22 Maggio 2020, 17:10:49Commento scritto da zecca_2000
Voto: 6.00
Pur consapevole che si tratta di un classico, non riesco a dare più che una sufficienza risicata a questa antologia ciclica.
In effetti, se non fosse Bradbury (lo stile e lacapicità di narrare sono tipicamente suoi, e danno del valore agiunto), per il periodo storico in cui è stato scritto, per il fatto di essere un classico... beh forse non meriterebbe nemmeno la sufficienza.
Marte è descritto come abitato, l'emigrazione avviene come se Marte fosse dietro l'angolo (o forse il Far West...?). Insomma, una serie di situazioni che non trovo affatto realistico.
Ma tant'è, è un classico, è Bradbury, è un poeta ecc.
Ribadisco, tuttavia, Bradbury altrove ha scritto dei veri capolavori, non datati.
 
11 Maggio 2019, 02:20:57Commento scritto da doge
Voto: 5.50
La prima parte mi ha deluso, la parte finale anche, si salva qualcosa nel mezzo..e si che ne avevo sentito parlare molto bene!
A parte che in molte cose è più fantasy che fantascienza (è del 1950 lo so, ma non di inizio secolo!), razzi che sembran facili da costruire come se fossero, non so, biciclette! E poi,le persone (anzi no, gli americani) descritti nel libro sono una caricatura del più stupido e ottuso modo di pensare 'americano' che ci possa essere..forse Bradbury lo faceva apposta..ma se è cosi ha veramente esagerato.

             - Attenzione spoiler ! -

Ah, e dopo che l'umanità arriva su Marte, ognuno per i propri motivi, arriva la guerra atomica sulla Terra..e la Madre Terra dice a tutti ''Tornate!" (per proteggere il proprio Paese..) e tutti, in poche ore, mollano tutto e tornano!! (ovviamente per morire nell'olocausto nucleare per cos'altro sennò!?) . Alla faccia della salvezza dell'umanità! (che ovviamente è così stupida e cieca da non meritarsela si intende!). Questa parte l'ho trovata senza senso, non me la spiego!

Se non fosse per qualche breve racconto interessante o comunque diverso dagli altri (moralmente più..elevato o culturalmente meno arretrato, ma non ci vuol molto) darei un 4. Non raggiunge la sufficienza per me: voto 5,5
 
24 Dicembre 2018, 14:11:14Commento scritto da Rocheta
Voto: 7.00
Bradbury dimostra con questo libro di essere un grande scrittore, anche se gli episodi che compongono il romanzo risultano in qualche caso slegati dal contesto generale. Le struggenti storie e le descrizioni delle civiltà perdute del pianeta Marte, scritte da Leigh Brackett, per conto mio sono molto più affascinanti.
 
07 Marzo 2015, 16:10:08Commento scritto da emilio
Voto: 6.00
Il libro nelle prime edizioni Mondadori mi fù spedito per premio avendo scritto diverse cose per "Il Marziano in cattebra". A me Brtadbury non piace molto, l'ho cambiato con un "Libra" ovvero con l'edizione completa della legione dello Spazio di Williamson, l'unica cosa di quell'autore che mi abbia appassionatoh
 
30 Marzo 2014, 21:00:29Commento scritto da crizzo
Voto: 8.00
Bella raccolta di racconti su Marte ed i Marziani; assolutamente da leggere !
 
08 Ottobre 2013, 00:20:30Commento scritto da Klaatu
Voto: 9.50
Nella mia personale valutazione  questa serie di racconti, da considerarsi come un unico romanzo, è, a pari merito del City di Simak, il capolavoro assoluto di tutto quanto io abbia mai letto in fantascienza. E' un romanzo, dicevo, perché alla struttura a racconti singoli contrappone una continuità narrativa tale da farlo apparire come un’unica collana composta da tante perle unite da un etereo filo, fatto di rimpianti per le grandi e perdute speranze per l’imminente conquista dello spazio, per come avremmo voluto essere,  per come in realtà siamo, o di sospiri per la percezione dei pericoli che incombono e che scaturiscono dall’inconoscibile universo sia esterno che interno a noi, sino ad arrivare alla distruzione di noi stessi e alla speranza di poter ricominciare. Tutto l’infinito di cui abbiamo bisogno è lì, a pochi passi da casa (Marte è qui da noi e noi siamo i marziani), o addirittura dentro di noi.
E allora come mai, se per me questo è uno dei due capolavori assoluti della SF, mi limito ad un voto di 9.50?, perché questo romanzo è come un bel sogno che mi lascia il desiderio di poterne fare altri ancora migliori, a cui riservare il voto assoluto;  perché non ci deve essere un tetto ai sogni.
 
30 Maggio 2011, 12:31:57Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 8.00
Vecchia lettura...riporto il voto che misi al libro dopo averlo letto.

Una SF molto "Bradburyzzata". Un testo originalissimo e certamente da leggere almeno una volta.
 
05 Aprile 2011, 22:45:12Commento scritto da PabloE
Voto: 9.00

Bella serie di racconti collegati fra loro nella colonizzazione, decolonizzazione e ricolonizzazione (questa volta si spera migliore) di Marte, pianeta così tanto rassomigliante all'America scoperta da Colombo, con i suoi abitanti così tanto somiglianti ai nativi americani, con i suoi colonizzatori così tanto simili agli europei del '500.
La "scienza" del libro è misera, ma poco importa, perchè questo libro è poeticamente bello, e tanto basta.
Alcuni racconti servono giusto da contorno, un "di più" non strettamente necessario (come Usher II).
Traduzione migliore rispetto a Fahrenheit ma pur sempre sotto la sufficienza di Monicelli che ostenta il suo italiano antiquato.
 
12 Ottobre 2009, 08:53:51Commento scritto da nemesis
Voto: 5.50
Probabilmente la problematica è troppo lontana dai nostri tempi, ma devo dire che non è riuscito a coinvolgermi, secondo me il collage delle singole strorie non è uscito proprio benissimo, e devo dire che arrivato a metà non vedevo l'ora di finire. Mi spiace perchè ero partito a leggere con grosse aspettative.
 
21 Luglio 2008, 11:35:39Commento scritto da usermk
Voto: 9.00
È stata una delle mie prime letture di questo genere ed è tuttora una delle mie preferite. Il romanzo, che assomiglia piuttosto a una serie di racconti di generi e stili diversi, ha della fantascienza solo il tema portante, ma poi diviene altro, fiaba, mito, diario intimo, poesia. Se dovessi darne una definizione direi che è un esercizio di stile perfettamente riuscito, un piccolo capolavoro.
Se ancora non l'avete fatto, correte a leggerlo.
 
06 Febbraio 2006, 14:11:27Commento scritto da marsman60
Voto: 8.00
RIFLETTE BENISSIMO LO STATO D'ANIMO E LE ASPETTATIVE DI QUEGLI ANNI POST-ATOMICA LE PAURE IL TERRORE DI UN'OLOCAUSTO NUCLEARE E LA VOGLIA DI RINASCITA DOPO II GUERRA MONDIALE CON LA CONSAPEVOLEZZA CHE PER SOPRAVVIVERE ALLA III L'UNICO POSTO SICURO SAREBBE STATO ,FORSE, PROPRIO MARTE.(allora nessuna sonda l'aveva fotografato)
 
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