17 Febbraio 2024, 12:27:19Commento scritto da Han Tavers
Voto: 6.00
Viste le premesse avrebbe potuto essere un capolavoro; si crogiola in situazioni trite e ritrite da fantascienza anni 70; tutto sommato leggibile
 
18 Gennaio 2024, 14:12:59Commento scritto da Sentinel
Voto: 5.50
Ho fatto tesoro dei consigli e delle osservazioni e dell'amico Biblio e cercherò di essere meno indulgente sulle valutazioni, senza farmi trascinare di getto dalla prima impressione.

Questa ultima lettura mi ha davvero deluso. "Il lungo tramonto", ultimo romanzo della famigerata serie Academy di Jack McDevitt. Nonostante le aspettative create dalle opere precedenti, questo libro si è rivelato un amaro fallimento.

Innanzitutto, il concetto di un'umanità che decide di isolarsi intergalatticamente a causa della paura delle civiltà aliene avanzate sembra essere una trama poco originale e già ampiamente esplorata in molte altre opere di fantascienza. McDevitt sembra incapace di portare qualcosa di nuovo e stimolante a questa premessa stantia.

La protagonista, Priscilla Hutchins, che dovrebbe essere l'ancora di salvezza di questa storia, non riesce a sollevare il livello di noia e monotonia del romanzo. La sua caratterizzazione è piatta e stereotipata, e il tentativo di farla emergere come un'icona eroica risulta patetico e forzato.

La trama stessa è lenta e priva di suspense, con il cosiddetto "brano musicale extraterrestre" che si rivela essere un elemento banale e poco intrigante. Invece di portare una svolta emozionante alla storia, l'inclusione di questo elemento sembra solo un tentativo debole di rendere il libro più interessante di quanto in realtà sia.

Inoltre, la riflessione sulla paura degli isolazionisti risulta essere una ripetizione costante e fastidiosa, priva di profondità e originalità. McDevitt sembra avere poco da dire sulla natura umana o sulle implicazioni filosofiche di fronte a incontri extraterrestri, e il risultato è una narrazione piatta e senza spessore.

In conclusione, "Il lungo tramonto" è un romanzo che manca completamente il bersaglio, incapace di offrire una nuova prospettiva o una trama avvincente. È un'aggiunta deludente a una serie che, purtroppo, sembra aver perso completamente il suo splendore in questo capitolo finale.
 
16 Gennaio 2024, 16:57:25Commento scritto da capricorno52
Voto: 6.00
Ottavo capitolo della serie The Academy , in Italia , al momento sono stati pubblicati  solo tre romanzi.
Dire qualcosa di nuovo ed originale sull’ ottavo libro di una serie non è facile ed una ulteriore difficoltà da superare è confrontarsi con un libro di genere Hard Science Fiction , quindi scritto in coerenza , con la cosmologia , la scienza e la tecnologia allo stato dell’ arte della conoscenza, e,  scoprire invece di  doversi approcciare alla storia che richiede una larga sospensione dell'incredulità.
Priscilla "Hutch" Hutchins, protagonista anche delle altre opere è da decenni il miglior pilota dell’Accademia. Ha avuto numerosi incontri di primo contatto ed è persino diventata una celebrità minore. Ma la politica mondiale è passata dall’esplorazione ad una fase “isolazionista”, causa il crescente timore che il programma possa imbattersi in una razza extraterrestre più avanzata dell’umanità e che questo possa provocare una guerra. Hutch si ritrova nei panni di una famosa pilota interstellare con poco da fare, finché non scopre  un messaggio da una stella ai confini della galassia che potrebbe essere la sua ultima possibilità per una missione prima che il programma per l’esplorazione dello spazio profondo venga chiuso definitivamente.
Il messaggio è un video che mostra una cascata accompagnato da una musica celestiale.
Nonostante il fatto che questo messaggio possa aver impiegato diverse migliaia di anni per arrivare sulla Terra e che le condizioni di vita possano essere radicalmente cambiate i responsabili decidono di preparare ed inviare l'ultima nave interstellare per il viaggio. A causa della crescita della paranoia sugli alieni crudeli a livello mondiale , Hutch e il suo equipaggio sono costretti a salpare prematuramente, ma ciò che trovano dall'altra parte della galassia è del tutto inaspettato.
Fortunatamente McDewitt crede che le persone siano fondamentalmente buone e lavoreranno insieme per aiutarsi a vicenda e risolvere qualunque problema il cosmo pone loro e le razze aliene che introduce nel “Lungo tramonto” non fanno eccezione, amicizia tra le stelle? Sarebbe ora se trovassimo qualche segno di vita intelligente e senziente nell’ universo e soprattutto nessuna “ Foresta Oscura” , con queste premesse è quindi possibile imbastire,  in modo molto fortunoso,  una missione di salvataggio per una pianeta minacciato dall’ arrivo di un buco nero.
Libro ben scritto , un ritmo lento ma ponderato , un profondo interesse  per la curiosità e l’archeologia, ancorato al presente ma con un piede nel nostro prossimo futuro, peccato per le stupidaggini , evidenziate dal collega Bibliotecario e da me condivise, che caratterizzano la parte iniziale del libro e che contribuiscono notevolmente ad abbassare il voto.
 
15 Gennaio 2024, 17:55:03Commento scritto da bibliotecario
Voto: 6.00
Il lungo tramonto è il terzo volume pubblicato in Italia del Ciclo: Academy/Priscilla (Hutch) Hutchins, al momento l'ottavo e ultimo della serie, scritto nel 2018 dall'autore jack McDevitt. Precedentemente erano stati pubblicati su Urania, il primo romanzo del ciclo: Il sonno degli Dei, nel 1998 seguito poi nel 2011 dal sesto della serie: Cauldron, fornace di stelle.
Fortunatamente, visto modo con cui sono stati proposti da noi i romanzi del Ciclo, questo ultimo, così come Cauldron, fornace di stelle, nonostante i moltissimi riferimenti ed accenni ai romanzi precedenti, sono comunque godibilissimi come letture a se stanti, certo qualcosa del contesto generale si perde ma pazienza.
La vera nota dolente per chi affronta la lettura non è tanto la tenuta della coerenza narrativa all'interno del ciclo, quanto il doversi approcciare alla storia con la totale sospensione dell'incredulità. Le baggianate in ambito astrofisico, scientifico, ed ingegneristico, sono presenti ad ogni piè di pagina, sin dalle primissime, dove un radiotelescopio viene senza apparente motivo puntato a casaccio e riesce a captare comunque una trasmissione video di una "scena di paesaggio alieno" immediatamente visualizzata a schermo con tanto di colonna sonora. Messaggio inviato da 7000 anni luce di distanza, senza essere stato specificatamente indirizzato, che comunque ha la potenza necessaria e la codifica giusta, dopo aver impiegato migliaia di anni per arrivare a noi, per essere casualmente intercettato, visto e capito all'istante.
Si prosegue con l'allestimento e l'invio di un astronave che a discapito di un governo che non lo vuol far partire, grazie ad un motore FTL nel giro di giorni arriva a destinazione, con una astronauta pilota, La pilota più esperta, che deve farsi spiegare il significato del concetto di parallasse.
E vogliamo parlare della dilatazione temporale gravitazionale dei viaggi descritti da McDevitt? problema semplicemente ignorato, così come di pura fantasia è il numero spropositato di pianeti adatti alla vita, trovati in cinque minuti in un ammasso globulare, quando già oggi sappiamo che in tali ammassi che popolano l'alone sferico delle galassie, questi ultimi sono estremamente rari se non inesistenti.
Ed infine gli alieni incontrati. Passi che per esigenze narrative quest'ultimi debbano essere simili a noi per poter interagire, vivere su pianeti con la medesima nostra gravità e in cui anche noi si possa respirare, ma che abbiamo pure i jeans, i costumi da bagno e le mollette mi sembra un poco esagerato.
Mi fermo qui con gli esempi, ma credetemi, la lista da cui andarli a pescare è assai lunga.
Per godersi questa storia è quindi necessario da parte del lettore una sospensione dalla realtà di grado assoluto ma se riuscirà ad attuarla si ritroverà per le mani una storia scritta con mestiere e abilità che anche senza descrizioni di battaglie spaziali, violenza, senza la presenza di un "cattivo" di un antagonista, senza che ogni personaggio vada a letto con tutti gli altri a causa della sola presenza sulla medesima astronave, crea uno sviluppo avvincente e affascinante, con personaggi ben caratterizzati e simpatici e con un sotto testo critico verso l'attuale politica e il mondo dei media occidentali e più nello specifico di quelli statunitensi.
 
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Nick Parisi
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