23 Maggio 2021, 00:29:35Commento scritto da adso
Voto: 6.00
L'aspetto di questo romanzo che più mi ha colpito (positivamente) è il fatto che l'autrice sa scrivere e non è certo cosa da poco in un'epoca in cui a potersi fregiare del titolo di 'scrittore' sono anche i semi-analfabeti.I periodi sono ben articolati e sufficientemente complessi così da riuscire a descrivere personaggi e situazioni in maniera approfondita.Non mi ha convinto molto,soprattutto all'inizio,la dissonanza tra sostantivi e relativi aggettivi che ho trovato un po' eccessiva (mi ha ricordato leggermente la Isabella Santacroce del romanzo Destroy),ma si tratta di un gusto strettamente personale.Anche a me,come già fatto notare in precedenza,è andata di traverso la frase 'nel suo sorriso c'è tutto il dolore del mondo': sono quasi caduto dalla sedia...Frasi come questa e altre tipo 'qualcuno deve aver gettato una manciata di stelle nei tuoi occhi' (la ricordo più o meno così...) e 'un silenzio troppo rumoroso' hanno fatto il loro tempo.Da molto.Passando alla trama,semplicemente non mi è piaciuta,nonostante l'ambientazione decadente mi sia piuttosto congeniale.Si tratta di storie che girano troppo strettamente intorno al concetto di amore e che alla fine ho trovato decisamente stucchevoli.La migliore è sicuramente quella di Chloe,che mi è parsa anche quella più 'sentita'.
Voto: 6 (col passare del tempo tendo a dare maggior peso allo stile rispetto al contenuto)
MERCY: simpatico il coniglio della duracell,pessimo tutto il resto.
Voto: 4
SEI MESI IN UNA NOTTE: tematica attuale,ma sviluppata malamente,con qualche forzatura di troppo.
Voto: 5
REBOOT: vicenda incentrata su una I.A. dedita a fornire piacere al cliente di turno. Non molto originale come idea di base,ma ben scritto e con qualche considerazione non propriamente banale.
Voto: 6
Voto complessivo,riferito al solo romanzo: 6
 
27 Aprile 2020, 15:04:28Commento scritto da zecca_2000
Voto: 7.00
Romanzo fantascientifico con massicce contaminazioni provenienti dall'horror e del noir (tarantiniano), in generale dal pulp.
Linguaggio molto ricercato, si vede la volontà di esprimere i concetti attraverso delle immagini flash, manca la narrazione tradizionale focalizzata più che sulla storia.
E in effetti più che un romanzo si tratta di 4/5 racconti, che solo alla fine si uniranno e si incastreranno tra loro a formare un tutt'uno.
Il romanzo funzionerebbe bene anche come noir/giallo, nel senso che la parte fantascientifica rimane sullo sfondo. Il pianeta potrebbe essere tranquillamente una Terra post apocalittica (vedi l'universo narrativo NARAKA di Manzetti, cui assomiglia anche come stile di scrittura), i racconti potrebbero essere usciti da un film Pulp.
Il romanzo comunque si legge molto facilmente, la trama è avvincente (anche se non fantascientifica al 100 per cento, ma va bene cosi).
voto 7+

Tra i racconti, il  milgiore secondo me è REBOOT
 
25 Febbraio 2020, 10:16:11Commento scritto da astrologo
Voto: 6.00
Libro noir su sfondo fantascientifico. C'è un discorso di fondo da fare: ultimamente la fantascienza sta scadendo sempre più nel giallo d'azione, come in questo caso. Può piacere o no. Un mio consiglio all'autrice: si dedichi al giallo, dove sicuramente è più portata.
 
26 Gennaio 2020, 01:43:12Commento scritto da galions
Voto: 7.50
Intrigante romanzo uscito vincitore dall’edizione 2018 del Premio Urania, ‘Le ombre di Morjegrad’ mi ha colpito in primo luogo per gli accostamenti piuttosto arditi che la Cavallero azzarda tra aggettivi e sostantivi che nel linguaggio di tutti i giorni giudicheremmo incompatibili, ma che a conti fatti risultano efficaci.
In secondo luogo una capacità di suscitare repulsione e sconcerto nella sua descrizione dell’abisso di orrore di Antenora, il complesso sotterraneo che rinchiude i reietti di Morjegrad.
Questa è una città-stato di un pianeta non specificato, in cui vige una netta separazione sociale tra l’élite, coloro che cercano di sopravvivere ed i diseredati che sono biologicamente manipolati per potenziarne la forza lavoro.
Questi ultimi sono confinati per essere seviziati con sperimentazioni raccapriccianti e torture inumane, mentre l’establishment vive in una cerchia ristretta dell’acropoli protetta dalle mura e dalla milizia cittadina al servizio del potere politico.
La trama si sviluppa su cinque capitoli nei quali si avvicendano i punti di vista di due personaggi, in maggioranza femminili, ed ogni capitolo racconta una vicenda apparentemente estranea a quella del capitolo precedente, costringendo così il lettore ad affrontare un nuovo inizio ad ogni cambio di capitolo e ad avvicinare nuovi protagonisti.
La struttura narrativa è ricercata perché le vicende trovano il loro punto di incontro solo nel finale, dimostrando una certa padronanza tecnica da parte dell’autrice, anche se questa costruzione mi ha costretto a fare marcia indietro rileggendo pagine già lette.
Il risultato è una lettura piuttosto impegnativa che soddisfa laddove si ricostruisce la visione dell’insieme, ma può risultare ostica per il lettore poco attento che ha dimenticato il personaggio comparso brevemente cinquanta pagine prima.
Il talento che emerge è genuino e spero di ritrovarlo presto in un seguito o in un universo narrativo più articolato di un singolo romanzo.
____________________________________________________________________

Completano il fascicolo di Urania i 3 racconti finalisti del Premio Short dedicato alla narrativa breve:
MERCY di Fabio Aloisio   6,5
Racconto divertente che vi trascina sino all’ultima riga per strapparvi una sonora risata. Discreto.

SEI MESI IN UNA NOTTE di Elia Gonella   7,5
Disperato, cupo e dolorosamente pessimista il racconto di Elia Gonella. Capace di suscitare un'inesorabile angoscia che ti imprigiona. Notevole.

REBOOT di Axa Lydia Vallotto   7
Struggente e pieno di romanticismo il racconto dell’autrice più giovane che finisce per rivelarsi per certi versi anche la più matura.
 
25 Gennaio 2020, 17:10:08Commento scritto da cat
Voto: 6.00
Quattro racconti horror  legati tra di loro solo dalla ambientazione e non dalla trama, poco per definire romanzo quest'opera.
Interessante lo stile. L'Autrice dimostra grande padronanza della lingua italiana. Ricercata e mai banale. Spero di rileggerla in un'opera più complessa.
Gradevoli i 3 racconti (tutti da 7)
 
22 Dicembre 2019, 19:04:07Commento scritto da rarinantes
Voto: 4.00
Mi sono deciso a leggere questo romanzo solo dopo aver letto le recensioni precedenti, tutte positive, alcune addirittura entusiastiche.
E' stata una lettura molto faticosa, a tratti irritante per le troppe iperboli presenti ( "Nel suo sorriso c'è tutto il dolore del mondo" pag. 181 ... ma davvero ??) e per l'uso di un linguaggio complesso, molto barocco e compiaciuto di se stesso ( ho trovato il termine "ctonio", che non sentivo dagli anni remoti del liceo ). La trama sembra una provocazione verso il lettore : se non capisci, è perchè non ti sei impegnato o sei "de coccio"..
Purtroppo vedo che il successo verso altri lettori e soprattutto l'assegnazione del premio indicano un prevalere di questa tipologia di fs per me lontana da quanto mi appassiona in questo tipo di letteratura.
Sono veramente perplesso.
 
11 Dicembre 2019, 09:18:09Commento scritto da ciccio
Voto: 8.50
Ottimo romanzo, cupo e tenebroso ma con un filo di speranza, molto coinvolgente.
 
01 Dicembre 2019, 01:07:04Commento scritto da Fantobelix
Voto: 9.00
Ammetto: ho dovuto prendermi del tempo prima di stendere nero su bianco un commento. Forse per accertarmi di essere uscito completamente da Morjegard, sano e salvo.
Questo libro è una perla nera, rara e preziosa quanto tetra e agghiacciante. Brilla metallica, bluacea e iridiscente come una macchia di petrolio, grondando viscosa inquietudine, tossica paura, nera e appiccicosa profondità.
I personaggi sono caratterizzazioni forti e disperate, che si aggarappano con le unghie alla vita e alla pelle lacerata del lettore, per trascinarlo nei mortali pozzi delle prigioni di Antenora, nei melmosi bassifondi dei Bowels o nei non meno pericolosi palazzi dell'Acropoli.
La narrazione ti avviluppa inglobandoti nel buio di Morjegard e continuare a leggere è imprescindibile come respiarare, è l'unico modo di tentare la fuga dal marcescente orrore che ad ogni pagina ti travolge, ti ghermisce, ti fa sentire il sapore del fango e del sangue sotto la lingua, ti cola crudo addosso, viscido e infetto.
Una notte perenne, dura e ruvida, in cui l'unica luce che squarcia le tenebre è la magistrale scrittura di Francesca, corporea, tangibile, avvolgente, di grande potenza narrativa. Uno stile di cupa ma finissima eleganza, accecante ed inattesa per una prima opera, frutto non solo di studio e di ricerca, ma certamente anche di vivo coinvolgimento e di un talento profondo e già maturo. L'effetto dei paragrafi in prima persona è devastante e tridimensionale, grazie anche ai metaforici accostamenti tra sostantivi e aggettivi, che ti fanno sentire costantemente immerso, esposto, a contatto col prossimo singulto di sopravvivenza.
Il libro coinvolge e cattura inesorabile, lungo tutto il suo sviluppo a sequenze disgiunte, che vanno perfettamente a ricomporsi solo nel finale grazie ad un'architettura ben congeniata e ben trasposta nel testo, ricollegando e ricollocando ogni tassello al suo posto nell'ineccepibile mosaico finale.

Una preziosa perla di una bravissima scrittirice appena affacciatasi nel panorama narrativo italiano, ma già pronta a stupirci e a conquistarci, sperando possa offrirci presto altri mondi tinti della stessa vividezza.
Spicca un forte distacco dei racconti short, comunque interessanti, con tematiche non inedite, ma ben scritti. Ho sentito ariivare più in profondità ''Sei mesi in una notte'' di Elia Gonnella, aggiungendo uno sviluppo all'idea centrale.
 
18 Novembre 2019, 21:12:38Commento scritto da doge
Voto: 7.50
All'inizio ho fatto fatica a leggerlo, ma più andavo avanti più mi trascinava, la storia, l'oscuro mondo di Morjegrad e la potenza descrittiva che la Cavallero usa nel farci vivere gli ambienti e i sentimenti delle protagoniste, sono un crescendo di colori, di dolori, di sangue e paura...Paura e speranza si intrecciano spesso,ma vi avverto che in questa città-stato è sempre la prima a trionfare (ed io che amo i lieto fine faccio fatica ad accettarlo)...Alla fine però..non si sa..
Do un 7,5 pieno.. ma sono curioso di leggere qualcos'altro di questa scrittrice,vorrei scoprire se riesce ad usare la stessa ricchezza descrittiva e vivida anche in un contesto meno 'oscuro' e 'pesante' ..
Gli altri tre racconti sono tutti dello stesso genere del romanzo, tra la fantascienza e l'horror cioè, ma non certo al suo livello.
 
18 Novembre 2019, 15:54:50Commento scritto da antosimov
Voto: 6.50
I primi due capitoli sono ermetici, di difficile lettura.
L'autrice però dimostra ottimo talento e capacità narrativa che mette in campo nella seconda parte.
I racconti in appendice sono di discreta qualità, non danno niente di più al volume.
 
12 Novembre 2019, 14:32:02Commento scritto da bibliotecario
Voto: 8.00
Premio Urania di grandissimo rilievo. Se questo è il risultato, tutto il tempo che abbiamo aspettato affinché finalmente dopo la Vallorani il premio andasse ad una donna è stato ampiamente ripagato.
Lettura consigliata a tutti coloro che si lamento della qualità della scrittura e della pochezza dei contenuti del premio Urania.
Francesca costruisce un mondo, o meglio una città, con una ricchezza di linguaggio e una prosa immaginifica non comuni, ricche di suggestioni. Una città quanto mai cupa, sporca e claustrofobica, con dei personaggi quasi tutti femminili che sono nella loro angosciante disperazione un pugno nello stomaco del lettore.
Il romanzo è diviso in capitoli con personaggi all'apparenza slegati tra loro, accomunati solo dall'ambientazione, in realtà il lettore scoprirà con lo svolgersi del racconto i legami tra le sotto trame e il come tutti i protagonisti dei racconti sono legati tra loro.
Francesca ci dona una storia dura, con un linguaggio forte e adulto, dove tutto sembra senza speranza, ma come nella vita reale niente è tutto nero o tutto bianco.
Il volume è ulteriormente impreziosito dai tre racconti finalisti al premio Urania Short.
Tutti e tre notevoli, con buone idee e buona padronanza di scrittura, non sarà facile scegliere il vincitore del concorso.  
 
08 Novembre 2019, 22:08:46Commento scritto da capricorno52
Voto: 7.50
Un libro visionario suddiviso in sei capitoli attraverso il quale il lettore, novello Dante,  viene accompagnato passo dopo passo dai  protagonisti nella discesa nell’ inferno di Morjegard e solo nel finale, nel settimo capitolo , per l’umanità , sembra accendersi qualche barlume di speranza.
Brava l’autrice nella costruzione dell’ universo distopico passo dopo passo , con i tempi giusti , senza concedersi ad horror e  splatter affrettati e senza costrutto, in questo aiutata dalla tecnica di suddividere il libro in sette capitoli fra loro indipendenti nella trama, accomunati da una ambientazione che privilegia il degrado fisico e spirituale nelle forme piu’ abiette della metropoli,  ma  quasi per contrasto illuminata e popolata da personaggi  duri ma pervasi dalla voglia di vivere , dalla scelta di opporsi  in tutti i modi alla malvagità manifesta ed intrinseca del modo di vivere nella città ed infine capaci di sprazzi di profonda umanità nei sentimenti.
All’inizio del libro la descrizione di Morjegrad ricorda la descrizione di Kadath città perduta di lovercraftiana memoria , forse un omaggio ad HPL, ma subito dopo la storia praticamente esplode creando una atmosfera di lucido,  infinito e disperato orrore  da cui sembra che nessun  personaggio possa redimersi  né Anna che persegue la sua vendetta senza fine con azioni cruente né Sarah una sorta di Florence Nithingale che per pietà opera ai limiti della resistenza fisica e morale per alleviare le sofferenze di poveri bimbi ed adolescenti destinati ad essere cavie di una sperimentazione abominevole perpetrata dalle autorità della città.
Crisalidi è il titolo del capitolo centrale,  quello che meglio rappresenta il romanzo poiché attraverso la perdita di tutto,  i protagonisti  trovano la forza di redimersi attraverso i ricordi ed i sentimenti per divenire una sorta di angeli vendicatori , non scevri comunque da peccati, che pongono la base per la caduta dell’ aristocrazia corrotta e degenerata che governa  Morjegrad.
Lettura impegnativa ma accattivante ed affascinante, grazie anche ad uno stile asciutto che poco si dilunga in descrizioni e punta sul ritmo della narrazione , letto tutto di getto,  non è un romanzo  il cui racconto linearmente va da A a B , vi sono pagine di in cui la narrazione fa un salto nel passato ed il legame circolare rappresentato da Sarah fra il capitolo Antenora ed il capitolo Jensen Avenue, potrebbe disorientare , ma dobbiamo considerare che il libro  vive del contrasto fuori dal tempo lineare fra abiezione ed umanità e che quest’ ultima per vie imperscrutabili alla fine prevale.
Lettura consigliata non solo per  chi ama la FS distopica , a mio modesto avviso , forse potrebbe avere un piu’ ampio respiro con un seguito.  

Mercy di Fabio Aloisio, Thriller paradossale ed ironico quando due pupazzi robot coniglietti fanno i duri , voto 6
Sei mesi in una notte Elia Gonnella , Una storia disperata sulla droga del sonno , raccapricciante , voto 5,5
Reboot Lydia Vallotta , anche i cyborg con il tempo provano sensazioni e soffrono ma tutto si rinnova con il reboot voto 5,5  
 
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