09 Marzo 2024, 15:00:52Commento scritto da Salsam
Voto: 8.00
In fin dei conti qui si parla del crollo del totalitarismo militare e della rinascita del socialismo reale.
Ma fuori dal pianeta terra, in un altro pianeta.
Dove nessuno ha più riferimenti storici, sociali e politici.
Bisogna perciò andare a 400 anni dopo la grande fuga dalla terra per riscoprire il grande potere della disobbedienza?
Un libro che si può leggere e interpretare su più registri e livelli, con una sottile satira al potere militare, politico e burocratico e la riscoperta dello stato di natura.
In cui finalmente l'uomo è libero e si crea una società di mutuo aiuto.
Dove tutti sono uguali e nessuno primeggia sugli altri.

Una lettura che va metabolizzata, la traduzione non aiuta sicuramente.
 
19 Agosto 2016, 17:22:28Commento scritto da miky1
Voto: 10.00
Preferisco non esprimere il mio pensiero. Letti gli attuali ed essendo oggi una giornata da bioritmi negativi più che un  commento al libro ne darei uno ad alcuni commenti "colti" letti, e così non sta bene: quindi W FIFT e comunque voto al libro: 11++
 
09 Febbraio 2016, 03:47:55Commento scritto da AlfaBootis
Voto: 6.50
Molto simile, come un altro utente faceva già notare a L'opera nello spazio di Vance. Satira a tratti pungente ma mi aspettavo di meglio
 
23 Febbraio 2015, 22:21:09Commento scritto da emilio
Voto: 7.00
Assolutamente divertente. L'ultimo episodio a chi non piace la civiltà induista potrebbe risultare spiazzante. Per il resto un libro ben scritto da un ottimo scrittore
 
10 Febbraio 2013, 23:37:18Commento scritto da hulk
Voto: 8.00

Simpatico e divertente.
Io al contrario di Maxpullo ho trovato leggeri e divertenti i primi 3 pianeti, mentre la morale che si trae dal quarto incontro/pianeta mi parve dotata di una carica repressiva e antisociale (che le interazioni asociali, nonostante il ritornello "liberta' mi rifiuto", anziche' attenuare rafforzano)
Un piacevole libro di cui raccomando la lettura.
 
08 Ottobre 2011, 14:32:24Commento scritto da maxpullo
Voto: 6.00
La satira se non è condotta bene può rivoltarsi contro l'autore e questo romanzo è un eccellente esempio di questo genere di situazione.
Il linguaggio forzosamente ironico, i dialoghi e le situazioni paradossali, il sistematico mettere alla berlina l'atteggiamento di militari e burocrati stigmatizzando ogni loro comportamento, finisce per risultare stucchevole ed irritante al punto che ero pronto ad abbandonare la lettura dopo nemmeno metà libro.
Poi però la curiosità di vedere fino a che punto si poteva arrivare con il ridicolo di un libro così palesemente "falso" ha preso il sopravvento e, sorvolando sui dialoghi grossolani e sui luoghi comuni di chi ha fatto della satira la sua rovina, sono arrivato a leggerlo tutto, arrivando alla conclusione che forse valeva la pena farlo.
L'ultimo dei quattro pianeti visitati dall'improbabile e ridicola banda di terrestri (degna di "Scuola di polizia" o de "L'aereo più pazzo del mondo") mandati in "esplorazione", infatti, ha tutte le carte in regola per risultare interessante e per tenere il lettore con il fiato sospeso quel che serve prima di capire cosa significhino "fift", "ob" e "gand"... un episodio che inoltre porta con se una serie di interessanti riflessioni sul mai sufficientemente osannato concetto di "disobbedienza civile".
Insomma, un libro mediocre e monotono, che si riprende solo grazie all'episodio finale.
 
27 Luglio 2011, 11:35:33Commento scritto da Arne Saknussemm
Voto: 6.50
Molto carino, scorrevole, divertente... una spassosa satira.
Ma certamente non un capolavoro. Molto "semplice".
 
18 Marzo 2009, 21:10:55Commento scritto da Eremita
Voto: 7.50
Romanzo originale, veramente carino...
Ironico, molto scorrevole bei personaggi...
le avventure di alcune significative categorie "statali" alla ricerca di nuovi territori da "mungere"...
 
16 Maggio 2006, 11:45:27Commento scritto da francibass
Voto: 7.50
"Galassia che vai" è un divertente romanzo nel quale Eric Frank Russel scatena una caustica ironia sulla società moderna ma soprattutto sulla sua rigida e inefficiente gerarchia di potere. I protagonisti della vicenda sono infatti politici, militari e burocrati alle prese con l'impresa di conquistare pianeti abitati da minoranze umane emigrate secoli addietro e riportarli sotto l'autorità centrale della Terra. Gli abitanti dei pianeti si riveleranno esponenti di società con regole e filosofie neanche lontanamente concepibili da parte degli ingenui terrestri, che nella loro cieca presunzione non riusciranno a ottenere nulla né dalla violenza né dalla diplomazia. Finiranno sbeffeggiati, derubati o semplicemente ignorati. Spassose le scenette di vita militare, alle prese con comandi e regolamenti che si rivelano prima inadeguati e poi addirittura assurdi. Il romanzo è un tentativo di rispondere alla domande: può l'umanità trovare un equilibrio diverso quando i membri della comunità sono sufficientemente simili? E' possibile comprendere e rispettare il pensiero di una società o di una minoranza alternativa alla nostra, che secondo i nostri canoni potrebbe avere abitudini incomprensibili? E' possibile fare a meno delle gerarchie sociali, di qualunque tipo esse siano? La risposta di Russel è positiva ma comporta la rinuncia alle nostre ottuse convinzioni, cosa possibile solo se delle con le gerarchie non ci si è troppo compromessi.
 
12 Maggio 2006, 16:39:49Commento scritto da Lazarus
Voto: 7.00
Una simpatica satira sul militarismo e il colonialismo. molto scorrevole, si legge in poche ore.
 
14 Giugno 2005, 11:28:48Commento scritto da marsman60
Voto: 6.00
medio molto simile ad un'altro in cui era una donna molto ricca che cercava di portare su altri pianeti la musica terrestre .(non ricordo il titolo)
 
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