Reduce dall'Europa Orientale, il microagente Mathew Dilke, il successore di James Bond, va a installarsi nel suo comodo quartier generale dentro una scatola di fiammiferi. Ma naturalmente ci rimane poco: una misteriosa epidemia sta devastando le grandi foreste americane, mettendo in pericolo l'equilibrio ecologico, forse la vita vegetale e animale del continente e comunque erodendo le basi dell'economia degli Stati Uniti. Mathew Dilke, accompagnato dalla deliziosa Hyacinthe e da un caparbio ecologo scozzese, parte in missione: le terre aride delle Montagne Rocciose, il deserto dominato da enormi insetti, le foreste enigmatiche e ormai mortifere diventano l'insidiosissimo territorio di una rude e disperata battaglia per la sopravvivenza, in una luce che sembra evocare quella dei primi giorni della Terra. Armati di minuscole balestre, Dilke e i suoi amici lottano contro l'acido mortale e contro le immense tenaglie delle formiche guerriere, contro le setole a baionetta del bruco elefante, addirittura affrontano il becco gigantesco di un avvoltoio: percorrono, insomma, il testo selvaggio e orrifico di una vita le cui dimensioni sono moltiplicate per trecento. Quando, dopo fatiche inaudite, raggiungeranno la vetta di un pino di trenta metri, scopriranno, rabbrividendo, serpeggiante dentro un mondo segreto, l'occulto potere che sta distruggendo le foreste. Dal punto di vista dell'immaginazione orrida, che qui raggiunge addirittura la scientificità, il James Bond in miniatura ha vinto ancora:la sua seconda avventura è di una glacialità esemplare, di una raccapricciante precisione entomologica e bilogica, di una crudeltà smagliante e implacabile, com'è nella tradizione della miglior giallistica inglese.
Traduzione di Adriana Dell'Orto. In copertina disegno di Margherita Saccaro
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