09 Settembre 2013, 14:44:20Commento scritto da fabri
Voto: 6.00
in questo romanzo non vi è molta fantascienza, lettura veloce
 
09 Agosto 2011, 11:38:20Commento scritto da Free Will
Voto: 7.00

Va bene: sembra Crichton (in particolare "Sfera") o anche Follett, non è fantascienza, ma solo un romanzo di avventure del mondo reale, quindi non è chiaro perché sia stato pubblicato da Urania.
Però è divertente ed è scritto in modo semplice e lineare, sembra quasi la base per un'ottima sceneggiatura di un film americano di genere.
Gli ingredienti ci sono tutti: gli abissi marini, una natura strana e imprevedibile, una vaga idea di mostri marini, sottomarini e batiscafi, scienziati appassionati del lavoro, intrighi e tradimenti, spionaggio industriale e omicidi, coppie a rischio e tentazioni, giornaliste antipatiche e ficcanaso, adolescenti in crisi di crescita, un po' di tecnologia e un pizzico di sentimento.
Purtroppo la traduzione di Romanelli presenta molti errori di grammatica italiana e anche di linguaggio.
La copertina è orrenda.
 
21 Luglio 2010, 18:17:47Commento scritto da cat
Voto: 8.00
Che strano. Un romanzo rimasto senza commenti per 9 anni e poi 2 commenti in 24 ore, così difformi nella valutazione.
A me è piaciuto molto, sarà perchè sono in ferie e sono riuscito a leggerlo in pochi giorni.
E' una spy story gradevole , scritta da un americano: difficile che ragioni come uno scrittore del terzo mondo. D'accordo con Darkyo per l'incrocio tra Chrichton e Cussler, però il primo ha creato capolavori, il secondo best sellers, e anche questo romanzo di Steele ha un ottima leggibilità.
Da criticare: l'illustrazione di copertina, la traduzione del titolo ( originale Oceanspace), la quarta di copertina: nulla a che vedere con il contenuto del romanzo
 
20 Luglio 2010, 11:43:20Commento scritto da Darkyo
Voto: 5.00
Sgombriamo immediatamente il campo da ogni dubbio: in questo romanzo non c'è traccia di fantascienza (fatta eccezione per alcuni riferimenti a un ritorno dell'uomo sulla luna nel 2010). Non è una monster story, perché, a dispetto di quanto dica la quarta di copertina, non c'è alcun incontro ravvicinato con l'ignoto, anzi, il mistero del mare è relegato a poche pagine iniziali, mezzo capitolo al centro e l'ultimo rigo del romanzo. E' solo un banalissimo thriller, scandalosamente privo di colpi di scena, con personaggi un po' tonti, una esilissima trama ambientata tra sottomarini avveniristici e idilliache stazioni minerarie di ricerca, in cui gli scienziati sono fantascientificamente liberi di sperperare i soldi delle aziende come meglio credono: una sorta di "Michael Chrichton incontra Clive Cussler", ma senza l'intelligenza del primo e l'ironia del secondo.


Considerazioni sul pensiero dell'autore (che non hanno influito sul voto al romanzo): Steele, da convinto capitalista (ottuso neoconservatore?), dopo averci insegnato che la ricerca scientifica può essere libera soltanto grazie alle multinazionali (vedi ad es. i medicinali per le malattie rare, ah no...) e al Ministero della Difesa americano, non ci risparmia un pistolotto contro la Convenzione di Montego Bay, imposta - a suo dire - dai paesi del Terzo Mondo con un vero e proprio atto di rapina; in verità, l'accordo internazionale, partendo dall'assunto che il mare appartiene a tutti, pone limiti alle attività minerarie e, con modalità perequative, garantisce l'accesso allo sfruttamento delle risorse marine anche a quegli Stati che non hanno coste e che quindi partono naturalisticamente svantaggiati. E' una delle convenzioni internazionali più famose e, a mio parere, più belle, che non merita un simile trattamento.
 
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