28 Luglio 2021, 14:00:04Commento scritto da Rocheta
Voto: 6.50
Carolyn Janice Cherryh è un ottima scrittrice e le situazioni descritte non sono mai banali. La storia è forse un po' lenta, ma per nulla noiosa, anche se ogni tanto vengono descritti gli incubi delle persone colpite saltuariamente da un'insolita pazzia. Peccato non sia stato segnalato, in quarta di copertina, che si tratta solo della prima parte del romanzo Hammerfall. Sarò costretto a procurarmi il seguito.
 
07 Settembre 2013, 01:55:26Commento scritto da fabri
Voto: 5.50
un pò troppo lento, non pienamente riuscito
 
23 Ottobre 2010, 10:23:14Commento scritto da Darkyo
Voto: 4.00
Verboso, ripetitivo e noioso. Sopportare quattro viaggi nel deserto per un totale di cinquecento pagine è impegnativo anche per il lettore più spregiudicato, se poi i viaggi in questione sono infarciti di visioni e allucinazioni uditive del protagonista, ecco che la lettura si trasforma in una vera e propria impresa. Personaggi antipatici e poco definiti (sorprende che l'autore sia un'autrice), una storia priva di fascino in cui la fantascienza è appena una goccia nel deserto, forse l'inizio di un ciclo che - fortunatamente - non è stato completato da Urania.
 
17 Dicembre 2008, 21:30:55Commento scritto da caioiii
Voto: 5.00
mi aspettavo un altro bel romanzo dalla Cherryh dopo i mondi del sole morente ma questo, una prima parte, incomincia in maniera interessante ed intrigante con un'ambientazione potenzialmente affascinante ma poi tutto scema: diventa lento, monotono ed eccessivamente descrittivo ed in alcuni tratti anche difficile da capire. La prosa non ha aiutato.
 
05 Febbraio 2006, 17:55:58Commento scritto da Free Will
Voto: 6.00
Il romanzo ha un andamento lento, un po' come quello delle bestie aliene simili a cammelli: il viaggio della caravona nel deserto richiama proprio le carovane del nord Africa. Per riuscire a leggerlo bisogna assumere il ritmo che ha un cammello e lasciarsi cullare su e giù.
Le ultime 20 pagine sono più vivaci, però il romanzo viene interrotto sul più bello, per una strana scelta editoriale di Lippi che lo divide in due parti, a distanza di qualche mese l'una dall'altra, facendo finta che si tratti di due romanzi distinti, tutt'al più appartenenti al medesimo ciclo; il titolo inglese "Hammerfall" è molto bello, al contrario dei ridicoli titoli italiani. Un punto in meno per colpa di Lippi.  
 
20 Giugno 2005, 17:34:06Commento scritto da francibass
Voto: 6.00
La Cherryh sara' una gran bella scrittrice e d'altronde la sua prosa e' molto interessante, ma in questo suo romanzo non succede granche' e tutta l'azione si svolge in un interminabile viaggio nel deserto, monta e smonta tende, che risulta in voltar le pagine alla ricerca di un punto vivo. Salvo poi accorgersi che una volta arrivati a destinazione le ragioni del viaggio sono spiegate in maniera frammentaria ed incomprensibile al protagonista come al povero lettore. Poi ancora ci si accorge che il romanzo continua nel numero 1430 "Il pianeta del deserto" che guarda caso in inglese ha lo stesso titolo, "Hammerfall". Almeno avvisare che si trattava del volume uno! Buoni i personaggi e le descrizioni del viaggio ma non all'altezza di precedenti romanzi letti. Il punto di vista del protagonista in terza persona non limitata crea poi qualche ambiguita nella lettura, forse colpa della traduzione. Il titolo non mi sembra per niente pertinente con la storia cosi' come la quarta di copertina: forse tutto si spieghera' nel proseguo ma intanto se non fosse per l'abile scrittura dell'autrice il romanzo sarebbe risultato alquanto noioso e quindi insufficente.
 
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