Da Conan Doyle a Agatha Christie a John Le Carré a Adam Hall a Ian Fleming, la letteratura inglese gialla, nera e di spionaggio ci ha abituati agli eroi d'eccezione: personaggi folgoranti che fanno irruzione sulla scena letteraria e del costume e che talvolta diventano addirittura proverbiali. Mathew Dilke, inventato da Lindsay Gutteridge, è ultimo in ordine di tempo ma certamente tra i primi quanto a eccezionalità. Ex soldato e agente segreto, egli si presta a far da cavia in un esperimento scientifico che, allo scopo di risolvere il problema dell'esplosione demografica e del sovraffollamento del globo, mira a ottenere una drastica miniaturizzazione del genere umano. Identiche restando le sue facoltà fisiche e mentali, la statura di Dilke si riduce a sei millimetri circa. Questa riduzione introduce una feroce sproporzione nel mondo, in cui tutto, assolutamente tutto, va fuori scala: un pacifico giardino di campagna diventa di colpo una giungla gremita di terrori, le formiche appaiono grosse come tori, mostruosi scarafaggi corazzati indugiano incombenti tra lunghissimi steli d'erba, uno sputo è come una laguna. Dilke e i suoi amici riescono a sopravvivere in questo mondo selvaggio e mefitico e s'imbarcano in una rischiosissima missione: andare a collocare una microscopica radiotrasmittente sul cranio di un maresciallo romeno. Per fortuna la missione fallirà e Dilke s'innamorerà della bellissima negra Hyacinthe Yelwa Kasama: anche nel mondo degli orrori miniaturizzati sopravvivono certi sentimenti e certi istinti... Il primo libro delle avventure di Mathew Dilke è pieno di originalità, di inventiva, di colpi di scena, è un'eccitante miscela di spionaggio, di fantascienza e di suspense, un'opera che la critica ha paragonato alle prime imprese di James Bond e addirittura alle memorabili vicende di Gulliver.
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