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Classici Urania Cofanetti - Mondadori

 
 
Codice:77048      
 
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Media: 7.50
 
N. Volume:   13
Titolo:   Morte dell'erba - Il difficile ritorno del Signor Carmody - I figli dell'invasione - Le correnti del
Autore:   John CHRISTOPHER (ps. di Christopher Samuel YOUD), Robert SHECKLEY, John WYNDHAM (ps. di John Wyndham Beynon HARRIS) e Isaac ASIMOV
 
Data Pubbl.:   1982 ISBN:    00224543
Titolo e/o Data Orig.:  
Note:   Raccolta dei numeri 49-50 riprezzati e 51-52 non riprezzati
 
Genere:   Libri->Fantascienza
 
Categoria:   FANTASTICO Rilegatura:   Brossura con cofanetto
Tipologia:   Principali Dimensioni:   112 x 187
Contenuto:   Romanzo  N. pagine:  
 
 
  Ultima modifica scheda: Lucky 15/10/2018-09:36:13
 
   
 

 
 
Morte dell'erba
Alla stessa razza dei Trifidi appartiene questo Virus Chung-Li, che partendo in sordina dall'Estremo Oriente si sposta a poco a poco verso l'Europa
resistendo a tutti i veleni, a tutti gli isotopi, a tutte le difese che la scienza occidentale innalza contro di lui. Secondo il classico schema di
Wyndham, anche John Christopher adotta il punto di vista di una famiglia inglese tradizionale, che assiste dapprima con distacco, con tranquillità, alla
lenta avanzata dell'invisibile nemico. Ma da un mese all'altro, da una stagione all'altra, le cose cominciano a cambiare anche nella solida Inghilterra.
Scarseggiano i cereali, la carne, e tutta la catena alimentare dell'uomo è in pericolo. La gente ha paura, nonostante le assicurazioni ufficiali e gli
appelli alla calma. Le grandi città rischiano il caos totale e la morte per fame. Chi vuole uscirne trova posti di blocco militari, e deve farsi strada
a fucilate. Nella disgregazione dell'ordine sociale, ognuno ridiventa lupo, volpe, serpente. E la salvezza è incerta, la lotta per sopravvivere
spietata, la mente dei profughi lontana.

Il difficile ritorno del Signor Carmody  
Il romanzo di peripezia o di "ricerca" è molto frequente nella fantascienza; e a dire la verita, il congegno narrativo dell'eroe cui ne succedono di
tutti i colori mentre viaggia verso una meta lontana, è all'origine stessa, con Ulisse, della letteratura occidentale. Ma questo signor Carmody,
americano d'oggi cui succede di trovarsi scaraventato nel mezzo addirittura dell'universo, e di non riuscire più a ritrovare la piccola Terra fra
miliardi di miliardi di mondi, ha ben poco dell'eroe. Fa pensare semmai ai personaggi di Woody Allen, a quei candidi e un po' isterici produttori di
paradossi e fulminanti battute, schiacciati tra una logica stralunata e una rigorosa follia. Conversazioni con un ingegnere edile che fabbrica pianeti
in economia; dotte dispute con Dio; divagazioni con un dinosauro filosofo; rapporti amorosi con una città troppo possessiva; e la persistente compagnia
di un Premio proteiforme e chiacchierone, che fa a Carmody da maestro, maggiordomo, consulente e fratello maggiore. Un gioiello in quel genere raro che
e la fantascienza "pazzesca'.
Uno dei mondi piu rutilanti e vertiginosi del sistema Sheckley.

I figli dell'invasione
Per "classico" s'intende comunemente un romanzo di alta qualità letteraria, che ha aperto nuove strade e ispirato molti imitatori, e che si può leggere
e rileggere a distanza di anni con non diminuito diletto. "I figli dell'invasione" è senza dubbio tutte queste cose. Ma un "classico" è soprattutto un
romanzo che rivela col tempo sempre nuovi significati, si presta a nuove interpretazioni, lascia via via intravvedere un più ricco intreccio di
consonanze, intuizioni, anticipazioni. Oggi, quando pensiamo alle donne di Midwich, tutte "visitate" nella stessa notte da un invisibile angelo
fecondatore, ci viene in mente da un lato la Storia Sacra, ma dall'altro non ci può sfuggire il richiamo a certe posizioni estreme del femminismo, a
certe ricerche avanzate di ingegneria genetica E quel gruppo di bambini e poi ragazzi dagli occhi inquietanti, che si muovono tutti insieme, e agiscono
tutti allo stesso modo, quante volte li abbiamo visti nelle piazze, nelle discoteche, negli stadi delle nostre città? Molti anni prima che i giovani
diventassero un problema, il "classico" Wyndham ne aveva gia saputo delineare la forza misteriosa, dirompente, aliena.

Le correnti dello spazio
Di Isaac Asimov si puo dire che il suo stesso nome è un classico. In tutto il mondo, anche chi non legge fantascienza ha perlomeno sentito parlare di
lui, e a lui anzitutto si avvicina il profano che vuole farsi un'idea di questo genere letterario. Tanta celebrità è ampiamente meritata: narratore
generi abilissimo costruttore di trame, Asimov da sempre qualcosa di più. Inventa un pianeta dove si fabbrica un tessuto prezioso, unico nella Galassia;
ma lo colloca su uno sfondo di lotte grandiose, dove e in gioco la vita di cinquecento milioni di esseri umani. C'è un diabolico intrigo politico-
poliziesco, dove però risulta decisivo un bacio rubato a una ragazza aristocratica. C'e una sonda psichica, arma crudele che distrugge la memoria; e
c'è, dietro la rete degli imperi e dei mondi, il lento fluire di una minaccia cosmica, annidata nelle vaste correnti che da sempre percorrono la
Galassia.