Alle 18.35 di un giorno simile a tutti gli altri, maurice Castle sale sul treno che dall'ufficio lo riconduce a casa. Alle 19.12 schende alla stazione di Berkhamsted, prende la bicicletta lasciata in custodia al bigliettaio e come tutti i giorni apre la porta di casa alle 19.30. e un improvviso senso di panico lo trafigge. Una nota falasa ha infranto la sua routine puntigliosamente orchestrata della sua vita: un particolare irrelevante - il whisky per l'aperitivo serale non è al suo posto - tanto irrelavante da far parere insensata l'angoscia di Castle, la sua lucida e disperata certezze di una tragedia imminente. Con un'ironia sttoile che, mentre distrugge il "mito" dello spionaggio, ne mette a nudo realtà tanto crudeli quanto più sembrano chiudersi nei confini del normale. Graham Greene ritorna, in questo suo nuovo romanzo, all'ambiente dello spionaggio che ha fatto da sfondo a alcune sue opere migliori.
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