02 Agosto 2013, 09:39:54Commento scritto da Han Tavers
Voto: 6.50
Romanzo leggero e scorrevole; basato sul dualismo di modelli antitetici di colonizzazione. Unica pecca il titolo!
 
10 Agosto 2012, 20:49:44Commento scritto da belvas
Voto: 7.00
E' una space opera sicuramente atipica, qui non ci sono eroi senza paura, ma uomini con i loro limiti, sia le colonie attorno a Rigel, dette Genoa e Txcoco, sia sopratutto quelli della missione che deve civilizzarli. Come già visto nel forum Rigel ed i pianeti altro non sono che lo sfondo dove ambientare il dualismo sociale degli anni in cui il romanzo è stato scritto, l'idea francamente mi è piaciuta, ma lo sviluppo sembra carente, benché Mack Reynolds abbia tradito le mie aspettative poche volte. Il titolo italiano ed il commento in quarta sono fuorvianti.
 
13 Giugno 2010, 15:46:11Commento scritto da Eremita
Voto: 6.50
Una storia di colonizzazione e di ricolonizzazione...
parla sia dell'ingegno e delle possibilità dell'umanità che della sua infinita stupidità e avidita.
personaggi discreti, stile scorrevole...
finale alquanto prevedibile ma carino.
 
06 Febbraio 2010, 10:48:24Commento scritto da maxpullo
Voto: 7.00
Da tifoso genoano non ho potuto che apprezzare che Urania abbia dedicato un titolo alla mia squadra. Ma al di là, tuttavia, della fantastica copertina di Thole e della trama in quarta di copertina, qui di calcio c'è davvero poco: la vicenda è infatti incentrata sull'importante traguardo della colonizzazione umana di altri sistemi solari e, dopo l'introduzione che ci illustra il piano generale della Terra di "diffondere" e abbandonare gruppi di pionieri su diversi pianeti per poi riprendere i contatti dopo qualche secolo, l'azione si sposta su due pianeti di Rigel, che, per le caratteristiche della società sviluppata dai coloni sono stati denominati Genoa e Texcoco.
Genoa deve il suo nome al tipo di società sviluppato dal suo gruppo etnico più progredito che ricorda quello delle città italiane del periodo feudale europeo, mentre Texcoco prende il nome dall'antica civiltà azteca sviluppatasi prima della conquista spagnola, sempre in riflesso del tipo di cultura sviluppato dalla sua società più avanzata.
Ma se di calcio c'è ben poco, non si può negare che sui due pianeti di Rigel si giochi una importante partita: nella spedizione incaricata di riprendere i contatti con le due colonie e di portarle ad un livello di progresso tecnologico sufficiente a garantirne l'inserimento nel "Commonwealth Galattico", infatti, serpeggia una grande rivalità tra due scuole di pensiero. Una scuola pretende che il risultato migliore si possa ottenere introducendo un regime di tipo liberale che favorisca la concorrenza, l'altra invece è convinta che uno stato forte e totalitario sia la miglior struttura sociale per un rapido progresso.
La soluzione scelta dalla spedizione sarà quindi quella di dividersi: su Genoa andrà il gruppo "liberale", su Texcoco andrà quello "totalitario" e l'obiettivo sarà quello di misurare il progresso tecnologico dei due pianeti ogni dieci anni.
E' facile vedere come Reynolds voglia ironicamente dimostrare come le due dottrine economico/sociali, l'una tipica del pensiero liberale occidentale e l'altra tipica dei paesi a regime "comunista", siano entrambe contaminate all'origine dal fattore umano: a prescindere dal regime instaurato, infatti, alla lunga i due gruppi si riveleranno incapaci di perseguire lo scopo originario del programma assegnato e cercheranno in ogni modo di sfruttare a proprio vantaggio le risorse del pianeta, sino all'imprevedibile e affatto scontato esito finale.
A parte il finale un po' affrettato, unico punto debole del rmanzo, ritengo che questo sia uno dei libri più intelligenti della collana e che l'intento satirico di Reynolds sia lodevole, costruttivo e ricco di spunti attualissimi.
Dopo, infatti, aver assisitito negli anni novanta al crollo dell'ideologia "comunista" e mentre stiamo ancora vivendo sulle nostre spalle l'attuale periodo di profonda crisi dell'economia occidentale, proprio non possiamo fare a meno di osservare che entrambe le teorie politiche hanno le loro pecche e che è virtualmente impossibile applicare una delle due dottrine in modo corretto perchè l'elemento umano dello sfruttamento e delle speculazione è sempre in agguato, pronto a rovinare qualunque buon risultato possa scaturire.
Un romanzo geniale e ben scritto che scorre senza intoppi e lascia trascorrere piacevolmente la lettura.
 
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