| Voto: 8.00 |
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Shepard (1943-2014) è stato la tipica personalità "bigger than life" curioso, perennemente inquieto, che ha svolto mille lavori (financo il musicista rock negli anni '70), appassionato di luoghi remoti ed esotici (soprattutto il centro america e l'estremo oriente) ed infine scrittore di una sensibilità peculiare e dallo stile molto difficile da classificare.
Unica certezza è che si muove nell'ambito del genere fantastico, ma temi e stile come già detto lo rendono pressoché unico, paragonabile soltanto, a mio giudizio, a J. G. Ballard per la sua attitudine all'introspezione ed all'analisi della psicologia dei personaggi, soprattutto quando vengono a contatto con l'ignoto e l'inspiegabile che irrompe nelle loro vite.
Tutti i racconti dell'antologia, hanno come denominatore l'ambientazione in luoghi remoti come le giungle centroamericane o vietnamite, o come nel racconto Vita di Buddha uno slum newyorkese. I protagonisti sono quasi sempre degli sbandati prossimi a cambiamenti radicali nelle loro esistenze, soldati in missione nella giungla, giornalisti e avventurieri nel centro america teatro della macchinazioni della CIA e della United Fruit Company che all'improvviso devono affrontare l'irruzione del soprannaturale nelle loro vite e far fronte agli stravolgimenti derivanti.
Tutti i racconti mi sono piaciuti molto (tranne forse Aymara e Capitolazione che ho trovato scontati e poco avvincenti), per cui consiglio assolutamente la lettura di quest'antologia, ahimè semi introvabile, di un autore originale e forse unico nell'ambito della narrativa fantastica, unica avvertenza riguarda la natura principalmente introspettiva delle opere contenute nell'antologia che potrebbe risultare noiosa agli appassionati di opere maggiormente movimentate.
