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SF Narrativa d'Anticipazione - Nord

 
 
Codice:3295      
 
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Media: 7.88
 
N. Volume:   6
Titolo:   I reietti dell'altro pianeta
Autore:   Ursula K. LE GUIN (ps. di Ursula Kroeber LE GUIN)
   Traduzione: Riccardo VALLA
   Copertina: Giancarlo BAGLINI
 
Data Pubbl.:   Maggio 1976 ISBN:    8842906115
Titolo e/o Data Orig.:   The Dispossessed. An Ambigous Utopia, 1974
Note:  
 
Genere:   Libri->Fantascienza
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Brossura
Tipologia:   Principali Dimensioni:   124 x 195
Contenuto:   Romanzo  N. pagine:   352
 
 
  Ultima modifica scheda: zecca_2000 12/12/2018-19:47:22
 
   
 

 
 
Due pianeti gemelli. Urras e Anarres, sono l'uno la "luna dell'altro". Ma Urras, quasi desertico, non aveva mai favorito gli insediamenti umani, fino a quando non vi migrarono in massa i seguaci di Odo, che erano in contrasto insanabile con la società del Benessere che prosperava (e continua a prosperare) su Anarres.
Da allora gli Odoniani hanno creato una società di sopravvivenza, consona tuttavia ai loro ideali: una "fratellanza" da cui sono esclusi i sentimenti stessi di proprietà, di governo e di autorità. I contatti fra i due pianeti sono esigui, benché non interrotti, ma un muro chiude il porto franco in cui scendono le navi spaziali anarresiane, e salvaguarda come un cordone sanitario gli "anarchici", i nullatenenti di Urras dalle idee (non meno che dai microbi) di Anarres.
Le doti narrative e immaginative di Ursula Le Guin emergono in questo libro. Attraverso una descrizione fitta di particolari affascinanti, l'autrice ci da il ritratto di due opposti modi del vivere civile: da una parte una profonda analisi di una società opulenta, dall'altra la sottile rete di "precetti" e di "rituali" in cui ricade anche una società fondamentalmente anarchica. L'elemento che mette a fuoco le due opposte situazioni è l'esperienza di Shevek, il genio matematico che, con un apparente tradimento, accetta un invito a lavorare sul pianeta dei "ricchi" e dei "proprietari", spinto dal proprio desiderio di abbattere le barriere dell'odio e della diffidenza, simboleggiate dal muro che chiude il porto di Anarres.
Sarebbe fin troppo facile trovare, in questo romanzo, le analogie con situazioni del nostro mondo: la posizione delle donne nella società, i meriti del socialismo e dell'anarchismo, la posizione della persona di genio all'interno di una cultura sono solo alcuni degli argomenti presi in esame. E le prospettive che ci vengono mostrate, l'essenziale senso della Storia come "lavoro da fare" tra rischi e incertezze, sono rivelatori. I reietti dell'altro pianeta ridà vita alla tradizione utopistica a favore della nostra ambigua epoca di speranza e di terrore, e porta magistralmente la fantascienza all'altezza della grande letteratura umanistica. Ci parla con una voce rabbiosa compassionevole, saggia, affascinante. Una sintesi per i nostri tempi, un avvenimento letterario e culturale di prim'ordine