Era il 1968 quando Fruttero e Lucentini presentavano la versione breve di questo libro - finalista all'Hugo - ai lettori di «Urania». Le loro parole calzano perfettamente per raccontare anche questa versione estesa di "Damnation Alley": «Una allucinante traversata fantascientifica che rivela un nuovo eccezionale narratore. In un'America geologicamente sconvolta, butterata da immensi crateri e da invalicabili spaccature, corrosa dalle radiazioni, percorsa da cicloni e tempeste magnetiche e invasa da una fauna mostruosa, una colonna di veicoli corazzati si avvia sulla lunga terribile pista dal Pacifico all'Atlantico».
|