Il miracolo, e il fascino, di John Wyndham sta nel fatto che la sua maniera narrativa è rigorosamente tradizionale, quasi pedestremente realistica. Il cucchiaino gira nella tazza di té, il cane abbaia sul prato, il fuoco crepita nel caminetto. I personaggi parlano con calma e pensano cose ragionevoli. Tutto appare di una normalità e solidità senza crepe. E invece, quasi a insaputa del lettore, una luce diversa, indefinibile, penetra a poco a poco in questi ambienti tranquilli e finisce per travolgere ogni cosa. I tre romanzi che qui presentiamo unitamente ai memorabili Racconti del tempo sono portati avanti con la stessa tecnica subdola e irresistibile: la fantascienza usata come un elastico via via sempre più teso, che a un certo punto scatta con straordinaria efficacia verso una conclusione perfettamente logica e perfettamente impossibile
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