Un gigantesco incrociatore spaziale della Terra Imperiale, in esplorazione astrografica nella grande Nube di Magellano, scopre prove evidenti di una civiltà sconosciuta che si estende su sessanta pianeti ritenuti fin lì disabitati. Da questa classica premessa di fantascienza epica si sviluppa una delle più "romantiche" tra le saghe galattiche su cui riposa la celebrità di Van Vogt. Ma l'immaginosità dell'intreccio non va a scapito dell''invenzione più concreta: accanto alla Grande Capitana che potrebbe ricordarci Giulio Verne, c'è una razza di "uomini misti" che hanno l'impronta inconfondibile della narrativa fantascientifica nuova.