01 Giugno 2017, 23:42:56Commento scritto da astrologo
Voto: 7.00
Praticamente è il primo libro di questa saga che riesco a leggere. Mi sembra di aver letto tanti anni fa  quello che nell'elenco dei romanzi di Asimov  risulta essere il secondo di questo ciclo, e basta. Quindi non posso esprimere un giudizio complessivo. Per quel che riguarda quest'opera si capisce su cosa verteranno le altre , la saga è una ricostruzione di una Fondazione che ha per scopo all'inizio quello di preparare una popolazione di scienziati alle crisi ricorrenti di un sistema di Pianeti verosimilmente numeroso. I quattro o cinque racconti che la compongono hanno un loro fil rouge che li accomuna. Interessante, ma , non mi piacciono le opere che si interrompono per ricominciare da capo, e , a me, Asimov non piace molto.
 
24 Maggio 2011, 19:40:59Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 9.00
TRILOGIA DELLA FONDAZIONE

Un lunghissimo balletto con decine di "primi ballerini" e centinaia di "ballerini di fila", bellissimo, le evoluzioni messe in scena lasciano a bocca aperta, la visione d'insieme è stupefacente, i particolari non sono da meno. Tutti i dettagli sono studiati, nulla è lasciato al caso.
Ma alla fine quello che resta negli occhi non è la bravura dei singoli ma questa "massa" che muovendosi a suon di musica descrive geometrie strabilianti, frattali mai visti ....
Ovviamente la coreografia non puo' che essere del grande, acuto, brillante Isaac Asimov !
 
05 Aprile 2011, 21:45:36Commento scritto da PabloE
Voto: 10.00

TRILOGIA DELLA FONDAZIONE

Idea geniale: una scienza in grado di prevedere statisticamente il comportamento di una grande massa di uomini. Sviluppo geniale: Seldon ed il suo Piano, guidano attraverso diverse crisi la società che si è sviluppata su Terminus, Prima Fondazione. La logica della caduta dell'Impero di Trantor è la stessa che ha portato alla caduta dell'Impero romano. Lo sviluppo delle crisi di Seldon ha una logica spiazzante includendo corsi e ricorsi storici; dopodichè entra in scena il Mulo. Inizialmente la Fondazione si occupa di un'Enciclopedia (e ci sono cascato...)...
I personaggi sono costruiti così da risultare figli del loro tempo, e pochi sono quelli con una personalità preminente (Hardin, in minor misura Mallow, ecc.); il vero personaggio principale è la storia, ed è un "personaggio" davvero piacevole da seguire, la migliore scelta per una maestosa Space Opera.
Mi ha sorpreso il tener sempre conto della decadenza di tutte le scienze nell'Impero, cosa che poteva sfuggire di mano.
Alcuni colpi di scena e alcune scene mi rimarrano sempre impresse per come mi hanno catturato e sorpreso (sono stato deviato più volte da Asimov per la sede della Seconda Fondazione...cascato di nuovo!).
Comunque l'entrata in scena di una deviazione dallo svolgimento della storia normale è stata manna dal cielo. Il Mulo ha una personalità ben definita ed ha il pregio di distorcere il piano Seldon producendo una deviazione che...beh, chi leggerà vedrà!

Se fosse terminata qui la storia dell'universo delle Fondazioni <evito lo spoiler>. Il tutto sarebbe plausibilissimo, anche se è un peccato che, se proprio sequel dovevano esserci, non vengano trattati come fatto per questa trilogia. Comunque resta benissimo in piedi da sola, scollegata con il resto della produzione asimoviana, e con la fine del 3° libro si chiude la quadratura del cerchio.
 
10 Dicembre 2010, 09:51:18Commento scritto da maxpullo
Voto: 9.00
Non è facile valutare obiettivamente quello che è universalmente considerato da tutti il ciclo di fantascienza per antonomasia. Del resto è un fatto che Asimov, con questo suo primo libro, non ha solo creato un romanzo immortale che si legge con passione nonostante il trascorrere degli anni, ma ha anche rivoluzionato il concetto stesso di fantascienza, dimostrando forse nel modo migliore possibile come l'elemento umano sia sempre prevalente sugli aspetti di spettacolarità ed originalità dell'ambientazione.
La galassia che ci descrive infatti, non è popolata da una pluralità di razze aliene, ma solo da uomini (proprio uomini, donne ce ne stanno pochissime e non si fanno vedere) e, nonostante si parli di astronavi, di scudi di protezione e di energia atomica, le trovate finiscono qui e se non fosse per questi pochi particolari potremmo quasi immaginare di leggere la storia del declino dell'Impero romano e dell'inizio del medioevo.
Attraverso la geniale invenzione della psicostoriografia e la presentazione dei primi due carismatici personaggi che ne sono interpreti e cioè Hari Seldon e Salvor Hardin, Asimov si gioca gran parte del fascino di questo libro ed è pressochè impossibile smettere la lettura senza prima aver letto e gustato geniali risoluzioni delle cosidette "Crisi Seldon".
Ma l'opera di Asimov non è solo una gustosa cronaca dell'inizio della fine dell'impero galattico ricostruita attraverso episodi magistralmente narrati: è anche la promessa di una storia molto più vasta e di ampio respiro, l'ambiziosa pretesa di affrescare la storia galattica dell'umanità secondo il ben noto principio del "nil sub sole novi", dimostrando come l'uomo, indipendentemente dall'ambiente che lo circonda e dalla tecnologia di cui dispone, sarà sempre portato a seguire gli stessi passi, a vivere quei corsi e ricorsi storici che da sempre caratterizzano la sua esistenza.
E tuttavia è proprio l'ampiezza di questo progetto a sconcertare e ad introdurre quello che, a mio parere, è l'unico difetto di questa opera e cioè l'alternanza dei personaggi: se infatti le prime due parti scorrono piacevolmente grazie al carisma ed al fascino di Seldon ed Hardin, la seconda metà del romanzo è meno entusiasmante e nella storia dei mercanti c'è spazio sufficiente perchè si insinui un po' di noia. Per spiegarla meglio è un po' come quando ci si appassiona a leggere la storia dell'impero romano e delle gesta di Ottaviano, Nerone e Caligola e poi improvvisamente ci si ritrova a fare i conti con imperatori un po' più sbiaditi del cui nome ci si dimentica dopo poche pagine.
A parte questo, l'opera di Asimov rimane uno dei classici fondamentali della fantascienza, forse l'opera più emblematica e famosa al pari di "2001 odissea nello spazio" e del ciclo di "Star Wars".
 
20 Giugno 2010, 15:04:56Commento scritto da marsman60
Voto: 10.00
mitico
tanto che ho perfino giocato dopo averli letti tutti e tre con  il libro-gioco in cui seguendo le risposte in base alla storia avevi piu' o meno punti.
 
16 Dicembre 2005, 11:11:59Commento scritto da Cybermax
Voto: 10.00
Asimov grande studioso ed ammiratore dell'impero romano. Un grande affresco utopico.
 
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