16 Aprile 2018, 14:53:44 | Commento scritto da odisseo |
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Godibilissima storia in cui le astronavi sono tutte affusolate e a punta come i missili e atterrano sempre sulla coda con le tre pinne. Divertenti i battibecchi conseguenti ai rapporti conflittuali tra i personaggi, in particolare tra quelli maschili e quelli femminili, che vivacizzano il racconto dalla trama lineare ma non scontata. Prevedibile la fine a causa dei sovrabbondanti indizi, peraltro riassunti nel finale per i più distratti. | |||||||
28 Gennaio 2017, 19:07:50 | Commento scritto da Rocheta |
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I romanzi di Chandler sono tutti di buon livello e anche in questo caso l'autore è riuscito a sviluppare una trama interessante e a sfruttare al meglio la figura del comandante Grimes, alle prese questa volta con l'enigma che si cela dietro agli abitanti della colonia perduta del pianeta Morrow. Il protagonista, grazie all'esperienza e all'innato pragmatismo dimostrerà come sempre di essere un comandante di astronave all'altezza di ogni situazione. | |||||||
30 Luglio 2015, 20:07:19 | Commento scritto da belvas |
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Divertente, con una discreta morale alla fine, sulla base di una storia detta e ridetta, ossia l'influenza di una società avanzata su una che lo è di meno. L'autore aveva piacere nello scrivere, lo dimostra. | |||||||
02 Agosto 2010, 22:19:50 | Commento scritto da maxpullo |
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Sono diversi i motivi che mi hanno reso particolarmente gradito questo libro. Innanzitutto c'è la solita trama dinamica, frizzante, piccante e ricca d'azione che caratterizza gran parte delle storie del ciclo galattico della frontiera di Chandler e che rende questo libro una lettura particolarmente gradevole e divertente. In secondo luogo c'è la simpatica trovata scelta dall'autore di omaggiare i suoi autori preferiti, citando ripetutamente Kipling e Shakespeare e rendendo le opere fantascientifiche di Cordwainer Smith ed Herbert George Wells parte integrante della vicenda e promuovendole addirittura a materia di studio da parte dei cadetti spaziali. C'è, infine, ma non meno importante, l'originalità del modo in cui Chandler ha saputo rielaborare il tema della civiltà indigena che viene sfruttata o che rischia la schiavitù ad opera di una civiltà più progredita. Un libro davvero molto buono. Da segnalare in appendice uno dei racconti più belli di Robert Franklyn Young: "La gigantessa". | |||||||
04 Febbraio 2010, 21:32:03 | Commento scritto da Leinster57 |
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Libro che scorre veloce in cui gli alieni sono in fondo i nostri eredi | |||||||
27 Settembre 2008, 15:09:22 | Commento scritto da Eremita |
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come i precedenti libri delle avventure di Grimes insieme ai quali compone il biblioteca 4 il testo è sempre e comunque scorrevole e godibile, alla lunga forse può diventare un po' monotematico ma rimane comunque gradevole. nulla di eccelso ma si legge facilmente senza troppo impegno, a differenza di altri testi più blasonati e meno fruibili... | |||||||
11 Agosto 2008, 12:01:15 | Commento scritto da gasp63 |
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Lettura semplice, veloce, scorrevole, estiva e rilassante. In linea con gli altri romanzi con lo stesso protagonista di questo autore. Romanzo letto al mare sotto l'ombrellone...adattissimo. | |||||||
03 Aprile 2008, 17:43:29 | Commento scritto da Free Will |
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Il terzo libro del ciclo del "comandante John Grimes", dopo "le vie della frontiera" e "le nuove vie della frontiera" (Urania 499 e 527), viene chiaramente dopo altri episodi intermedi mai pubblicati da Urania. Ma non fa niente: il racconto si può leggere anche da solo e non si rischia di perdere il filo, dato che la storia è semplicissima. E' scritto con il solito tono leggero e poco impegnato. Quel vecchio porcellone di A.Bertram Chandler, da buon hippy post 68, indulge molto su sesso, fumo, alcool e droga. Inoltre insiste a trattare le donne come esseri inferiori, buone solo per uno scopo. Il voto positivo è perché si tratta comunque di una lettura divertente e rilassante e, forse, perché qualche decennio fa sembrava un libro serio. | |||||||
29 Dicembre 2006, 22:54:15 | Commento scritto da Longfang |
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Romanzo modesto, a malapena gradevole. Una di quelle cose di cui mi dimenticherò a breve. | |||||||
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