18 Marzo 2022, 18:45:46Commento scritto da Oldman
Voto: 5.00
Quando fu scritto e senza togliere nulla a Clement, forse aveva una ragione; ma personalmente ora lo trovato noioso con una trama inconcludente senza coinvolgimento! Situazioni che vanno oltre la SF, e con personaggi poco chiarie e definiti! Poi il finale che ti lascia a brache calate senza dirti nulla; sembra quasi che l'autore avesse fretta di concludere! Non mi è piaciuto! Unica cosa buona: che era corto!
 
15 Gennaio 2022, 19:14:00Commento scritto da bibliotecario
Voto: 5.00
Pubblicato in prima edizione nel 1967, grazie all'ambientazione particolare, i fondali oceanici che aprano scorci avventurosi raramente esplorati nei romanzi di fantascienza e grazie soprattutto alla meticolosa verosimiglianza scientifica per cui era giustamente famoso Hal Clement, Nati dall'abisso è invecchiato bene e sotto questo aspetto, regge la prova del tempo.
Quello però che gli manca e forse gli è sempre mancato, sono una trama più coinvolgente, personaggi più sfaccettati e un World Building più dettagliato. Molti dei difetti sopra elencati sono certamente dovuti al modo di scrivere romanzi di fantascienza nel periodo in cui Clement ha iniziato la carriera di scrittore, negli anni 40 del secolo scorso.
All'ora il numero di pagine a disposizione per le proprie storie, spesso pubblicate a puntate su riviste era molto basso, questo spiega il solo, vago accenno alla società futura in cui agiscono i personaggi principali, una società costretta dall'esaurimento delle risorse al razionamento dell'energia.
Peccato, questa società avrebbe meritato maggior approfondimento, così come i personaggi, descritti il minimo indispensabile per permettere all'autore di concentrarsi sul solo argomento di interesse che non è tanto la comunità sottomarina descritta ma quali problemi tecnici si troverebbe ad affrontare un tale tipo di società e come sarebbe in grado di risolverli.
Espediente narrativo per dare il là al racconto è la ricerca del protagonista, di alcuni scienziati misteriosamente scomparsi su un determinato tratto di fondale marino, ma come dicevamo l'azione è quasi del tutto assente e a peggiorare il tutto è il tipo di narrazione scelta dall'autore. Tutta in prima persona ed in forma di racconto del soggetto protagonista.
Un romanzo non per tutti, certo non adatto a chi cerca storie movimentate, in definitiva poco di tutto per raggiungere almeno la sufficienza.

Non tutto è da buttare,
il racconto che chiude il volume, Partogenesi di Alessandro Montoro non è niente male.
Anche qui la scrittura è nella stessa forma del romanzo che lo ha preceduto, e forse il nome dei capitoli ed anche il titolo rovinano un poco la sorpresa finale ai lettori più smaliziati ma il racconto è ben strutturato e bilanciato.
 
13 Gennaio 2022, 16:44:21Commento scritto da capricorno52
Voto: 6.00
L'energia del mondo è limitata e la Terra è sovrappopolata, tuttavia possiede un alto livello di tecnologia. Sono situazioni di difficolta’ che l’umanità sta sperimentando e allora perché non trovare altre soluzioni alle ricorrenti crisi ? Il fondo degli oceani potrebbe divenire una ultima frontiera per l’umanità.
In questo contesto Hal Clement sviluppa un enigma acquatico “Nati dall’ abisso” ove un investigatore del Consiglio per l’energia porta un sottomarino sul fondo del mare per dare la caccia a un gruppo illegale di disperditori di energia.
Quello che trova è mozzafiato: un'intera nazione di persone che vive sotto il mare, attingendo energia vulcanica non razionata dal centro della Terra per vivere una vita libera dalle restrizioni e dai vincoli della società in superficie, al prezzo della divergenza della specie umana in due razze; gli umani che respirano aria e gli umani che respirano liquidi.
La gente non vive in città a cupola; piuttosto, hanno inventato un liquido più pesante dell'acqua per riempire i loro spazi abitativi e hanno inventato un mezzo per ossigenare il sangue senza respirare aria. Possono vivere abbastanza bene, immersi nel liquido per tutta la vita. Non hanno contatti con il mondo esterno. .
Un romanzo di hard SF scritto negli anni ’70 in modo descrittivo in prima persona che tratta l’ipotesi di popolare il fondo degli oceani, usando tecnologie avanzate, basate sulla chimica, la termodinamica, la dinamica dei fluidi ed altro.
Un certo grado di suspence accompagna il protagonista, una specie di agente segreto, nell’ incontro con il popolo dell’oceano, tanto diverso ma anche tanto simile agli umani.
Tuttavia questo libro non è avvincente, anzi lo svolgimento e piuttosto piatto, e poi, io non amo lo stile e la monotonia della scrittura in prima persona. La trama è debole poiché Clement cerca di spiegare la scienza e la tecnologia della vita e della respirazione sott'acqua, ed allo stesso tempo cerca di sviluppare, con scarsi risultati un dramma umano fra il protagonista ed i suoi amici, ma i personaggi non sono ben sviluppati e restano unidimensionali.
Una storia ingegnosa piuttosto lenta, senza ritmo e poco avvincente, che presenta al narratore-protagonista un dilemma morale.
 
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