Questo libro è la ricerca e il riscontro di un mito antichissimo: una ricerca che ha portato frutti insospeltabili. Perché il mito dell'automa è straordinariamente moderno, in quanto cerca il suo inveramento nella tecnica. Tentando di sfuggire alla propria morte, l'automatista ha saputo infatti, quasi sempre, precorrere i tempi, divenire...un sorprendente anticipatore. Scopriamo cosi in un genialissimo costrutto re d'automi, Vaucanson, un vero antesignano della ricerca cibernetica; e che i metodi con cui operavano questo e altri straordinari personaggi, in pieno Settecento, altro non erano che quelli della programmazione e della regolazione. Un libro di scienza, quindi, ma non soltanto questo. Coinvolge anche psicoanalisi, filosofia e letteratura. Almeno un terzo del libro è infatti dedicato all'esame dei rapporti fra scrittori e automi: una ricerca che porta a risultati non meno sorprendenti delle investigazioni sul terreno più specificamente scientifico. C'è, poi, un risvolto polemico, il rilievo dell'incredibile disinteresse della ricerca scientifica per questo campo. Considerati niente più che ingegnosi "giocattoli,» gli automi non hanno trovato né considerazione né studio, e tantomeno storici. Non di meno, qui si dimostra quali aspetti incredibilmente moderni emergano ricostruendo questa storia apparentemente minore e solo curiosa. E' la prima volta, insomma, che si cerca di delineare un retroterra della recente storia cibernetica. Gian Paolo Ceserani è nato a Genova nel 1939. Ha lavorato cinque anni in un quotidiano locale, si è laureato, poi è venuto a Milano in una grande industria che produce calcolatori elettronici. Oggi lavora come redattore in un'agenzia di pubblicità. Il suo interesse è per i momenti antlaccademici della storia della scienza: più precisamente, per quelli che consentono allacciamenti diretti con i problemi più attuali, di cui è necessario ricostruire gli antecedenti storici.
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