04 Settembre 2013, 22:55:55Commento scritto da fabri
Voto: 4.50
Niente da fare, ancora un romanzo di questo autore che mi suscita noia mortale, continuamente paragonato a Lovecraft che a me pare tutta un'altra cosa. continuero la ricerca
 
04 Giugno 2010, 14:00:49Commento scritto da maxpullo
Voto: 5.50
Lontanamente imparentato con "Nostra signora delle tenebre", questo romanzo di Leiber ne condivide tanto i numerosi spunti lovecraftiani quanto il pesante senso di noia che ne accompagna la lettura quasi per intero.
Da Lovecraft, Firtz Leiber riprende da un lato lo stretto legame che esisterebbe tra magia e matematica, tema questo assai caro al grande HPL e brillantemente sviluppato nel celebre "La casa delle streghe" e dall'altro, la sconvolgente possibilità delle anime dei malvagi di scambiarsi con quelle delle altre persone per garantirsi l'immortalità, come accade ne "La cosa sulla soglia" o "Il caso di Charles Dexter Ward".
Sono proprio gli spunti lovecraftiani a salvare in parte questo libro dal naufragio: il tentativo di razionalizzare la magia in termini matematici e fisici, infatti, ancorchè sviluppato in modo superficiale, ha il pregio di rendere intressante qualche brano di una vicenda confusa che altrimenti sarebbe quasi del tutto priva di mordente.
Personaggi scarsamente caratterizzati, dialoghi ridottissimi o quasi assenti, episodi apparentemente avulsi dal contesto che dovrebbero creare atmosfera, ma invece sembrano inseriti per allungare il brodo (quello della morte del gattino e quello della statua del drago) si uniscono ad un ritmo troppo blando e finiscono per affossare le poche idee che timidamente si intravedono tra le righe.
Non mi ha proprio appassionato
 
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