27 Gennaio 2024, 08:53:08Commento scritto da marco.kapp
Voto: 7.50
Anche nell'ultimo romanzo della trilogia non mancano scene d'azione adrenaliniche e suspence, noché i dubbi del protagonista e la sua voglia di riscattarsi dalle presunte ingerenze della IA denominata RED sulla sua mente. Vengono meglio approfonditi gli scopi della IA e del perché di alcune sue azioni contradditorie, anche se comunque tutto rimane sullo sfondo e alla fine l'autrice ne tratta in modo secondo me un po' sbrigativo. Avrebbe meritato un approfondimento la storia sentimentale tra Shelley e Delphi, comunque nel complesso il romanzo rimane godibile.
 
30 Marzo 2023, 10:45:43Commento scritto da capricorno52
Voto: 7.00
Going Dark, è il finale della trilogia di fantascienza militare di Linda Nagata, "The Red". Riporta il tenente James Shelley in prima linea in una guerra dominata dall'intelligenza artificiale. Presunto morto in seguito ai suoi exploit nell'orbita terrestre bassa alla fine del romanzo precedente , a Shelley ed alla sua squadra che svolgono missioni per conto dell'intelligence, viene comandata in una missione nell’ Artico , ma questa volta le cose vanno male e la situazione si complica fino a sfiorare una pericolosa , per il genere umano,  escalation di guerra fra potenze.
In Shelley si consolida la sensazione di essere manipolato oltre le “immaginarie “ regole che dettano le azioni del Red , l’andamento ed i risultati dell’ operazione  nell’ Artico gli fanno dubitare della giustezza etica e dei risultati delle sue azioni , “era ora”…..  Inoltre I nuovi temi della guerra non lineare e del genio,  la IA Red , che non può essere rimesso nella bottiglia sono molto ben trattati ed anticipano una sorta di resurrezione dell’ animo di Shelley verso una completa indipendenza del proprio pensiero e della propria autonomia in senso etico. In effetti questa è la parte più interessante del libro. D’altra parte le ripetitività delle scene d'azione sono d’obbligo che debbano  esserci, perché fanno parte del genere di questa serie, ma mi sono ritrovato a sfogliarle con moderato interesse, “ Gencom, gencom, AI illumina i bersagli, bam, ripeti. Qualcuno si fa male e lo trasciniamo fuori. Ripetere”.
Anche se in parte ripetitivo , tuttavia,  il libro è ricco di una serie di sequenze d'azione esplosive, è basato su una solida rappresentazione del mondo militare , i personaggi sono ben delineati e caratterizzati e  valgono l'investimento nel tempo di lettura.
Come mostrato nei due romanzi precedenti, Nagata ha una forte abilità nel creare trame profondamente stratificate e narrazioni dense. Nel terzo volume I vari scenari in cui mette Shelley e compagnia sono intriganti e dipingono una visione molto interessante del mondo visto attraverso gli occhi e le menti di questi soldati, un mondo che viene costantemente manipolato dalle influenze generali e di vasta portata di un intelligenza artificiale inarrestabile e incontrollabile.
In definitiva Red : la caduta  è un ottimo finale per la serie "The Red" di Nagata.

 
15 Marzo 2023, 23:11:02Commento scritto da bibliotecario
Voto: 7.00
Siamo all'ultima avventura di James Shelley e della sua squadra operante sotto copertura alle dipendenze della onnipotente intelligenza artificiale denominata RED.
L'autrice, Linda Nagata, conduce la sua banda di eroi con piglio sicuro verso la degna conclusione di questa appassionante trilogia. Lo fa con uno stile narrativo stilisticamente semplice, adatto ad una storia ricca di azione e dal ritmo alto.
La sua padronanza delle tematiche sviluppate e le sue accurate descrizioni delle azioni militari, degli intrighi politici, della corruzione e degli inganni del sistema governativo degli Stati Uniti, così come delle tecnologie avveniristiche ma scientificamente plausibili messe a disposizione dei suoi personaggi  fanno si che questo romanzo di genere Military SF dalle sfumature TecnoThriller, come i due romanzi precedenti, si riveli una lettura godibilissima.
Cosa mi è più piaciuto in questo ultimo capitolo? Sicuramente il senso di inadeguatezza, di incertezza e confusione che la Nagata fa vivere ai suoi personaggi. Hanno vinto i buoni? forse e magari per questa volta ma domani? Ma i buoni chi sono? certo noi non lo sappiamo per certo. Da che parte si è combattuto? probabilmente non lo sapremo mai.
Pur rimanendo un'interessante e avvincente storia di fantascienza militare del prossimo futuro, l'autrice evidenzia in modo magistrale alcuni dei problemi inerenti a molti conflitti moderni attuali, che non hanno più obiettivi chiari, non si capisce in realtà per chi e per che cosa si combatte per davvero, chi è realmente il nemico che spesso rimane all'oscuro ed anche da che parte si sta combattendo. La disinformazione e la propaganda la fanno da padrona.
Il trauma vissuto dalle forze combattenti sul terreno, il senso di disorientamento e frustrazione vissuto dal soldato o mercenario sul campo di battaglia è descritto in modo estremamente veritiero e suggestivo. Questo è quello che più mi è piaciuto, il realismo nella finzione.
Cosa mi è invece piaciuto meno? In realtà quasi niente, se proprio devo trovare qualcosa, direi un eccesivo spazio dato alle scene di combattimento che alla lunga se non si è proprio amanti del genere, tendono a farsi ripetitive e di conseguenza un poco noiose. Avrei preferito fosse dato più spazio ad un maggior approfondimento sui personaggi secondari, come Delphi o Jayne Vasquez che in quest'ultimo romanzo della serie sono lasciati troppo in ombra.
In definitiva un romanzo, meglio una intera trilogia Military SF intelligente e realistica la cui lettura è godibile anche da chi non ama il genere.  
 
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