26 Giugno 2023, 12:34:43Commento scritto da Phoenix
Voto: 7.50
Commento di qualche tempo fa:  
Cosa succederebbe se il mio corpo fosse afflitto da un male incurabile, dagli esiti improvvisi ma previsti, se avessi la certezza di vivere poi per tutto il tempo, il lungo tempo, che mi rimane ridotto alla stregua di un vegetale senza coscienza, senza memoria, senza anima e se di contro a questo futuro certo mi venisse proposta non una cura ma un rimedio? Questo l’interrogativo dal quale prende l’avvio il romanzo di Robert Sawyer. Jake Sullivan è un quarantenne affetto dalla sindrome di Katerinsky, una malattia genetica che lo porterà fatalmente alla morte o nella migliore delle ipotesi ad un coma vegetativo come accaduto al padre anni prima, colto da ictus durante un litigio col figlio adolescente.

Per tutta la vita Jake ha vissuto sotto la spada di Damocle della sua malattia, al punto di negare a se stesso un rapporto affettivo con la donna che ama per timore di farla soffrire come soffre sua madre e quando nel 2045 la scienza gli prospetta un rimedio per poter vivere indefinitamente accetta con entusiasmo. Il nuovo processo Mindscan – scansione della mente – non è però un trasferimento della sua individualità in un corpo sintetico ma semplicemente una sua copia. Completata la scansione il Jake biologico, malato senza speranza e dopo aver rinunciato al suo status legale andrà sul lato nascosto della Luna dove in una sorta di Paradiso vivono gli “Originali” in attesa della fine, mentre il Jake androide, copia perfetta della mente, della coscienza, della memoria di JacOB (Jake Original Body) resterà sulla Terra dove continuerà la sua vita ma dove per lui cominceranno problemi di relazione con gli amici, con la madre, con il cane che non lo considerano altro che un automa.

Quando poi il Jake biologico scopre che nel frattempo è stata trovata una cura per la sua malattia sulla Luna gli eventi precipitano. Sulla Terra intanto il Jake androide, si è innamorato di una scrittrice ottantenne scansionata il cui corpo biologico è morto e che viene portata in giudizio dal figlio che non vuole rinunciare alla sostanziosa eredità.

Questo è l’inizio della storia che viene raccontata in prima persona dai due Jake alternativamente. Sawyer riesce a non far confondere il lettore, nonostante le due voci narranti usino lo stesso lessico e siano la stessa persona, riesce nel medesimo tempo a caratterizzarli in maniera diversa, facendoci quasi provare le loro sensazioni. L’androide che non ha più la possibilità di sentire odori, sapori, caldo, freddo, stanchezza, sonno e li rimpiange ma che con il suo corpo potenziato può vedere i colori e resta ammaliato dal verde; il Jake biologico che sulla Luna ha un terzo del peso ma che continua a soffrire di emicrania e dolori sparsi. Personaggio di rilievo è Karen, la scrittrice scansionata della quale si innamora l’androide e sulla vicenda giudiziaria di quest’ultima si impernia buona parte della storia. Il rapporto d’amore, anche se i loro corpi sono dell’età fittizia di circa 40 anni, è pur sempre tra due persone di generazione differente, quasi tra nonna e nipote, tema arduo che Sawyer riesce a gestire con leggerezza. Karen si racconta a Jake e le sue storie sono colme di rimandi a quella che era l’epoca della sua giovinezza. Karen cita 2001 Odissea nello spazio e Alla ricerca di Nemo, cita Bradbury e l’Apollo 8, Superman e Paris Hilton e chissà se chi leggerà il romanzo tra venti o trenta anni riuscirà a inquadrare le sue citazioni.

Il romanzo nella parte ambientata nell’aula del tribunale pone problemi non da poco. Il dibattito processuale affronta proprio la questione sulla identità di Karen, e per traslato di tutti gli scansionati: sono individui dotati di coscienza, di consapevolezza, di anima, oppure sono soltanto ‘zombi’, gusci vuoti che reagiscono agli stimoli ma sono pari ad una IA? Il processo Mindscan trasferisce l’anima? E l’anima può essere duplicata? E questo è il vero problema che ci pone Sawyer: se l’anima è qualcosa di materiale, una semplice rete di impulsi elettrici riproducibili oppure no. E inoltre, quando in un feto si sviluppa l’individuo, quando inizia ad essere una persona? Quando e se è lecita l’interruzione di gravidanza? Tutto questo in una cornice a tratti divertente, a tratti leggera ma sempre interessante e coinvolgente. L’autore riesce a mescolare abilmente passato, nei racconti di Karen, e futuro prossimo, un futuro non molto lontano da noi e dà spiegazioni verosimili delle teorie sulla coscienza che i vari ‘esperti’ chiamati a testimoniare nel processo di Karen espongono alla Corte. Il processo stesso, riesce ad essere convincente nonostante ricalchi il trito cliché di tanti e tanti telefilm americani, sembra quasi di vedere Perry Mason alle prese con testimoni di volta in volta reticenti o troppo chiacchieroni. Unica nota stonata è l’epilogo che sa di appiccicaticcio, messo lì tanto per non lasciare il ‘finale aperto’ delle pagine precedenti, se ne poteva tranquillamente fare a meno.

Romanzo quindi godibilissimo, che ha l’ulteriore pregio di essere inedito in Italia, frizzante e allo stesso tempo profondo ben tradotto da Dario Rivarossa, bella la copertina di Franco Brambilla che sebbene abbia dovuto misurarsi con la ben più evocativa copertina dell’edizione originale è riuscito a non banalizzarla.
Robert J. Sawyer è nato a Ottawa in Canada nel 1960, si è laureato in arti applicate alla Ryerson University di Toronto nel 1982. Nel suo palmares già trentacinque premi tra nazionali ed internazionali tra i quali il premio Nebula del 1995 per il suo romanzo “The Terminal Experiment” (“Killer on-line”, Narrativa Nord 1996), e il premio Hugo del 2003 per il romanzo “Hominidis” (“La genesi della specie”, Collezione Immaginario. Solaria - Fanucci 2004). Ha al suo attivo anche otto nomination all’Hugo Award.
 
11 Settembre 2018, 16:15:17Commento scritto da maxpullo
Voto: 6.00
E' il primo libro di Sawyer che non mi convince quasi per nulla.
Innanzitutto il consueto spunto di riflessione è abbastanza labile: io individuo, nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, vendo (illegalmente?) la mia intera esistenza ad un "duplicato robotico" e mi vado a rinchiudere volontariamente in una casa di riposo da cui non potrò mai più uscire.
Ammettiamo però che esistano persone abbastanza folli da accettare tutto questo in nome di una immortalità che non le riguarderà come individui ma piuttosto solo come "entità": in pratica loro decidono di lasciare un loro clone "migliorato" in eredità al mondo, un po' come avere se stessi per figli.
Partendo da questa premessa abbastanza labile, Sawyer riesce a tirar fuori un libro piuttosto scontato soprattutto perchè lo sviluppa mettendo in evidenza i già evidentissimi "falli" del principio di duplicazione: soprattutto dubbi sulla reale "identità" del duplicato, dubbi sui suoi reali diritti civili, dubbi sul fatto che i beni delle persone duplicate vengono "congelati" con buona pace dei legittimi eredi, dubbi sulla sua "umanità" e così via.
Si salvano solo le pagine del processo che, non solo risultano divertenti ed appassionanti, ma soprattutto contengono una serie di riflessioni molto acute e profonde sul concetto di coscienza, di identità e di tutto ciò che rende unica una persona; memorabile al proposito la citazione della parola "inalienabile" nelle fasi conclusive del processo.
I protagonisti sono tutt'altro che simpatici e non mi è stato assolutamente possibile immedesimarmi in loro o nei loro cloni: scelte discutibili, morale da barzelletta e una vacuità impressionante di intenti e valori.
Superate le amarezze di una brutta vicenda si viene pilotati delicatamene verso un finale di un ridicolo fuori dal comune.
Mi dispiace per Sawyer ma stavolta può starci solo una sufficienza di pura stima.
 
08 Febbraio 2018, 20:49:08Commento scritto da belvas
Voto: 8.50
Ottima fantascienza contemporanea. Il tema, comunque già apparso su urania, ma il trasferimento di coscienza è come la space opera...nn si dimentica mai. Personalmente detesto gli urania oltre le 200 pagine, queste sono oltre 300, ed infatti alcune parti sono eccessive prima di arrivare al dunque, ossia il processo e poi il finale per certi versi sorprendente, in fondo la fantascienza dovrebbe essere questo; sorprenderti, mi ha sorpreso. Bene
 
16 Febbraio 2015, 15:01:20Commento scritto da and
Voto: 8.00
Ho ri-letto con piacere questo libro dopo diversi anni: stile Sawyer indubbio, quindi lettura scorrevole, bella caratterizzazione dei personaggi, ottime idee e ... Canada ovunque.
La parte del processo è godibilissima e affronta il problema della coscienza (e dell'autocoscienza) in molte sue sfaccetature.
Assolutamente consigliato
 
06 Luglio 2012, 20:11:04Commento scritto da elerix
Voto: 9.50
Sawyer non delude mai!!!
 
23 Settembre 2009, 11:53:21Commento scritto da piercapponi74
Voto: 8.50
Non avevo mai letto Sawyer e devo ammettere che mi è piaciuto molto. Fantascienza classica, con una trama avvincente e un sottotesto interessante. Assolutamente cinematografico, che ne traggano un film mi sembra abbastanza scontato.
 
11 Giugno 2009, 20:29:18Commento scritto da Han Solo Guerriero Stellare
Voto: 7.50
Sawyer è davvero sorprendente !
Sempre innovative e interessanti le tematiche da lui affrontate, e questo romanzo è tra i più originali che abbia letto.
 
12 Febbraio 2009, 11:29:45Commento scritto da FrancoBrambilla
Voto: 9.50
Avvincente, un mix di azione e idee interessantissime e molto profonde su che cosa sia la mente umana. Mi piacerebbe vedere la trasposizione cinematografica.
 
05 Marzo 2008, 17:28:33Commento scritto da Eremita
Voto: 8.00
bello!
 
11 Dicembre 2007, 14:07:46Commento scritto da Deep
Voto: 8.00
Sawyer ci ha abituati a romanzi scritti bene e spesso originali.
Anche in questa occasione non delude ed è sempre un piacere leggere una sua opera.
Qualche piccola caduta di tono qua e la, ma nel complesso un bel romanzo.
 
28 Ottobre 2007, 22:01:30Commento scritto da Akanith Wan
Voto: 9.00
Stupendo!
 
01 Ottobre 2007, 18:00:08Commento scritto da joe65
Voto: 8.00
Grande ! Veramente un bel libro, viena da leggerlo d'un fiato, buona la parte fantascientifica, ed eccezionale quella sulla coscienza duurante il processo.
 
30 Settembre 2007, 20:17:36Commento scritto da npano
Voto: 7.00
L'immortalità come duplicazione di se stessi  e non come puro mantenimento del proprio corpo , è in questo romanzo trattato con estrema efficacia e realismo scientifico ammirevole.

L'argomento non è filosoficamente banale e non può che affascinare , la prima parte del romanzo è coinvolgente e mi ha fatto immedesimare nella situazione.

La seconda parte invece è scivolata via senza destare quell'interesse che mi aspettavo, il finale non mi ha convinto al 100%.

Comunque da leggere e da rifletterci... La domanda di sawyer e di tuuti noi è la seguente: cosè la coscienza? potremmo noi in un lontano futuro clonarla? chissa, di sicuro è molto più complesso di quello che appare nel romanzo.

 
15 Settembre 2007, 10:47:39Commento scritto da Darkyo
Voto: 9.00
Il doppio rivisitato in chiave fantascientifica, ricorrendo a una delle più intriganti speculazioni postumane, il mind upload, il travaso della coscienza in un corpo artificiale. E' vero, forse l'autore tralascia alcuni aspetti pratici della questione, al centro del romanzo però è il significato di "persona", l'identificazione dell'"io" che, in un mondo ipertecnologico, viene costantemente rimesso in discussione. Le risposte della scienza cedono il passo alla filososfia e, soprattutto, al diritto, ponendo il vero problema, quanto mai attuale: come può l'ordinamento giuridico rispondere a evoluzioni tecnologiche che scardinano le basi su cui esso stesso si fonda? I diritti umani sono anche dei postumani? La soluzione di Sawyer è amara e realistica, tuttavia lascia aperto qualche spiraglio di speranza... L'ennesimo ottimo romanzo di Sawyer: quanto amo quest'uomo!   
 
07 Settembre 2007, 12:13:02Commento scritto da Free Will
Voto: 4.00
Tema interessante e intrigante. Svolgimento pessimo.
L'idea di scansionare la mente di una persona per fare un "copia-incolla" in un corpo sintetico, meccanico ed elettronico, meritava maggiori approfondimenti.
L'autore si è concentrato "solo" sugli aspetti filosofici, etici e legali, ma ha trascorato completamente il fatto che tale operazione richiede un adattamento fisico eccezionale: come può una persona che ha vissuto per decenni in un corpo biologico, adattarsi così facilmente a non avere più gli stimoli, le sensazioni che rendono la vita interessante e degna di vivere? Mi riferisco ai profumi, al gusto, al tatto, ecc., intesi non come semplice risposta meccanica ad un sensore elettronico, ma come voglia di assaporare i piaceri della vita. Non a caso l'autore, bontà sua, lascia la possibiltà ai protagonisti sintetici di godere dei piaceri del sesso. Ma ciò è veramente ridicolo: il sesso nasce da un insieme di azioni e reazioni "organiche" (sviluppo di ormoni, circolazione sanguigna, modificazione di forma e dimensione, emissione di fluidi di vario tipo, batticuore, sudore, odore, ecc.); è impossibile riprodurre sinteticamente tutto ciò: se così fosse, perché non si sono riprodotte funzioni molto più semplici come bere e mangiare?
Ma soprattutto ciò che rende la storia non credibile è il fatto che la vita di una persona è fatta di azioni tese a "riempire" la vita stessa, in buona sostanza a raggiungere il miglior benessere possibile o comunque a soddisfare certi bisogni. Ma una "persona" che non sente  (nel senso che non ne soffre o non ne prova piacere) il caldo o il freddo, non beve e non mangia, non dorme, non è mai stanca, non prova dolore di alcun tipo, è praticamente indistruttibile e quindi paradossalmente non ha bisogno neppure di una casa, di una protezione di alcun tipo, non ha bisogni primari (neppure andare al gabinetto), certo non ha bisogno di lavorare per guadagnare. Ma allora che cacchio fa per 24 ore al giorno, per 365 giorni all'anno, per tutta una vita praticamente eterna? Certo ci possono essere gli stimoli intelettuali, artistici, ecc., ma anche una scrittrice appassionata del suo lavoro non può continuare a scrivere per tutto il suo tempo (ripeto 24 ore al giorno, 365 giorni, ecc.): dopo breve tempo non ha più niente da dire e alla fine perde qualsiasi interesse e....muore di noia. Ecco questo è il problema che doveva essere  affrontato: la noia pazzesca, immensa, eterna!
E chissenefrega del solito buffo processo all'americana di cui abbiamo qualche milione di esempi da Perry Mason in poi, con il solito "vostro onore", "obiezione", l'avvocato dell'accusa e della difesa, i giudici popolari, ecc. Sì divertente, ma inutile, in fin dei conti Sawyer non è John Grisham.
Dal punto di vista letterario lo stile è insignificante e poi tutti quei riferimenti a personaggi e personaggini della nostra epoca, anzi dei nostri "mesi", rende il romanzo un'opera "usa e getta", fatta solo per il presente, anzi per l'immediato lancio nelle librerie per le prossime tre settimane.
Ma uno scrittore vero deve scrivere per il futuro.
Se non ho dato voto 1 è perché comunque il libro si legge facilmente e velocemente e, in alcuni punti, è divertente.
 
06 Settembre 2007, 15:40:17Commento scritto da marsman60
Voto: 9.00
bellissimo romanzo che va a fare degna compagnia agli altri scritti dell'autore .
 
05 Settembre 2007, 00:11:49Commento scritto da Psycho
Voto: 7.50
Un ottimo romanzo!Ben strutturato e ben scritto!Sawyer, abilmente, riesce a far si che il lettore si affezioni ad entrambi le versioni di Jake senza dargli la possibilità di schierarsi con l'una o con l'altra!Il finale lascia un po' d'amaro in bocca nonostante risulti molto credibile e azzeccato!
 
03 Settembre 2007, 10:36:52Commento scritto da cyberman
Voto: 8.50
Impegnativo ma favoloso!!! Mi è piaciuto soprattutto il processo dove viene trattato un tema molto complicato. Leggetelo ne vale la pena.
 
01 Settembre 2007, 08:47:57Commento scritto da ackseth2003
Voto: 7.50
Bello, si, ma troppo legal thriller per me: non è proprio il mio genere, quindi ho sofferto molto la parte centrale.

Comunque lodevole romanzo ed apprezzabile vicenda.
 
30 Agosto 2007, 10:58:40Commento scritto da Nattefrost
Voto: 8.50
Gran romanzo, decisamente. Sawyer riesce a miscelare fantascienza hard con una discreta dose di approfondimento interiore e psicologico dei personaggi, senza dimenticare la buona componente di legal thriller sciorinata. Interessanti i concetti discussi ed affrontati con grazia e stile. Si legge molto rapidamente (perlomeno, io l'ho letto nell'arco di una singola giornata) ed è decisamente consigliato a chiunque. Il finale mi ha lasciato un po' perplesso, è piuttosto aperto e sinceramente non vedo granché l'utilità dell'epilogo.

In ogni caso, sicuramente un romanzo da ricordare.
 
22 Agosto 2007, 23:24:20Commento scritto da paolo1805
Voto: 8.50
Veramente buono, iniziato questa mattina e finito in serata. Il tema è decisamente intrigante e sviluppato in modo appassionante, molto interessante la parte sviluppata in tribunale. Sawyer si è ben documentato sulle tematiche. Molto ben resi anche i due punti di vista dei due Jake. Un romanzo che pone degli interrogativi a ciascuno di noi.
 
20 Agosto 2007, 15:39:42Commento scritto da waferdi
Voto: 8.50
Bello, intrigante, affascinante, mi è rimasto un pò d'amaro in bocca per la prima conclusione, in compenso da leggere fino alla fine tutto d'un fiato.
 
17 Agosto 2007, 22:58:25Commento scritto da cat
Voto: 8.50
Ancora (dopo Risen) il tema di fondo è l'etica della immortalità. Questa volta risolto in tono meno spettacolare, più intimistico, ma il risulato è atrettanto interessante. Bello il processo, stile legal thriller, dove l'autore presenta le tesi contrapposte senza prendere una evidente posizione.
Non da leggere in un fiato. Meglio qualche pausa per meditare.Anche il finale è risolto in modo (per me) inaspettato.
 
16 Agosto 2007, 08:45:00Commento scritto da Gundam70
Voto: 9.50
Strabiliante!
Romanzo di elevatissima qualita'. Oh si, la fantascienza c'e' e anche tanta. Ma e' anche un legal thriller che nulla ha da invidiare ai maestri del genere quali Scott Turrow o John Grisham.
Ricco di temi scottanti, da al lettore attento parecchi motivi per fermarsi e riflettere.
Due Jake Sullivan sono i protagonisti principali del romanzo, e vivono principalmente in due location differenti. Quello biologico e' mandato sulla luna (the dark side of the moon!).
L'altro, quello ... sintetico, vive in un aula di tribunale dove si deve decidere se uno scansionato e' o non e' una persona viva con diritto di proprieta'.
Parecchi "specialisti" vengono chiamati sia dall'accusa che dalla difesa, a sostenere tesi diverse.
Indipendentemente dal finale del libro, voi a chi dareste ragione? Io mi sono fatto la mia idea.
Numerose le citazioni e i cross-reference a precedenti romanzi, tra cui, i computer a rete neurale (vedi Apocalisse su Argo), la grave tara genetica ereditaria (vedi Mutazione pericolosa), la celebre frase di Malcom X "Ho fatto un sogno...." (sempre Mutazione pericolosa). Curiosita': parla anche di romanzi scritti da un'autrice, personaggio dominante di questo romanzo, che narra le vicende di simpatici dinosauri. E' un riferimento alla Trilogia del Quintaglio scritta da Sawyer, dove su un pianeta la forma dominante e' appunto quella dei dinosauri e nel primo libro (far seer) un dino-galileo tramite un telescopio (far seer appunto) arriva a dire... "Eppur si muove".
Chissa' se Lippi ci regalera' la trilogia del Quintaglio sulla nostra amata collana.
Buone letture a tutti.
Se avete questo libro, deve essere la vostra prossima lettura.
 
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