23 Febbraio 2015, 21:42:14Commento scritto da emilio
Voto: 5.50
l'unico romanzo di Van Vogt che ritengo scadente. Forese l'ho letto solo nell'edizione "antica" quando i libri venivano accorciati.
 
20 Maggio 2014, 19:10:07Commento scritto da mitd
Voto: 6.00
I difetti di Van Vogt - trama sfilacciata, trovate improbabibili, scarso approfondimento di situazioni e personaggi - sono presenti anche in questo romanzo, cui invece mancano i pregi - idea di base originale, azione incalzante, e soprattutto "sense of wonder". Il risultato è una lettura poco avvincente. Stupisce che "Il Cervello trappola" sia stato ristampato così tanto e da diverse case editrici.
 
04 Novembre 2013, 09:56:22Commento scritto da and
Voto: 6.50
Bel romanzo di VV, che come al solito è una fucina inesauribile di idee e situazioni, anche se risente un po' dell'età.
 
06 Novembre 2012, 14:23:02Commento scritto da chipmunk
Voto: 4.00
Premessa: Van Vogt è uno di quegli scrittori che fatico ad apprezzare e di questo, sicuramente, risente il mio giudizio. Confesso che ogni volta che affronto un libro di questo autore lo faccio con una certa riluttanza, temendo di trovarmi davanti il solito collage di situazioni confuse, idee mal sviluppate e forzature ai limiti del sopportabile. Purtroppo, questo "mind cage" non fa eccezione, a cominciare dal titolo che, pur nel dubbio di una (in)fedele traduzione (in realtà avrebbe infatti dovuto essere "la gabbia della mente"), poco o nulla ha a che vedere con il contenuto del romanzo, una sequenza inconsistente ed incoerente di avventure occorse al solito super-protagonista (che qui prende le sembianze - è proprio il caso di dirlo - di David Marin, genio militare nonché membro del supremo consiglio di governo) sullo sfondo di un regime pseudo-comunista-dittatorial-paterno sul quale aleggia la presenza di un supercomputer ("il cervello" del titolo?), "residuato" bellico di una non meglio precisata guerra atomica.
Lettura frustrante per la periodica introduzione di sottotrame poi lasciate aperte (che ruolo ha il figlio di Marin?), per i continui deus ex machina (spesso usati sui "vicoli ciechi" narrativi), per l'assenza di un filo logico di fondo e per la totale mancanza di plausibilità di alcuni passaggi (uno tra tutti: il modo in cui Marin ritorna in possesso del suo corpo originario). Forse la "trappola" del titolo è intesa per la mente del lettore...  
 
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