03 Novembre 2019, 13:28:32Commento scritto da doge
Voto: 8.00
Con questo volume termina la bellissima pentalogia del 'Ciclo dei giganti' di Hogan.
Anche qui un sacco di novità e, finalmente, si chiude un circolo che già si intravedeva in precedenza nascosto tra le pieghe della storia ma che aveva bisogno di essere esplicitato. I Terrestri e i Ganiani collaborando insieme scoprono che l' universo è solo una piccola parte del Multiverso, un tutto da esplorare.. ed una oppurtunità senza precedenti.. non per cambiare il passato, ma per creare un nuovo futuro..bhe, insomma, leggetelo, ne vale la pena! :-) Voto: 8 sia al libro che alla saga intera!
 
16 Marzo 2019, 15:45:30Commento scritto da galions
Voto: 5.00
Quinto e conclusivo titolo del ciclo dei Giganti, ‘Missione su Minerva’ è stato pubblicato nel 2005 ed è un romanzo pesante, logorroico e sostanzialmente noioso.
Il giudizio potrebbe apparire lapidario, ma il tema del Multiverso, già introdotto nel precedente ‘Entroverse’ viene affrontato nel peggiore dei modi.
L’autore inglese James Hogan ha già ampiamente dimostrato la sua predilezione per le dissertazioni pseudoscientifiche, che in un romanzo di fantascienza si dimostrano funzionali esclusivamente al riempimento di pagine su pagine di un velleitario tentativo di costruire un fondamento ad una tecnologia avveniristica, complessa ed affascinante, ma pur sempre immaginaria.
Uno degli scenari più intriganti della fantascienza è proprio immaginare come gli uomini si confrontino con poteri, tecnologie ed opportunità che nella realtà non sono ancora disponibili o non esistono affatto.
Hogan ci arriva ad un risultato del genere, ma solo dopo aver scritto trecento pagine di confronti, discussioni e ricerche su come affinare la tecnica per trasferire oggetti, trasportare esseri umani ed alieni e scambiare dati tra i mondi alternativi del Multiverso.
Lo scopo è cambiare il corso degli eventi narrati nei romanzi precedenti del ciclo, a proposito dei quali vi invito a recuperare il volume della collana Millemondi che raggruppa la trilogia originaria, disponibile in versione digitale.
Il finale risolleva le sorti di questo romanzo, ma ormai la frittata è fatta, gli eventi si susseguono vertiginosamente cambiando repentinamente un ritmo soporifero che ha rischiato a più riprese di perdere per strada anche i lettori più volenterosi, ma altrettanto affrettatamente si giunge ad un epilogo che avrebbe meritato ben altri antefatti, meno dispersivi e disorientanti.
Il giudizio positivo lo riservo al traduttore, Enzo Verrengia e ad Urania che con questo ‘Missione su Minerva’ porta a termine un altro ciclo. Peccato per Hogan che solo a tratti ha dimostrato la capacità di coinvolgere il suo lettore nella sua ambiziosa riscrittura dell’origine dell’umanità.
 
27 Febbraio 2019, 09:28:31Commento scritto da Sissio
Voto: 6.00
.Concordo pienamente con Oldman, tre quarti di libro al limite dell'inutilità. La parte vera è il capitolo finale dove veramente succede qualcosa.
 
18 Dicembre 2018, 17:27:07Commento scritto da Oldman
Voto: 6.00
Spero che l'autore abbia esaurito il filone! Come tutti o quasi i "sequel", più si va avanti e più peggiorano! Per tre quarti il libro è pesantissimo e logorroico! Come se l'autore fosse pagato a parole oppure a pagine. complicato al massimo e si  perde in assurde spiegazioni pseudoscientifiche! Per me il racconto vero e proprio, inizia e finisce nelle ultime 60 pagine!
 
28 Novembre 2018, 14:26:23Commento scritto da capricorno52
Voto: 6.00
Quinto volume e conclusione  del ciclo “ I giganti”.
In questo libro Hogan accentua la parte speculativa , scientifica,   psicologica e comportamentale  che da sempre accompagna i racconti del ciclo. Partendo dall’ assunto che esistono innumerevoli realtà e universi , l’idea di base consiste nello scoprire ed utilizzare le caratteristiche fisiche del “multiverso”  per cambiare il passato ed evitare la distruzione del pianeta Minerva. In linea con questa scelta lo stile di scrittura diviene  in larga parte descrittivo per i fenomeni fisici ed introspettivo della mentalità non competitiva, piena di consapevolezza e responsabilità ,“buonista” dei giganti Thurieni  , con l’effetto di rendere il racconto piu’ prolisso , piatto,  e praticamente , tranne che nel finale,  senza colpi di scena , perdendo quelle atmosfere avvincenti  basate sul mistero e sul thriller caratteristiche dei primi volumi.
I vecchi personaggi ricalcano i ruoli e sono in linea con le caratteristiche psicologiche già definite in altri volumi del ciclo, i nuovi approfondiscono i temi della non competitività e di un teorico  “buonismo”  , netta separazione fra buoni e cattivi che sono semplici stereotipi di arroganza e stupidità.
La valutazione complessiva è appena sufficiente, da leggere per completare il ciclo.
 
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