29 Ottobre 2022, 18:46:30 | Commento scritto da Free Will |
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Questo è il terzo libro della trilogia "Pathfinder". La storia diventa molto più articolata e complessa. Vengono aggiunti nuovi ed interessanti personaggi, tutti ben caratterizzati. Inoltre il racconto si moltiplica in diverse ambientazioni, decisamente funzionali e che non creano particolare confusione. L'autore si rivela preciso ed accurato su molti argomenti, così riesce a trattare bene di storia, geografia, preistoria, scienze, filosofia, psicologia. E poi guerra, anzi guerre, genocidi, apocalisse (in maniera inaspettata, decisamente diversa da quanto prospettato nel secondo libro). Inoltre tratta temi, si fa per dire, più leggeri, come filologia e antropologia. A questo proposito sono molto interessanti (ed anche divertenti) i capitoli denominati "Neanderthal" e "Erettidi" (nel senso di "homo erectus"). Il linguaggio è semplicemente perfetto, sia dal punto di vista del lessico, sia della sintassi e della grammatica (non sono sicuro se ci sia lo zampino dell'ottimo traduttore, ma conoscendo l'autore, direi che l'originale sia già così)). Non ci sono particolari stranezze e bizzarrie, né tanto meno parole al vento o linguaggio e situazioni scabrose o peggio (come usa molto fra i nuovi autori). Così il romanzo può essere letto anche dagli adolescenti. Fin qui tutti gli aspetti positivi. Ora veniamo a quelli negativi. Anzi all'unico negativo che rovina tutto. Sappiamo già che quando si parla di viaggi nel tempo, l'effetto collaterale in cui incappano tutti gli scrittori, è quello dei paradossi temporali. Però ognuno cerca sempre qualche "escamotage" per rendere realistico quanto detto. Così ci passiamo sopra e proseguiamo nella lettura. Invece, in questo caso, Orson Scott Card riesce a scrivere per circa 1300 pagine soltanto di andirivieni nel tempo: avanti e indietro, indietro e avanti, di un secondo, un'ora, una settimana, un anno un millennio, un'era geologica, e poi ancora avanti e indietro, all'infinito. Si va avanti commettendo errori, poi si ritorna per rimediare, se ne commettono altri e si prosegue così continuamente. Insomma, la colonna portante di tutta la trilogia sono i Paradossi Temporali. E' come se l'autore avesse immaginato la storia solo come base per parlare di essi e per fare venire il mal di testa ai lettori. Non so perché, ma è sempre così con OSC: ogni volta potrebbe costruire un capolavoro, per rovinarlo con qualche strana deviazione; è come se si vergognasse di essere considerato uno dei massimi scrittori di FS. Così mi tocca limitarmi ad assegnare una semplice sufficienza. E' proprio un peccato. | |||||||
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