In questo romanzo ritorna il protagonista di Missili sull'Orsa maggiore, il dottor Warboys, distratto astrofisico di Cambridge e ennesima autocaricatura di Fred Hoyle. Con i suoi amici extraterrestri, Betelgeuse, Rigel e Alcyone, Warboys è impegnato in un vertiginoso e infine metafisico inseguimento degli Yela, il popolo sconosciuto e distruttore che nel precedente racconto era stato sconfitto, ma non vinto, da un audace contrattacco. La nuova avventuraconsente a Hoyle di rendere evidenti fino al parossismo i temi fondamentali della sua narrativa: nell'ambito tecnologico e deserto dell'astronave, che prima insegue gli Yela e poi ne viene rapita, tutto può essere osservato con maniacale precisione; non ci sono luci o colori o paesaggi a distrarre i viaggiatore dello spazio: soltanto l'universo e gli sconvolgenti paradossi dell'infinito. La straordinaria abilità di Hoyle nel mescolare con sorniona ironia elementi di quotidianità alle vicende più allucinanti e dubbi pieni di buon senso alle ipotesi più vertiginose gli consente di tenere in equilibrio la narrazione fino al termine del viaggio. Qui, l'equilibrio si spezza: di ritorno dallo spazio profondo gli occupanti dell'astronave scoprono che forse la terra non è la terra e che forse gli uomini hanno soltanto apparenza umana e guardano attraverso il binocolo rovesciato del tempo. Di Fred e Geoffrey Hoyle la Longanesi & C. ha già pubblicato i due romanzi Sette passi verso il sole e Missili sull'Orsa Maggiore raccolti in un solo volume che porta il titolo del primo racconto.
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