09 Maggio 2024, 18:29:52Commento scritto da rarinantes
Voto: 9.00
Reynolds è un grande narratore a cui si possono perdonare alcune sbavature, come forse la eccessiva lunghezza della prima parte. Nel racconto ci sono momenti dove si toccano corde e sensibilità in modo magistrale con momenti deliziosi ( uno fra tutti quando si parla dell'infinito paradiso dorato dei matematici ). Ci sono elementi che mi hanno ricordato il corto di animazione 3D Olxxx xqxxxx che non riporto completo per tentare di evitare spoiler, tratto sempre da un suo racconto.
In attesa di altri suoi romanzi.
 
07 Maggio 2024, 20:13:42Commento scritto da Han Tavers
Voto: 9.00
Romanzo molto bello, si muove su differenti piani temporali a livelli onirici; toccante il finale. Da leggere....
 
07 Maggio 2024, 10:54:03Commento scritto da everard
Voto: 7.50
Quando il lettore sente il bisogno irrefrenabile di andare avanti il più possibile nella lettura senza fare pause vuol dire che è rimasto avvinghiato alla trama e ai colpi di scena del romanzo. Questo è il caso di Eversion o, in italiano, Il Ritorno della Demetra. Interessante lo stile, che, per adattarsi ai vari contesti storici, ricorda quello dei romanzieri del passato, ad esempio Burroughs e Verne e ben si incastra con lo svolgersi degli eventi. Tutto perfetto quindi?
Ad essere onesti, abbiamo già letto questo tipo di storie, ma forse non proprio come questa.
Forse sotto questo aspetto siamo tutti un po' come il protagonista; ricordiamo una storia che abbiamo vissuto in precedenza, solo un po' diversa da quella che stiamo leggendo e vivendo ora.


PS: senza fare spoiler e dare riferimenti, il lettore esperto indovina fin dalle prime pagine che esiste un qualche tipo di legame/collegamento tra il personaggio principale e Ada.

PS per cat: le navi sono due in due tempi diversi, una è una goletta che si schianta sulle coste norvegesi e l'altra è un piroscafo che naviga presso le coste della Patagonia.
 
06 Maggio 2024, 15:58:19Commento scritto da cat
Voto: 6.00
Molto bello, ben scritto, con la giusta suspense, lettura facile e gradevole, (9)ma..
Un punto in meno per colpa dei curatori di Urania:1) il titolo italiano non  c'entra nulla con la storia raccontata; avrei mantenuto Eversion, oppure "Nulla è come sembra",2) anche la copertina , per quanto bella, non rispecchia la storia, 3)Nel riassunto di quarta pagina  è scritto che la Demetra si schianta sulle coste norvegesi, quando erano le coste della Patagonia.
Due punti in meno per il capitolo finale, che non andava scritto. Va bene l'Happy ending ma lasciamolo al burattino che diviene bambino, qui non siamo in una favola e quanto avviene nell'ultimo capitolo doveva essere spiegato in maniera plausibile, invece sembra una aggiunta posticcia magari voluta dagli editori  per accontentare i lettori che vogliono il lieto finale. Stucchevole.
 
28 Aprile 2024, 17:15:00Commento scritto da gretana
Voto: 9.00
Che dire, un romanzo perfetto.
 
21 Aprile 2024, 15:31:12Commento scritto da bibliotecario
Voto: 8.00
Iniziamo dicendo che recensire questo romanzo senza al contempo rivelare troppo e di conseguenza rovinare la lettura a chi si appresta a leggerlo non è assolutamente compito facile ma proviamoci.
Il ritorno della Demetra è un Stand Alone cosa di per se rarissima tra gli scritti di Reynolds, ed è anche un romanzo che all'apparenza si discosta molto per struttura e tematiche da quanto precedentemente scritto dall'autore.
All'apparenza e solo in parte ma sicuro per il primo terzo della storia, tanto diverso e talmente senza fantascienza che mi sono più volte chiesto cosa stessi leggendo o se fosse tutto un errore di stampa, del tipo di sostituzione di romanzo.
La storia inizia su una nave a vela nel 1700. Il narratore è il dottor Silas Coade e l'eterogeneo equipaggio della nave è in cerca di una struttura misteriosa, di un passaggio tra i ghiacci. Le atmosfere sono quelle lovecraftiane e la struttura quella del romanzo avventuroso, con un linguaggio consono ai tempi in cui è ambientato. Niente di più lontano da ciò che amo leggere abitualmente ma proseguendo nella lettura, quasi impercettibilmente, ci si rende conto che le cose non sono solo quel che sembrano e si comincia a interrogarsi sulla natura della realtà che stiamo vivendo per interposta persona. La situazione precipita e Silas con gli altri personaggi principali si ritrova ad affrontare gli stessi problemi appena affrontati in scenari diversi ma simili, una nave a vapore, un dirigibile, un astronave in una storia che sembra uscire dall'era pulp degli anni '30 o '40, completa di personaggi e dialoghi assolutamente assurdi e esileranti.
Insomma la faccenda si fa intricata e curiosa, la Fantascienza c'è eccome.
Reynolds gioca su diverse linee temporali e se ciò non è certo originale, il modo in cui lo fa, rende la lettura piacevole e appagante. L'uso del solo linguaggio d'epoca adatto ad ogni periodo descritto è magistrale e rende anco più verosimile la percezione del racconto.
Mentre le iterazioni iniziano a dissolversi l'una nell'altra Silas si rende conto che qualcosa non funziona nella sua percezione della realtà. Ada l'altro personaggio principale, quello stonato sin dalle prime pagine, tenta disperatamente di convincerlo della devastante verità, qualcosa che lui si rifiuta ostinatamente di accettare, di vedere ma con la quale alla fine dovrà scendere a patti.
Lo svolgimento stratificato, la costruzione a rompicapo di questo tipo di romanzi porta spesso a delle conclusioni deludenti, soluzioni che il lettore esperto già intravede dopo poche pagine. Reynolds in Il ritorno della Demetra smentisce questo assunto e ci regala un finale così bello, così triste e così perfetto da rasentare la perfezione e da riscattare anche i piccoli difetti di ripetitività e lentezza riscontrabili nella prima parte del romanzo.
Ero io che mi sbagliavo, Il ritorno della Demetra è un racconto di Fantascienza, di quella alta, che l'autore usa da par suo, come sfondo per raccontare una storia toccante sulla perdita, la morte, l'amicizia e cosa significa o dovrebbe significare essere umani.
 
18 Aprile 2024, 11:53:33Commento scritto da Lik
Voto: 8.50
Un romanzo a mio parere riuscitissimo, con un'idea di fondo originale e una costruzione davvero sapiente. Approvato in pieno come tutte le recenti opere di questo autore, che finora non mi ha mai deluso. Per chi è interessato, raccomando caldamente di leggere il romanzo "a scatola chiusa", senza anticipazioni o spiegazioni sulla trama, perché il bello secondo me sta proprio nel seguire la lenta e progressiva rivelazione (ci sta, trattandosi di Reynolds!) del trick narrativo.

Interessante il lungo racconto finale "Vanishing Point" di De Matteo, anche se l'ho trovato parecchio difficoltoso da seguire e oltremodo contorto. Secondo me avrebbe reso molto di più nella forma di romanzo.
 
14 Aprile 2024, 12:04:31Commento scritto da capricorno52
Voto: 8.50
Alastair Reynolds ci propone un’ opera singolare , che in parte abbandona i classici canoni della Space Opera, ispirandosi per struttura , trama nonché linguaggio  sia ai grandi romanzi fantastici avventurosi , alla Jules Verne per intenderci , che agli horror  di Edgar Allan Poe e Lovercraft ereditando per lunghi tratti le atmosfere di “The Terror la scomparsa dell’ Erebus”  di Dan Simmons .
Il romanzo aumenta la tensione gradatamente e sicuramente confonde la mente: sarà difficile discernere la realtà dall'immaginazione fino quasi alla fine, in questo come il miglior Dick.
Alla fine si rivelerà cupo , ma anche dolce amaro, con uno spirito ottimista riguardo all'amicizia, all'etica, ai principi morali e alle scelte difficili, in coerenza con la ingegnosa la costruzione del protagonista, il dottor Coade, apparentemente fragile, ma dotato di una grande personalità che lotta contro l’autoillusione ed è   costretto a fare scelte che causano comunque dolore, non importa da quale punto di vista lo si osservi.
Una fantascienza fantastica che ti permette di viaggiare nel tempo e nello spazio, su navi  a vela, a vapore, dirigibili e astronavi. La trama è basata su un enigma ed una ricerca , la ripetitività aiuta il lettore esperto a capire cosa stia succedendo prima che venga svelato , ma niente è come sembra.
Alla fine del 1700, un veliero si schianta al largo delle coste norvegesi, a metà del 1800 una nave a vapore è travolta da un'  onda anomala in Patagonia , nel 1900, uno Zepellin esplora un canyon ghiacciato in Antartide, in  un lontano futuro, un'astronave è in volo alla ricerca di un manufatto alieno.
Ogni escursione è un insuccesso e si rivela estremamente pericolosa. E in ogni viaggio, il dottor Silas Coade è il medico di bordo , ma solo Silas, di tutto l’equipaggio  sembra rendersi conto che questi eventi continuano a ripetersi. E sta a lui capire perché e come. E come evitare che tutto ciò accada di nuovo.
Eversion è una storia toccante con una grande rivelazione/sorpresa  finale che si sviluppa attraverso la narrazione di ricorrenti processi di negazione e accettazione del protagonista, magistrale nella sua realizzazione ed esecuzione, insomma una storia meravigliosa che mi ha catturato dall'inizio alla fine.
 
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