05 Febbraio 2019, 14:16:19Commento scritto da zecca_2000
Voto: 6.50
non sono rimasto particolarmente colpito da questo romanzo.
si, l'idea e' originale, ossia l'aumento dell'intelligenza media dell'essere umano e soprattutto le conseguenza di questo sul piano sociale.
si, si tratta di una prosa buona e che non ha risentito del passare degli anni 9il romanzo risale comunque agli anni 50).
tuttavia, manca quel sense of wonder che ti fa amare la fantascienza, e che ti fa amare Poul Anderson.
Forse l'autore, pur eclettico, non e' a suo agio con una tematica prevalentemente sociologica...?
Per cui il voto finale, pur essendo ovviamente positivo, e' inferiore alla media e soprattutto alle potenzialita di questo autore (l'autore di ORION RISORGERA'!).
6 1/2
 
07 Giugno 2011, 20:13:20Commento scritto da PabloE
Voto: 7.00

Considero questo romanzo sia una distopia che un'utopia. Il perché è abilmente narrato da Anderson fra le pagine del libro, non senza spunti di riflessione interessanti.

La storia è centrata su pochi uomini e su come questi vivano il cambiamento che, a proposito, non è assolutamente dovuto ad una nube di gas come scritto in quarta di copertina, non so cosa abbia fumato/aspirato/tracannato chi scriveva tali orrorifiche, perfide, malvagie e menzoniere quarte di copertina (non è la prima che mi capita che sia completamente inventata).

Tornando al libro, ciò che colpisce il lettore è principalmente lo sconvolgimento psicoemotivo che vive Sheila a cui Anderson dedica le pagine più belle ed emozionanti del racconto. Ben studiato il comportamento degli animali che non si mettono a blaterare (e per fortuna!) come avevo inizialmente pensato probabilmente sottovalutando il buon Anderson.

Nota stonata per il mancato sviluppo di sottotrame o intrecci che rimangono appena accennati, ma che avrebbero potuto dare qualcosa in più alla visione totale del romanzo e del mondo qui descritto che invece così appare un po' povero.
 
01 Aprile 2011, 18:13:49Commento scritto da maxpullo
Voto: 6.50
Ad essere sinceri, a parte l'indubbia originalità della trovata che è alla base della storia ed a parte il tono "poetico" tipico di un po' tutti gli scritti di Anderson, questo libro non ha proprio nulla di speciale.
L'autore ha la felice intuizione dell'inimmaginabile sconvolgimento cosmico che è alla base dell'accrescimento delle facoltà mentali di tutte le creature terrestri, ma a mio avviso si perde un po' nello sviluppo dell'idea, lasciando al caso gran parte delle potenziali conseguenze di un simile fenomeno e limitandosi ad una sorta di parabola il cui messaggio suona come un "beati i semplici di spirito perchè erediteranno il mondo".
Eppure le idee e gli spunti felici non mancano, come ad esempio il fatto che l'accrescersi delle facoltà mentali non sempre implica la felicità e che se non si riesce ad incanalare l'accresciuta "energia mentale" verso uno scopo creativo o di studio, si rischia una eccessiva introspezioneche può sfociare nella pazzia.
Altro spunto felicissimo è quello del radicale cambiamento del linguaggio e dello sviluppo di nuove forme di comunicazione anche non verbale, ma purtroppo l'idea sembra comparire e scomparire nel testo più volte, dando l'impressione di aleatorietà o peggio di trascuratezza.
Il peggior difetto di questo romanzo però, a mio avviso, è quello di aver completamente trascurato le implicazioni e le conseguenze del fenomeno in riferimento agli animali ed al loro rapporto con l'uomo: il libro, al proposito, si limita ad un accenno appena superficiale, trascurando quasi del tutto quello invece poteva essere uno dei veri leitmotiv dell'opera e cioè la lotta della sopravvivenza su un pianeta in cui l'uomo non ha più il vantaggio dell'intelligenza sulle altre creature, ivi compresi gli insetti, i rettili, i pesci e simili.
Diciamo che questo libro parte da un felicissimo spunto che nessun altro autore ha mai avuto, ma che lo sviluppa forse in modo parziale anche se in un certo senso affascinane.
Un libro discreto ma che poteva avere ben altro spessore.
 
11 Maggio 2010, 18:53:51Commento scritto da AzeveL
Voto: 5.00

Questo libro si puo' paragonare all'improvviso cambiamento dell'umanita' avvenuto negli ultimi 10 anni causato dal progresso dell'elettronica e dal conseguente bombardamento di informazioni.
Pero' non non siamo diventati piu' intelligenti,ci siamo solo farciti la testa di milioni di informazioni inutili.

a parte questo...il libro non appassiona,non succede mai niente e arrivare alla fine è quasi una tortura,anche perchè è scritto in un modo un po' strano,spezzettato,poco scorrevole.
Ciao.
 
13 Febbraio 2008, 11:33:32Commento scritto da SFK7
Voto: 6.50
Non so come spiegarlo ma c'è qualcosa che stride, qualcosa di poco lineare nelle narrazioni di Anderson, qualcosa che rende poco scorrevole la lettura.
Questo romanzo per esempio: un'ottima idea, un'ottima trama, solo quella tecnica narrativo lascia con la strana sensazione come a dire "bello, ma..."
Nulla di personale contro Poul Anderson, sicuramente non il mio autore preferito.
 
02 Settembre 2005, 12:33:45Commento scritto da vipotto
Voto: 7.50
L'idea è bella ed il romanzo piacevole... e se fosse vero?
 
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