L'autore C.H. Badet, mette in testa alla prima pagina di questo avvincente romanzo il monito che contiene la morale del libro: « Scienza senza coscienza » significa rovina dell'anima. Il decimo pianeta, su cui, perduto negli spazi, disperato, ubriaco d'alcool e di paura, un pilota di astronave atterra, guidato da una Voce, è infatti un mondo perfetto: tutto viene predisposto: tecnicamente per il benessere materiale, psichicamente per la tranquillità mentale dei suoi abìtànti. Abolìto il sentimento, abolite le passioni, aboliti perfino ii desideri, che vengono suscitati soltanto a comando per determinati scopi pratici, gli abitanti del decimo pianeta (gemello della Terra) vivono come automi, regolati dai lucidi comandi della Ragione, muoiono quando le menti infallibili che regolano il loro mondo giudicano che non siano piu sufficientemente efficienti per cooperate con la comunità per il comune benessere. L'amore è una parola sconosciuta, sul decimo pianeta. Il protagonista terrestre vede morire una giovane donna che gli ha fatto da guida sul pianeta sconosciuto e ne rimane sconvolto. Si innamora di Rosa, un'altra giovane donna e adagio, col passar dei giorni, incomincia a farle entrare nella mente sconosciuti, con- turbanti concetti: sentimenti, sensazioni, nostalgie, amore e, con essi, il seme della ribellione, il desiderio di fuggire con lui per raggiungere il pianeta Terra, dove si soffre, si lotta, ma si vive e si muore in libertà di coscienza. Riusciranno i due innamorati a sfuggire alle mentì illuminate e ai mezzi potenti dei decimo pianeta? A questa domanda risponderà l'autore, dopo aver guidato il lettore, passo passo, su questo mondo sconosciuto e perfetto, difettoso per troppa perfezione.
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