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Home Forum | La Fantascienza e gli altri generi... | La Fantascienza in Generale | Discussione: Cicli rovinati «prec succ»
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  Autore  Discussione: Cicli rovinati  (letto 888 volte)
ciccio

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Cicli rovinati
« data: 12 Novembre 2018, 10:28:01 »
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La recente esperienza con il ciclo "Remembrance of Earth's Past - Cixin LIU" mi ha ricordato altri ottimi cicli che a un certo punto sono stati malamente rovinati dagli stessi autori (ritengo per scopi puramente commerciali ), tipo "Il ciclo dei fabbricanti di Universi " di Farmer mandato a ..... da "La macchina della creazione" oppure "il ciclo dei Drenai" di Gemmel rovinato con "Le spade del giorno e della notte".
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Re:Cicli rovinati
« Rispondi #1 data: 12 Novembre 2018, 11:15:40 »
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Dune, già dal secondo libro il calo è notevole.
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Re:Cicli rovinati
« Rispondi #2 data: 12 Novembre 2018, 11:30:07 »
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"Aquiliade" di Somtow Sucharitkul è un esempio perfettamente calzante, pirotecnico il primo, noioso e ridicolo il secondo, per fortuna inedito il terzo... ma un po' tutti i cicli soffrono di un calo "fisiologico".
Secondo me dipende pure da come nasce il ciclo: se il ciclo è giustificato da una storia molto lunga che per essere narrata ha bisogno di più libri allora il ciclo non risentirà di questo calo ma anzi potenzialmente sarà un crescendo e mi vengono in mente "I canti di Hyperion", le 5 galassie di David Brin oppure Il ciclo del Drive-in di Lonsdale.
Se invece il ciclo viene fuori un libro alla volta, sondando il terreno, solo per allungare il brodo e cavalcare magari la scia del successo dei volumi precedenti allora è facilissimo che i seguiti siano un flop colossale.
Lo stesso Douglas Adams dopo una trilogia geniale ha tirato fuori "Addio e grazie per tutto il pesce" che, con tutto il bene che un fan sfegatato di Adams può volere all'autore, proprio non era all'altezza dei primi 3...
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Re:Cicli rovinati
« Rispondi #3 data: 12 Novembre 2018, 12:05:59 »
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Citazione da: maxpullo il 12 Novembre 2018, 11:30:07

"Aquiliade" di Somtow Sucharitkul è un esempio perfettamente calzante, pirotecnico il primo, noioso e ridicolo il secondo, per fortuna inedito il terzo... ma un po' tutti i cicli soffrono di un calo "fisiologico".
Secondo me dipende pure da come nasce il ciclo: se il ciclo è giustificato da una storia molto lunga che per essere narrata ha bisogno di più libri allora il ciclo non risentirà di questo calo ma anzi potenzialmente sarà un crescendo e mi vengono in mente "I canti di Hyperion", le 5 galassie di David Brin oppure Il ciclo del Drive-in di Lonsdale.
Se invece il ciclo viene fuori un libro alla volta, sondando il terreno, solo per allungare il brodo e cavalcare magari la scia del successo dei volumi precedenti allora è facilissimo che i seguiti siano un flop colossale.
Lo stesso Douglas Adams dopo una trilogia geniale ha tirato fuori "Addio e grazie per tutto il pesce" che, con tutto il bene che un fan sfegatato di Adams può volere all'autore, proprio non era all'altezza dei primi 3...

Se non ricordo male lo stesso Adams ha ammesso di averlo fatto solo per soldi
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Re:Cicli rovinati
« Rispondi #4 data: 12 Novembre 2018, 15:16:54 »
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Citazione da: waranza (ex wawawa) il 12 Novembre 2018, 11:15:40

Dune, già dal secondo libro il calo è notevole.


..

Non direi proprio. Secondo me si puo' parlare di calo solo sugli ultimi 2. Fino all'imperatore Dio è tra le migliori serie di FS mai scritte.
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Re:Cicli rovinati
« Rispondi #5 data: 12 Novembre 2018, 16:15:26 »
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Citazione da: ciccio il 12 Novembre 2018, 10:28:01

La recente esperienza con il ciclo "Remembrance of Earth's Past - Cixin LIU" mi ha ricordato altri ottimi cicli che a un certo punto sono stati malamente rovinati dagli stessi autori (ritengo per scopi puramente commerciali ), tipo "Il ciclo dei fabbricanti di Universi " di Farmer mandato a ..... da "La macchina della creazione" oppure "il ciclo dei Drenai" di Gemmel rovinato con "Le spade del giorno e della notte".
Condividete la mia opinione?
Sono troppo esigente?
Avete in mente qualche altro esempio?


Il mondo è bello perchè vario, Capricorno 52 ne aveva dato un giudizio agli antipodi, un bel 10
cito commento:
"Il ciclo “Ricordo del passato della Terra “, trova una degna conclusione in questo romanzo cupo e melanconico , ma allo stesso tempo  coinvolgente e  mozzafiato.
La storia è volutamente e strettamente legata ai due volumi precedenti , la base della trama coniuga sempre la storia e la tradizione della cultura cinese con il tema dell’ invasione aliena , ma il contesto è  caratterizzato da numerose riflessioni  sul destino ed il comportamento, pieno di contraddizioni,  dell’ umanità a fronte dell’ altalenarsi degli eventi , che avvengono a valle della scoperta che l’universo è un posto ostile e che l’ umanità occupa un basso livello tecnologico nella scala dell’ evoluzione divenendo di fatto una preda per le civiltà piu’ evolute.
Raramente un ciclo di così vasta portata è stato in grado di rappresentare la complessità psicologica ed i sentimenti  dei protagonisti e toccare quasi tutti i campi della conoscenza e della ricerca umana: dalla storia alla letteratura, alla filosofia, dalla nano-scienza e dalla fisica quantistica all'astrofisica e alla teoria delle stringhe , dalla sociologia della terra alla sociologia cosmica, lode a CIXIN , che sebbene diventi a tratti molto tecnico, s’ impegna a spiegare i concetti in termini profani e dove possibile, fornire vividi esempi.
Il romanzo sviluppa la  trama nell’ arco di oltre 400 anni, nei quali l’umanità è costantemente sull’ orlo dell’ estinzione, durante questo lungo periodo partendo da un futuro molto prossimo ai nostri giorni , l’umanità attraversa parecchie epoche alcune sono rappresentate in modo selvaggio e violento con lotte , senso di scoramento e rabbia , come ad esempio “l’epoca della crisi” , altre invece vengono raccontate piu’ candidamente con enfasi sullo sviluppo culturale e tecnologico ad esempio “l’ epoca della deterrenza” dovuto alla temporanea rinascita della speranza di sopravvivenza, tuttavia in generale la narrazione e l’animo dei protagonisti è pervaso da una sottile atmosfera d’angoscia e malinconia.
Il libro mescola pagine di sentimento a fasi avventurose incorniciate in ambientazioni di gigantesche opere sviluppate dall’ umanità , in questo , a mio parere,  traspare l’orgoglio di CIXIN per le enormi opere contemporanee, intraprese e completate dalla Cina Popolare odierna ai fini dell’ ammodernamento e della supremazia tecnologica.
Altro omaggio alla Cina sono le tre favole raccontate da Yuan Tianming per svelare alla protagonista Cheng Xin le tecnologie che rendono i Trisolariani invasori così superiori all’ umanità. Non è un romanzo d’azione , ma cambi di paradigma e colpi di scena sono una caratteristica del racconto.
Affascinante lo stile di scrittura , delicato nei sentimenti, crudo nel rappresentare l’angoscia che pervade la Terra ed i protagonisti , a tratti epico, mai appesantito da lunghe descrizioni , ampio e sognante nella descrizione dell’ universo.
Finale , abbastanza forzato sul destino dei protagonisti , che a piene mani affonda nelle piu’ ardite cosmologie sulla fine dell’ universo.
Romanzo con cui familiarizzare , anche per i numerosi riferimenti agli altri due volumi precedenti ,  che nel quadro odierno della fantascienza si pone al top, pur non essendo figlio della letteratura anglosassone.
Un capolavoro  , peccato giunga tradotto al pubblico italiano dopo quasi dieci anni ,lettura consigliata."
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Anagramma di BIBLIOTECARIO: beato coi libri

Appena letto: In lettura: Prossima lettura:
ciccio

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Re:Cicli rovinati
« Rispondi #6 data: 13 Novembre 2018, 14:32:14 »
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Già forse invecchiando sono diventato più critico ed esigente.
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