20 Aprile 2017, 13:43:24Commento scritto da zecca_2000
Voto: 6.00
Secondo me non e' possibile giudicare OGGI questo romanzo in maniera oggettiva.

Prima di tutto, perche' del romanzo esiste un seguito diretto che non e' stato pubblicato in Itlaia. Quindi, il finale non e'  un vero finale. Inoltre il romanzo si inserisce in un "Metaverso"complesso che e' quello del campione eterno, che mescola FS e fantasy e di cui non si ha una visione di insieme, in parte per la frammentarieta' con cui e' stato presentato in Italia, ma anche per la mancanza di un apparato critico adeguato (e in questo senso la postafazione di Lippi nell'edizione Mondadori NON colma la lacuna).

In secondo luogo, il romanzo e' figlio del suo tempo. Il premio Nebla assegnatoli e' significativo: si trattava di anni di NEW WAVE, di sperimentazione, di dibattito teologico, di interpretazioni psicologiche e filofiche. Un'idea del genere nelle mani di James Blish avrebbe avuto tutt'altro esito, anche piu' leggibile oggi (A case of coscience).

Quindi, rimane un romanzo da leggere per il suo interesse storiografico, piu' che per la sua valenza intrinseca letteraria.

Voto 6
 
01 Agosto 2011, 21:37:36Commento scritto da maxpullo
Voto: 5.00
Che la figura storica del Cristo sia cosa ben diversa da quanto riportato nei Vangeli è cosa nota anche agli stessi cristiani e non serviva davvero questo asfittico romanzetto di Moorcock per raccontarlo.
Una trama inconsistente ed un protagonista all'acqua di rose, spinto all'autodistruzione da motivazioni incomprensibili a se stesso ed agli altri sono gli elementi salienti di un libro che si legge praticamente da solo per quanto è scontato sin dalle prime pagine.
Il tentativo di nascondere la banalità (e le lacune) della storia con una narrazione a dir poco forsennata che salta di palo in frasca mescolando presente e passato e con frequenti (inutili) riferimenti a Jung ed ai Vangeli, fallisce miseramente e così, quello che dallo spunto felicissimo poteva essere un romanzo davvero bello, interessante e (perchè no?) dissacrante, diventa una storiella misera che non ha proprio nulla di speciale o di esaltante, una storiella da leggere in mezza giornata per dimenticarla subito appena chiuso il libro.
 
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