25 Febbraio 2020, 10:24:51 | Commento scritto da astrologo | | |
Fantascienza di guerra che potrebbe essere comodamente classificata come un testo militaresco. Non si capisce perché viene collocata su un pianeta invece che sulla Terra. Deprimente, un insieme di stereotipi che non fanno un buon romanzo. |
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29 Gennaio 2018, 22:14:33 | Commento scritto da odisseo | | |
Dovrebbe essere una lettura leggera e divertente e invece, anche solo per seguire la trama, richiede ben più di un approfondimento. Ambientazione esoticamente fantascientifica per un banale romanzo di manovre militari e politica che però potrebbe essere ambientato ovunque senza scomodare la flotta spaziale. Se tutti i militari predispongono le manovre delle truppe davanti a una mappa o un plastico tridimensionale anziché parlarne solo a voce un motivo ci deve pur essere! La lettura scorre agevole, ma il cervello si rifiuta di star dietro alle meticolose descrizioni degli appostamenti e degli spostamenti, incomprensibili senza uno straccio di cartina con cui orientarsi per capire. Per chi non ha familiarità con certi termini, parole come squadra, manipolo, plotone, compagnia, battaglione, reggimento, senza una quantificazione numerica, rappresentano un ulteriore elemento di confusione. |
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03 Dicembre 2009, 08:38:30 | Commento scritto da Darkyo | | |
Proprio dopo l'eliminazione dell'uno dai giudizi possibili, ecco che, inevitabilmente, mi trovo a desiderarlo per questo inutile e noiosissimo romanzo di "guerra", che di fantascientifico non ha assolutamente nulla: mancano idee fantastiche (davvero non ce ne sono...), mancano le invenzioni futuristiche (a parte l'astronave del primo capitolo), mancano le stranezze della vita extraterrestre (a parte la descrizione di una strana cavalcatura aliena che occupa circa 5 righe del secondo capitolo), manca una trama originale o, almeno, avvincente (le guerre sono sciocche schermaglie tra coloni, l'intreccio politico fa sbadigliare). Uno dei peggiori Urania mai letti. |
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17 Marzo 2009, 18:44:12 | Commento scritto da Free Will | | |
Il secondo romanzo del ciclo di Falkenberg è in realtà...il primo! Infatti Urania ha inspiegabilmente pubblicato il secondo libro del ciclo (Falkenberg il mercenario) con il numero 906, quasi due anni prima. Detto questo il commento è praticamente lo stesso del precedente: si tratta di un banale racconto di politica e guerra in cui la fantascienza è praticamente assente. Scarsa fantasia, pochi dettagli ambientali, personaggi poco caratterizzati, storia banale e a tratti ridicola. La tecnologia è vecchia, anzi antica; addirittura vengono usati termini come "manipolo", "monitore", "centurione", tipici della storia militare dell'antica Roma e, in effetti, più che di guerre stellari sembra di assistere alle battaglie di Cesare o Traiano. L'unico aspetto positivo è la traduzione che questa volta non è più affidata alla pessima Laura Serra, bensì a Claudia Verpelli che, almeno, conosce la lingua Italiana. |
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23 Giugno 2007, 08:23:08 | Commento scritto da 2000qe9 | | |
Banale il tema e la trattazione. |
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