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Discussione: Jeannette Ng e la discussione su John W. Campbell (letto 1145 volte) |
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Jeannette Ng e la discussione su John W. Campbell « data: 30 Agosto 2019, 11:53:23 » |
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In rete se ne sta parlando molto. Mi sembra giusto darne notizia anche nel nostro sonnacchioso forum. allego il link di Fantascienza.com: Leggi quiInteressante la discussione sull'argomento che si sta sviluppando su facebook nel gruppo pubblico Romanzi di Fantascienza. Personalmente, anche se credo che le cose vadano contestualizzate al periodo storico in cui avvengono, sono del tutto d'accordo con quanto Jeanette NG afferma su Campbell e la fs della età dell'oro. Le sue affermazione sono senza ombra di dubbio vere. Giusto ed etico visto anche il mondo in cui viviamo affrontare l'argomento senza ipocrisia. Cosa ne pensate?
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Re:Jeannette Ng e la discussione su John W. Campbell « Rispondi #1 data: 04 Settembre 2019, 18:27:53 » |
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Premetto che a me interessa la produzione artistica ed in definitiva il contenuto delle opere in questo caso di SciFi , piu’ che l’ideologia dello scrittore o dell’ editore. Sicuramente Vi sono stati , vi sono attualmente e vi saranno autori , editor , registi , curatori legati piu’ o meno non solo a specifiche correnti ma anche a precise ideologie , piu’ o meno condivisibili, è inevitabile. Quello che non è ammesso, in questo caso, per scrittori ed autori è l’uso di un potere coercitivo o persuasivo consciamente a fini ideologici, ad esempio non pubblicare o criticare a priori senza conoscerle opere : di donne o di minoranze o ideologicamente distanti e così via. Ora esprimere un parere su John Wood Campbell è complesso per le poche informazioni disponibili in Italia e per chi non è del campo. Era fascista ? Non mi risulta che sia stato mai inscritto a qualsiasi organizzazione americana ideologicamente vicina al fascismo tipo la Legione d’argento , ne’ sia stato a partire dalla metà degli anni ‘ 50 un sostenitore del partito Nazista Americano o di George Lincoln Rockwell. Ha svolto in concreto con pubblicazioni, libelli , interviste propaganda di tipo fascista ? sarebbe importante citare e verificare eventuali fonti ma che né la Ng né altri citano. John Wood Campbell era razzista ? Si !! sicuramente senza ombra di dubbio ed anche abbastanza militante , il suo razzismo si è espresso sia in pubblicazioni che nell’ esercizio di veto o nell’ influenza sulla struttura di alcuni romanzi di SciFi . Campbell ha influenzato ed influenza tuttora il genere SciFi ? Sicuramente ha influenzato il genere ScfFi nel periodo 1937-1960 detto “Golden Age”, ma oggi dopo oltre 50 anni dalla fine della Golden Age dopo numerosi cambiamenti intervenuti nella SciFi, accompagnati dal completo ricambio di oltre tre generazioni di autori ,a mio parere l’influenza reale intesa come ispirazione per idee, stile e contenuti è talmente minima da non essere misurabile. Ora le prove della sua nefasta (razzista) influenza dovrebbero essere palesi nei testi dei racconti pubblicati in Astouding S.F e poi in Analog , quindi per curiosità ho scaricato per il periodo citato 1937-1960 l’indice dei racconti, mediamente 6-7 per ogni numero della rivista che veniva pubblicata mensilmente, oltre 1200 racconti. Gli autori piu’ gettonati sono i soliti Asimov , Anderson, Siverberg (anche sotto lo pseudonimo di Randall Garrett) ,Hal Clement , Harry Harrison, Murray Leinster, Clifford D. Simak, Lester del Rey che non sono certo fascisti o razzisti sia come autori sia per il contenuto delle opere. Anche scrittici di SciFi hanno pubblicato numerosi racconti su Astouding fra le principali Pauline Ashwell, Kate Wilhelm, Leigh Brackett e non credo siano state influenzate dalle idee di Campbell. Tuttavia sono presenti con numerose opere altri autori che nei loro racconti ed in una certa misura personalmente , hanno manifestato punti di vista razzisti comuni a quelli di Campbell , ad esempio la superiorità in termini d’intelligenza degli umani verso gli alieni forti ma stupidi Cristopher Anvil , l’evoluzione di parte dell’ umanità guidata dall’ etica del guerriero nel ciclo Dorsai di Gordon Dickinson, il mito del superuomo di Vogt, il mito dell’ eroe o dell’esercito pilastro d’ordine nella società disgregata di Robert A. Heinlein, il fondatore di Dianetics Ron Hubbard. Dobbiamo rinnegare il periodo e le opere di SciFi della Goldena Age in todo ? Non credo proprio, per tanti motivi .. elenco i primi tre a) vi sono opere come Foundation ed altre che sono pilastri della SciFi b) facendolo , faremmo in sostanza la stessa azione che ha perpetrato la Chiesa con il famoso indice dei libri proibiti o il rogo dei libri del 10 Maggio 1933 a Berlino da parte dei nazisti c) non si puo’ prescindere dal contesto storico, il genere pulp a cui apparteneva Astouding per definizione era un genere forte che mirava soprattutto all’ avventura ed alla suspence, lo schema tipico di un racconto prevedeva l’iterazione fra supereroi , donne sensuali , mostri o alieni. Considerazioni Oggi fortunatamente , almeno in parte del mondo Occidente in primis , si può scegliere se acquistare e leggere un libro di SciFi indipendentemente dalle idee professate dall’ autore, guidati dalla curiosità verso la storia o dal proprio gusto personale , poi se a priori si conosce l’ideologia dell’ autore o il contenuto si puo’ anche decidere che il libro rimanga sullo scaffale del negozio ma è sbagliato perché è una automenomazione. Ovviamente liberi di criticare , che è un diritto inalienabile , nella fattispecie , per parte mia non capisco di cosa ci si debba liberare nello scheletro della SciFi, quando questa liberazione è già avvenuta attraverso la pubblicazione ed il successo della gran maggioranza delle opere SciFi che non hanno abbracciato ideologie fasciste sessiste etc.. come afferma anche la Ng “Ma questo è lo scheletro, sul quale è cresciuto un genere magnifico e sgangherato, più selvaggio e più strano di quanto la sua mente potesse immaginare. Mi domando : che questo scheletro avesse in sé gli anticorpi antideologie ?
Forse sottovaluto il problema legato alla influenza sull’ attuale SciFi delle opere della “Golden Age” , ma questo “problema” mi sembra percepito molto da alcuni scrittori, che apprezzo per altri versi, e molto poco dal pubblico dei lettori , penso che esprimere concetti forti per ricevere ovazioni o gratificazioni senza aver inquadrato la psicologia o almeno il quadro di contesto, sociale, politico ed economico nel quale i personaggi oggetto delle critiche hanno operato sia fuorviante , inoltre credo che queste critiche ai personaggi citati siano non sincronizzate con gli avvenimenti reali , forse erano giuste certamente doverose 40-50 anni fa ma oggi sembra piu’ una operazione furbetta per guadagnare spiccioli di notorietà. Anche se c’entra poco mi viene in mente che anche Dante era un fottuto ghibellino !! ma gli riconosciamo un primato nella letteratura italiana e non collochiamo Jacopone da Todi religioso guelfo e cattolico un gradino piu’ in alto di Dante , vale anche il contrario. In tempi piu’ recenti nel 1926 furono redatti e firmati da intellettuali in maggior parte scrittori e pittori due manifesti , il manifesto degli intellettuali fascisti e quello degli intellettuali antifascisti , ma chi è stato piu’ fascista di Pirandello anche se non risulta che sia stato mai iscritto al PNF e parimenti meno antifascista di Montale eppure la produzione artistica di ambedue è riconosciuta valida a livello nazionale e mondiale ed ambedue sono stati Premi Nobel per la letteratura. Comunque evidentemente la sig.ra Ng ha avuto il merito di dare una scossa, così con una vera operazione di conformismo sociale “politicaly correct” si cercherà di onubliare il nome di Campbell, dal 2020 per decisione di Analog il premio si chiamerà “Astounding Award for Best New Writer”.
Chiedo perdono per la prolissità
Capricorno52 (Leo)
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Re:Jeannette Ng e la discussione su John W. Campbell « Rispondi #2 data: 04 Settembre 2019, 19:28:57 » |
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Non c'è niente da perdonarti Leo C'è molto per cui ringraziarti. Intervento veramente notevole ed esaustivo dai toni pacati e non polemici. Ciò che hai scritto da di che riflettere.
Trovo tutto condivisibile, ma credo che indipendentemente dal valore artistico, scientifico o altro, di illustri uomini del passato, oggi non si possa far finta di niente in nome di tali meriti, se pur importanti, sulle scelte etiche e sociali di quest'ultimi.
Faccio un esempio, magari neanche molto palese: Von Braun avrà portato pure l'uomo sulla Luna ma rimane comunque un convinto Nazista, ed è giusto oggi non dimenticarlo.
Quindi se Campbell, come assodato unanimemente, è stato un profondo razzista che certamente ha come minimo spinto, durante la Golden Age, verso una FS unicocentrica bianca, suprematista, maschilista e militarista, oggi non sia poi così sbagliato cambiare nome ad un premio sino ad oggi a lui dedicato.
Questo non per sminuire i meriti e certo non per politicaly correct ma per rispetto e ricordo di tutti quegli uomini e donne magari non famosi che nello stesso periodo e nello stesso luogo hanno avuto il coraggio di schierarsi dalla parte "giusta". Non sto qui ad elencare i personaggi oggi giustamente famosi che negli stessi anni negli Stati Uniti lottavano per l'euagliaza dei diritti civili tra uomini di colore e sesso diversi.
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« Ultima modifica: 04 Settembre 2019, 19:31:55 di bibliotecario » |
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Re:Jeannette Ng e la discussione su John W. Campbell « Rispondi #4 data: 05 Settembre 2019, 11:16:45 » |
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Citazione da: ciccio il 05 Settembre 2019, 09:31:45 Mi trovo a condividere in pieno l'opinione di Capricorno (e devo dire che l'ha resa molto meglio di quello che avrei fatto io), aggiungo solo qualche commento: - Tutti consapevolmente o meno facciamo scelte in base alle nostre ideologie; - Il contesto culturale dell'America di quegli anni, era molto filoamericano (di razza bianca e benestante), e un editore deve venire incontro al suo pubblico; - Riconosco e apprezzo tutti quelli "che hanno avuto il coraggio di schierarsi dalla parte "giusta"" , ma ritengo che questo riguardi poco l'attribuzione di un premio che è un riconoscimento alla carriera; - Ultimo punto ritengo che oggi si badi molto più ad un atteggiamento formale di politicaly correct, che ad una vera sostanza dello stesso, tanto da esasperarlo volendo renderlo retroattivo,
| Concordo con Ciccio. Per coerenza dovrebbero pure annullare il Premio, non solo levando il nome. E boicottare tutti gli scrittori apparsi nella rivista. w.
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******************************************** Traduttore di: 'Fratello della Nave' di Aliette De Bodard; 'Veritas' di Robert Reed; 'La Stanza delle Anime Perdute' della Rusch. Co-traduttore di 'Santiago' di Resnick; di 'Oggi sono Paul' di Shoemaker pubblicato su Quasar, e di 'Base di Settore: Venice' della Rusch. Nel 2020 di M.D.Rivera 'Nel Buio tra le stelle' e 'Il velo delle stelle'. |
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Re:Jeannette Ng e la discussione su John W. Campbell « Rispondi #9 data: 06 Settembre 2019, 11:15:03 » |
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Citazione da: Lucky il 06 Settembre 2019, 07:58:51
Citazione da: waferdi il 05 Settembre 2019, 13:41:49 Ma che non rompino le palle ora. Se non ci fosse stato Campbell col cacchio che ci sarebbe stata la diffusione della fantascienza.
w. E se non ci fosse stato Nobel col cacchio che ci sarebbero stati i premi alla pace.
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Concordo Gian
| esatto Concordo con Lucky. Campbell era figlio dei suoi tempi, gli esempi di persone che hanno contribuito alla storia ma non erano esnti da difetti, sono innumerevoli, a cominciare da Lincoln. Le storie di Campbell, spesso cosi piene di sense of wonder, secondo me hanno anticipato anche tanti concetti anti razzisti. In queste storie infatti, in sottofondo è spesso scontato che la specie umana sia unita, che non ci siano guerre intestine, che si lavori tutti per sforzi comuni. Pensiamo ad Hamilton, Williamson ecc. L' esempio di Von Braun (ma varrebbe anche per tanti altri, ad esempio Heisenberg), citato in precedenza, mi sembra perfetto. Era uno scienziato, un ingegnere, un chimico e ci ha mandato sulla luna, ma era un nazista. Ma..era un nazista? Non fu messo in carcere per antinazismo e liberato dallo stesso Hitler percheè indispensabile allo sforzo bellico? (vado a memoria eh...) (non che io voglia difendere la categoria degli ingegneri chimici eh, peraltro difficilmente difendibile) Quindi secondo me il premio Campbell dovrebbe continuare a chiamarsi cosi. E la signora NG dovrebbe guardarsi la nuova serie delle sorelle Wachowski, che trasuda sessimo e stereotipi da ogni poro, nel 2019. Zecca_2000
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mishita
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W UraniaMan(gaman)ia!!!
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Re:Jeannette Ng e la discussione su John W. Campbell « Rispondi #10 data: 06 Settembre 2019, 11:19:08 » |
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Citazione da: Lupo dei Cieli (VinMar)alias Proff. Sassaroli il 05 Settembre 2019, 12:01:49 Mi pongo solo una domanda: Quanti libri potenzialmente belli, forse fondamentali non sono stati pubblicati perchè Campell era Campebell e lo stesso Hugo ? Certo erano tempi diversi vi era una Guerra fredda in corso, le donne e i negri dovevano stare al loro posto i rossi non ne parliamo proprio. Tutto vero ma forse almeno parlarne anche adesso è giusto. Molti dei nostri autori di oggi con le loro protagoniste e i loro eroi non sarebbero mai stati pubblicati. E i tempi sono cambiati grazie agli altri, a quelli che hanno fatto la cosa giusta: Parlare quando gli altri stanno zitti e alzare il capo invece di abbassarlo. Vin
| Scusate, ma a me queste polemiche iniziano a dare fastidio. Dopo il "MeToo" del cinema ora è quello della letteratura? Ora mi chiedo perché queste "uscite" avvengano sempre anni e anni dopo "il misfatto" (se non decenni) e non al momento giusto. Prima di tutto, mi sembra che all'epoca non esistesse soltanto Campbell, quindi se un autore non veniva pubblicato su Astounding Science Fiction poteva benissimo rivolgersi ad un'altra rivista / casa editrice, ad esempio "Weird Tales" (che ha ospitato tra gli altri Fritz Leiber, Henry Kuttner, C. L. Moore, Theodore Sturgeon) o "Amazing Stories" (dove sono stati pubblicati Isaac Asimov, Howard Fast, Ursula K. Le Guin, Roger Zelazny e Thomas M. Disch). Insomma, non penso che tutto il mondo ruotasse intorno a Campbell, senza togliere un'oncia al lavoro che ha svolto. Per fare un esempio, mi sembra che Jack Vance non abbia mai pubblicato su ASF e non mi sembra che questo gli abbia procurato problemi a livello di visibilità. Dire oggi, a distanza di 70 anni che Campbell è stato uno st***zo sessista guerrafondaio fascista per me: 1) è inutile visto che è morto e non può ribattere, e comunque all'epoca mi sembra non nascondesse nessuno di questi difetti 2) è sputare nel piatto in cui si mangia. Detto poi da un'autrice che vive in Inghilterra ed è nata ad Hong Kong e che avrà una trentina di anni mi da' ancora più fastidio. Ha vissuto negli USA il periodo di Campbell? La guerra? Le ideologie dell'epoca? No. Allora stia zitta. Non so, mi sembra che queste "discussioni" siano fatte solo per farsi pubblicità. Tra l'altro il suo primo romanzo è del 2017, non di 20 anni fa, quindi è ancora una scrittrice "in erba" poco conosciuta. Bah, IMHO è il solito discorso: finché fa comodo tutto ok, poi anche un santo può diventare un diavolo dall'oggi al domani. saluti schifati mish
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Re:Jeannette Ng e la discussione su John W. Campbell « Rispondi #11 data: 06 Settembre 2019, 17:39:28 » |
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Una correzione che mi era rimasta nella penna per non correre il rischio di essere frainteso ed breve contributo a metà discussione. Dobbiamo rinnegare il periodo e le opere di SciFi della Goldena Age in todo ? Non credo proprio, per tanti motivi .. elenco i primi tre a) vi sono opere come Foundation ed altre che sono pilastri della SciFi b) facendolo , faremmo in sostanza la stessa azione che ha perpetrato la Chiesa con il famoso indice dei libri proibiti o il rogo dei libri del 10 Maggio 1933 a Berlino da parte dei nazisti c) non si puo’ prescindere dal contesto storico, il genere pulp a cui apparteneva Astouding per definizione era un genere forte che mirava soprattutto all’ avventura ed alla suspence, lo schema tipico di un racconto prevedeva l’iterazione fra supereroi , donne sensuali , mostri o alieni che Campbel ha fortemente contribuito a cambiare portando la fantascienza anglo-americana ad un livello molto piu’ maturo e consapevole , come ? - operando per far abbandonare le influenze pulp sui personaggi quindi lo stereotipo supereroe, donne sensuali, mostri ed alieni; - correggendo lo stile degli scrittori che prima era solo avventura e suspence traghettando dalla sola Space opera verso temi piu’ complessi guidati dal “progresso scientifico”, chiedendo di introdurre nei romanzi le scienze dure, fisica , chimica astronomia ma anche la psicologia, la filosofia, la sociologia e creando una squadra di scrittori quali Isaac Asimov, Robert Heilein, Teodore Sturgeon, Sprague De Camp, Lester del Rey, Van Vogt etc.. - indirizzando le pubblicazioni verso la narrativa d’anticipazione per prefigurare possibili futuri , operazione con risultati altalenanti sia per motivi di mercato e che di pubblico che ben presto si trasforma in fascinazione per la scienza più che la ricerca di predizioni scientifiche e così nella fantascienza di Campbell prevale Il sense of wonder sull’anticipazione. Contributo per condivisione con gli altri Umini
Ho già espresso dubbi sull’utilità ed il sincronismo temporale della critica a Campbell , e, condivido il pensiero espresso anche da Ciccio, Zecca_2000 , Lucky , Mishita.
Su quanto detto da Vimar e Bibliotecario
Wimar “ Mi pongo solo una domanda: Quanti libri potenzialmente belli, forse fondamentali non sono stati pubblicati perchè Campell era Campebell e lo stesso Hugo ?” Secondo me nessuno che fosse scrittore professionista , perché se è vero che questi autori disponevano di proprio retroterra culturale, per i tempi (1937-1945) ed i luoghi Stati Uniti D’america, così evoluto e “giusto” avrebbero, lottato per le loro opere e fatto riferimento ad altri editori. Certamente Campbell era un tipo difficile al punto che poteva rifiutare i manoscritti , Asimov, come cita la rivista Andromeda si vide rifiutare addirittura il primo racconto sui Robot “Robbie”, venne pubblicato solo dopo un anno su Super Science Stories . Questa sua (di Campbell) tendenza si accentuò al principio degli anni 50’ quando era sotto l’influenza di Dianetics o la Superscienza come riporta la SF Encyclopedia “ L'appetito bellicoso per la conoscenza dei suoi primi anni e la rivelazione che gli uomini competenti potrebbero essere in grado di capire la modellazione del mondo , si sono ridotti in un'incapacità di affrontare il dissenso. “ Bibliotecario “ma per rispetto e ricordo di tutti quegli uomini e donne magari non famosi che nello stesso periodo e nello stesso luogo hanno avuto il coraggio di schierarsi dalla parte giusta. Non sto qui ad elencare i personaggi oggi giustamente famosi che negli stessi anni negli Stati Uniti lottavano per l'euagliaza dei diritti civili tra uomini di colore e sesso diversi.”
Campbell era razzista senza dubbio ma se rimaniamo nel campo degli autori , scrittori e editori vale quanto detto per Wimar, secondo me era anche un conformista che operava in una società altamente segregante nel senso che i neri potevano avere le loro organizzazioni , rappresentanze , giornali etc.. a patto che i membri fossero di colore e potevano accedere ai servizi offerti loro dallo stato solo in modo distinto e segregato , l’esempio piu’ eclatante di segregazione fu la partecipazione alla II guerra mondiale nell’ esercito degli Stati Uniti. Quindi proprio per rispettare gli sconosciuti che in quegli anni lottavano e a volte morivano come citato nella famosa canzone di Billy Holiday “Strange Fruit” , trovo che la strada perseguita oggi , onubliare Campbell non sia molto coerente, non è coraggiosa , è fuori tempo ed è basata in gran parte da ricordi di altri scrittori come ad esempio Ursula Le Guin posti ideologicamente agli antipodi, insomma fa l'effetto di una puntura di spillo ad un elefante per altro morto da tempo, in termini di razzismo , maschilismo e tutela delle minoranze si puo' fare molto per denunciare questi atteggiamenti ed ideologie con gli autori viventi , vedi caso Dan Simmons.
Chiudo, anche qui, non è farina del mio sacco sulla presunta nefasta influenza di Campbell ed Astouding citazione da me condivisa riportata da SF Encyclopedia “Non sarebbe male ricordare, inoltre, che l'Età dell'Oro era un fenomeno quasi puramente americano, limitato al pubblico non molto grande di una manciata di riviste effimere. Questo non è per svalutarlo; ma per mantenere le cose in proporzione dovremmo ricordare che altrove (nel Regno Unito e negli Stati Uniti al di fuori delle riviste) , in Europa aggiung io , evenivano pubblicati libri sf di genere di vera qualità letteraria che erano già stati pubblicati e che non avevano nulla a che fare con ciò che Campbell stava offrendo”. Saluti Capricorno52 (Leo) Per le critiche a Campbell consultare il sito (E’ l’ unico che ho trovato sarei grato a chi ne segnalasse altri) “Tutto ciò che non va nella fantascienza è colpa di John W. Campbell.” “All that is wrong with science fiction is the fault of John W. Campbell”
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