Purtroppo il romanzetto lascia il tempo che trova. All'epoca (siamo a fine anni cinquanta) si fantasticava di razzi a propulsione atomica capaci di raggiungere velocità inimmaginabili, superare la velocità della luce e, magari, andare avanti/indietro nel tempo. E' semplicissimo: basta applicare una legge fisica, un po' di pensiero einsteniano e di un altro paio di fisici di cui non ricordo il nome et voilà, il gioco è fatto! Lo capirebbe anche un reporter, come l'unico giornalista autorizzato ad assistere al lancio, armato di macchine fotografiche (non si immaginavano nemmeno l'invenzione della polaroid) che intuisce meglio della scienziata il funzionamento del missile. Un genio. Per il resto, la storia risulta essere godibile pur senza essere mai avvincente. Gli alieni, cioè la stessa razza umana che viene dal futuro, non vogliono che il viaggio nel tempo possa essere scoperto dall'umanità attuale. Il perché, non so. Ma restano in grado di impadronirsi delle menti degli scienziati ed instillare in loro istinti omicidi. Ce ne è abbastanza per un bel 4. |