre qualcosa di più di "un semplice romanzo di fantascienza, per quanto bello", ed i libri che ho letto stanno tutti nella mia personale TOP10 (accanto a Verne, Brawn, Simak, Clarke, Kapp ... e Asimov!). Mi piace tanto anche Asimov... ma non so se posso definirmi "Asimoviano". Su UMini...soddisfate la mia curiosità !!
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*********************************************************Ho appena letto: Sto leggendo: |
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Re:Dickiani & Asimoviani « Rispondi #4 data: 03 Marzo 2012, 12:14:46 » |
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dhr
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Re:Dickiani & Asimoviani « Rispondi #10 data: 03 Marzo 2012, 17:42:59 » |
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Re:Dickiani & Asimoviani « Rispondi #11 data: 03 Marzo 2012, 19:21:41 » |
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Non mi definirei davvero un dickiano, ma sono molto più vicino a Dick che non ad Asimov perchè la sua visione della "realtà" mi convince ed è una delle cose più grandiose della letteratura del '900. Secondo me se non ci fossero stati autori come Dick e Ballard, la fantascienza oggi sarebbe molto più "pallosa" con astronavi, alieni e robot, ma senza quel quid di follia che invece rappresenta una parte imprescindibile ed inalienabile dell'animo umano. Il loro merito - IMHO - è soprattutto quello di aver introdotto nella fantascienza quell'elemento di imprevedibilità che di colpo sgretola quel sottile strato di autoinganni che caratterizza l'esistenza umana: basta una parola, una frase, un suono, un ricordo perchè la visione del mondo come la conosciamo si disintegri completamente, lasciando il posto a qualcos'altro. Nessuno come loro è mai stato in grado di fare altrettanto. Però ugualmente non potrei definirmi davvero dickiano: Dick è una componente fondamentale del mio ideale letterario, ma la prevalenza la darei agli influssi lovecraftiani, browniani, shawiani e sheckleyani.
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Un tempo questo forum era tutta campagna... |
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Re:Dickiani & Asimoviani « Rispondi #12 data: 03 Marzo 2012, 19:25:56 » |
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Citazione da: maxpullo il 03 Marzo 2012, 19:21:41 Non mi definirei davvero un dickiano, ma sono molto più vicino a Dick che non ad Asimov perchè la sua visione della "realtà" mi convince ed è una delle cose più grandiose della letteratura del '900. Secondo me se non ci fossero stati autori come Dick e Ballard, la fantascienza oggi sarebbe molto più "pallosa" con astronavi, alieni e robot, ma senza quel quid di follia che invece rappresenta una parte imprescindibile ed inalienabile dell'animo umano. Il loro merito - IMHO - è soprattutto quello di aver introdotto nella fantascienza quell'elemento di imprevedibilità che di colpo sgretola quel sottile strato di autoinganni che caratterizza l'esistenza umana: basta una parola, una frase, un suono, un ricordo perchè la visione del mondo come la conosciamo si disintegri completamente, lasciando il posto a qualcos'altro. Nessuno come loro è mai stato in grado di fare altrettanto. Però ugualmente non potrei definirmi davvero dickiano: Dick è una componente fondamentale del mio ideale letterario, ma la prevalenza la darei agli influssi lovecraftiani, browniani, shawiani e sheckleyani.
| Di Ballard ho letto parecchio e rimanendo impressionato dalla profondità di molti suoi racconti alcune volte il suo surrealismo mi lascia confuso (anche in senso buono,come fare strike...solo che i birilli sono te)
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« Ultima modifica: 03 Marzo 2012, 19:27:47 di Imriel » |
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marben
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Re:Dickiani & Asimoviani « Rispondi #13 data: 03 Marzo 2012, 19:40:28 » |
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Citazione da: maxpullo il 03 Marzo 2012, 19:21:41 Non mi definirei davvero un dickiano, ma sono molto più vicino a Dick che non ad Asimov perchè la sua visione della "realtà" mi convince ed è una delle cose più grandiose della letteratura del '900. Secondo me se non ci fossero stati autori come Dick e Ballard, la fantascienza oggi sarebbe molto più "pallosa" con astronavi, alieni e robot, ma senza quel quid di follia che invece rappresenta una parte imprescindibile ed inalienabile dell'animo umano. Il loro merito - IMHO - è soprattutto quello di aver introdotto nella fantascienza quell'elemento di imprevedibilità che di colpo sgretola quel sottile strato di autoinganni che caratterizza l'esistenza umana: basta una parola, una frase, un suono, un ricordo perchè la visione del mondo come la conosciamo si disintegri completamente, lasciando il posto a qualcos'altro. Nessuno come loro è mai stato in grado di fare altrettanto. Però ugualmente non potrei definirmi davvero dickiano: Dick è una componente fondamentale del mio ideale letterario, ma la prevalenza la darei agli influssi lovecraftiani, browniani, shawiani e sheckleyani.
| Appunto. Una fs senza Dick, Ballard, Brown, Sheckley ma anche Knight, Bester, Sturgeon, Leiber e, soprattutto Lem, sarebbe stata una grandissima palla. Una letteratura di intrattenimento piacevole e non molto di più, senza quelle prospettive "diverse" sul reale che questi autori hanno saputo dare ognuno dalla sua personalissima angolazione. Il ruolo di Lovecraft come "padre nobile" della fs moderna meno convenzionale emerge oggi in maniera sempre più netta. Altro che horror, Lovecraft è stato uno scrittore di fs ed uno dei massimi del genere. La caotica e scombinata visione dell'universo che emerge dalla cosmologia moderna, con universi dentro universi, evoluzioni alternative, etc è molto più lovecraftiana che Asimoviana.
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« Ultima modifica: 03 Marzo 2012, 19:41:00 di marben » |
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Re:Dickiani & Asimoviani « Rispondi #14 data: 03 Marzo 2012, 22:34:21 » |
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Citazione da: marben il 03 Marzo 2012, 19:40:28 Una fs senza Dick, Ballard, Brown, Sheckley ma anche Knight, Bester, Sturgeon, Leiber e, soprattutto Lem, sarebbe stata una grandissima palla. Una letteratura di intrattenimento piacevole e non molto di più, senza quelle prospettive "diverse" sul reale che questi autori hanno saputo dare ognuno dalla sua personalissima angolazione. Il ruolo di Lovecraft come "padre nobile" della fs moderna meno convenzionale emerge oggi in maniera sempre più netta. Altro che horror, Lovecraft è stato uno scrittore di fs ed uno dei massimi del genere. La caotica e scombinata visione dell'universo che emerge dalla cosmologia moderna, con universi dentro universi, evoluzioni alternative, etc è molto più lovecraftiana che Asimoviana.
| Sono nel mio studio, stravaccato sul divano rileggendo Contact (come la capra della barzelletta dico che è meglio il libro...), il sottofondo musicale sono le Uncle Meat Variations del mio amato FZ e penso che forse nell'Ansarben ci sono caduto da piccolo, come Obelix nella pozione magica... possibile che debba essere sempre d'accordo con te? Un cogitabondo saluto da ansible
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Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo (G.Rodari) |
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