17 Luglio 2022, 12:42:03Commento scritto da Sherdan
Voto: 6.50
Va bene definire "Hyperion" un ottimo romanzo, la cui originalità stà nel suo accostamento di stili e toni differenti che tutti riconoscono e uno stile piuttosto scorrevole, sebbene tutta la storia sappia di "compendio" della fantascienza passata. Ma nel secondo "episodio", molto si perde e ben poco raggiunge i meriti del primo. Prolisso e ripetitivo con tutti quei riempimenti "descrittivi" che dovrebbero dare colore alla narrazione, ma che invece ne fanno uno stucchevole quadretto senz'anima che tenta solo di allungare il brodo. Pur amando i poeti romantici, il continuo indugiare sul povero Keats ha iniziato a farmelo diventare leggermente "indigesto": il suo ruolo sembra artefatto, uno sbiadito "deus ex machina" che interviene a "fagiolo" in tutti i frangenti troppo ingarbugliati da sbrogliare con una semplice trovata logica. E di logica, ahimè, fin troppo poca...va bene la "sospensione della credulità" necessaria ad ogni opera di fantascienza, ma quando si mischiano insieme briciole di teorie quantistiche, filosofiche e sopratutto (per l'amor di Dio !) teologiche, in un minestrone senza costrutto, giusto per far un effetto "supercazzola"... no, questo non posso digerirlo.
Resteranno, e forse il miglior pregio del ciclo, i personaggi umani. Questi, sebbene stereotipati, son stati costruiti con perizia e profondità e riescono ad emozionare anche in questo romanzo.  
 
08 Marzo 2013, 13:48:45Commento scritto da maxpullo
Voto: 9.00
Questo seguito conferma quanto di buono c'era già nel primo libro, attenuando moltissimo l'impressione di artificiosità che rimaneva legata al fatto che l'autore era riuscito ad inserire in un unico romanzo diverse sottotrame basate guardacaso proprio sui principali filoni della fantascienza.
Se una critica può esser mossa a questo libro, invece, ci si può appellare esclusivamente alla sua prolissità: Simmons indugia molto sulle descrizioni e questo, se da un lato arricchisce l'impatto "visivo" del romanzo, da un altro provoca ansia nel lettore (almeno a me l'ha provocata) rendendolo impaziente di sapere come va a finire la vicenda.
Per il resto ci sono solo note positive, la principale tra cui quella di esser riuscito non soltanto a fondere felicemente tanti filoni tra loro tanto differenti come ad esempio la space opera, il cyberpunk e la military SF, creando un'opera di genere quasi indefinibile, ma soprattutto di averlo fatto in modo tale da creare un "congegno narrativo" praticamente perfetto in grado di regalare emozioni sino alle ultimissime pagine.
Semplicemente meraviglioso il modo in cui si conclude la drammatica vicenda della piccola Rachel: confesso che mi è stato quasi impossibile trattenere l'emozione di fronte al colpo di scena riguardante il suo destino e che raramente ho visto la fantascienza arrivare a vette così geniali.
Interessantissimi, infine, riferimenti alla divinità (ed al concetto di trinità), sapientemente inseriti e resi "immanenti" nelle maglie di una realtà cosmica in cui spazio, tempo, probabilità ed universi paralleli perdono la loro connotazione di mistero ed incomprensibilità divenendo elementi quasi quotidiani che sono letteralmente plasmati come creta dalle abilissime mani dell'autore in grado di farne ciò che vuole.
La vicenda si conclude spiegando quasi tutto ed esaurendo la storia dei vari personaggi ma lascia aperte numerose questioni irrisolte che mettono la curiosità di correre a leggere i seguiti della storia.
Un capolavoro
 
12 Aprile 2012, 12:21:54Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 7.50
Quoto in pieno il commento di Francibass.
Non l'ho trovato all'altezza del precedente. Troppo prolisso e ripetitivo nelle descrizioni, la prima metà del romanzo è davvero lenta...a volte pesante. Si riprende nella seconda parte anche se la conclusione lascia perplessi.
Dopo mille e passa pagine vorrei qualcosa di piu'... invece dobbiamo affidarci alle avare spiegazioni di Moneta, ai monosillabi di una IA ed ai (Trooooppi!) versi di Keats.
E che dire sulla "vera missione della vera voce dell'albero Het Masteen" ?? Non voglio spoilerare, ma si sfiora il ridicolo !
Manca la sperimentazione che tanto avevo apprezzato in "Hyperion".
Resta la maestria di Simmons, i bei dettagli (ma anche in questo "Hyperion" è nettamente superiore) ed il potere immaginifico del testo. E nonostante i difetti elencati resta comunque una gran bella lettura.
Leggero' sicuramente i 2 volumi seguenti.
Do un 7,5 che sarebbe stato 8 se il romanzo avesse avuto 200 pagine in meno !
 
11 Febbraio 2011, 14:45:56Commento scritto da Free Will
Voto: 9.50

Il seguito del grande classico "Hyperion" ha una struttura completamente diversa, nel senso che non è costruito in forma "Decameron", o meglio "racconti di Canterbury", ma ha un'impalcatura più tradizionale dal punto di vista narrativo, anche se la narrazione salta su vari livelli e scenari e addirittura uno dei protagonisti parla in prima persona, mentre gli altri vengono descritti in terza persona. Ciò rende la lettura un pochino più difficile, ma basta un po' di concentrazione per entrare in questo fantastico universo.
Fantastico è la parola giusta perché, effettivamente, la fantasia prende il sopravvento sull'aspetto "scientifico" e, come tutti i libri di Simmons, non si tratta di SF classica, ma qualcosa di non bene etichettabile.
Per quanto riguarda la storia, vengono chiariti quasi tutti i misteri lasciati in sospeso con il primo libro del ciclo e molti protagonisti arrivano al compimento del loro destino superiore, alcuni subendolo, altri diventandone artefici.
Dal punto di vista letterario, l'autore si colloca ad un livello decisamente superiore a moltissimi altri scrittori del genere; certo non è facile inseguirlo in tutti i meandri linguistici e nei vari riferimenti alla letteratura anglosassone, con particolare riguardo ai poemi del suo mito John Keats a cui ha dedicato addirittura il titolo dei suoi romanzi. Per fortuna ci viene in soccorso la traduzione quasi perfetta di Staffilano (con pochissimi ricalchi troppo "alla lettera").
Per il resto, vale quanto già detto su "Hyperion" in merito alla grande potenza linguistica di Simmons, che riesce sempre a farci entrare fisicamente dentro la storia e farci sentire in profondità ogni sensazione dei protagonisti, come se i loro organi sensoriali fossero i nostri.
 
04 Luglio 2008, 11:51:49Commento scritto da cynewulf
Voto: 8.50
Libro stupendo, ma è assolutamente necessario leggere tutti i libri a brevissima distanza
 
13 Marzo 2006, 15:45:51Commento scritto da marsman60
Voto: 7.50
se fosse solo per il primo e il secondo volume come storia unica e cosi' e' stato presentato nelle copertine ,il voto non dovrebbe arrivare al 5, anche se sono notevoli e avvincenti le storie singole che pero' non sono legate le une alle altre;
senonche' spunta fuori il proseguo della storia con la caduta di hiperion 1° e 2°
e allora tutto si lega e tutto va a posto, la storia diventa ben legata e interessante .
compreso la parte finale un po' astrusa tra il prima e il dopo.
 
27 Febbraio 2006, 00:37:50Commento scritto da francibass
Voto: 7.00
...la seconda parte funziona meglio della prima, forse perché l'azione si muove più velocemente (ma raramente raggiunge il ritmo giusto) e un po' della matassa di misteri viene dipanata. Però resta l'amaro in bocca: dopo aver letto più di 700 pagine si ha la senzazione che le spiegazioni fornite non siano sufficienti e che le conclusioni siano tirate per i capelli se non a volte inverosimili. Nel complesso ho trovato che i personaggi siano troppi (e ognuno di loro mangia un filo d'erba!), siano troppi i cambi di prospettiva, troppi i cambi di sequenza, troppe le descrizioni, troppa ossessione per John Keats - il quale l'autore probabilmente cercherà di santificare al più presto - insomma troppo per pretendere l'attenzione del lettore in così tante pagine. I miei rispetti al buon Dan maestro di stile ma questa volta ha esagerato...
 
12 Maggio 2005, 14:19:48Commento scritto da nemesis
Voto: 6.00
Purtroppo io l'ho letto solo dopo un anno dall'aver letto il primo volume e probabilmente ha contribuito al fatto di trovarlo un libro piuttosto difficile. Ho faticato molto a portarlo a termine, sebbene la storia non sia per nulla malvagia.
 
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