19 Agosto 2019, 12:15:14Commento scritto da tehom
Voto: 6.50
Antologia estremamente variegata priva di un vero e proprio filo conduttore, in ogni caso gradevole anche se non memorabile.
Le cose migliori mi sono parse "Grimjank" , un vero e proprio pezzo di bravura a sfondo marinaresco ambientato su un'isoletta dove dopo una battuta di pesca si rimaterializza una antica maledizione, "Rifiuti" che conferma la fama di maestro dell'horror urbano di Campbell, "Carica di spettri" davvero kinghiano come atmosfera anche se scritto nel 1974...,"Diario di un mannaro" che più che licantropia è la rappresentazione della discesa agli inferi della mente di uno schizofrenico.
Affascinante anche se un po' troppo cerebrale "Chi è Silvia, che cos'è?".
Il resto del materiale scorre via senza infamia e senza lode.
 
26 Gennaio 2016, 15:35:47Commento scritto da grifone58
Voto: 6.00
Discreta antologia
 
09 Aprile 2009, 16:24:37Commento scritto da maxpullo
Voto: 6.50
Nonostante il titolo sia abbastanza banale, è una antologia abbastanza buona che spazia nell'ambito dei clichè horror più diffusi: dai mostri che abitano dentro l'uomo e che l'uomo stesso utilizza per giustificare le sue azioni più orribili, fino ai mostri veri, quelli che si nascondono nei luoghi bui e che attendono la notte per venire fuori.
Dopo il ghoul di apertura (il demone divoratore di cadaveri), facciamo la conoscenza con i tormenti e le incertezze degli sfortunati lupi mannari, costretti, loro malgrado, ad assecondare la loro natura selvaggia ed a compiere inconsapevolmente gesti abominevoli: ben 4 racconti su 12, infatti, trattano l'argomento licantropia, ma lo fanno in modo originale e soprattutto senza eccessiva violenza.
I due racconti più inquietanti sono senza dubbio l'inconcepibile "Chi è Silvia, che cos'è?" di Thomas N. Scortia e Chelsea Quinn Yarbro ed il tenebroso "Grimjank" dello sconosciuto W.T. Webb, una delle migliori storie di vampiri che ricordi di aver mai letto in vita mia.
Il primo si lascia un po' andare in descrizioni di torture e perversioni varie, ma affronta il tema della possessione in maniera alquanto insolita, ricordando moltissimo il racconto "Enoch" di Robert Bloch: questo demone/femmina assetato di sangue che si nutre della paura e del dolore delle sue vittime è davvero inquietante ed il racconto guadagna diversi punti per i cenni alla vicenda storica di Gilles De Rais.
Quello che colpisce nel racconto di Grimjank, invece, è come, in pochissime pagine, si riesca a produrre una così stupefacente sensazione di paura: sembra quasi di vederselo davanti questo vampiro gocciolante che barcolla con lo sguardo vitreo, le lunghe zanne e i capelli incrostati di alghe. In modo molto lovecraftiano, nulla viene svelato sul mistero della sua esistenza e nessuna spiegazione viene data della misteriosa scritta impressa nel suo sudario o della tremenda maledizione che esso porta con se, ma il mare che lo accoglie, suo silenzioso e terribile sarcofago, non ha bisogno di spiegazioni e forse, come ci insegna il grande maestro di Providence, a volte è meglio non averne. Un racconto memorabile.
Solo note di biasimo, infine, per i due disgustosi racconti di Barry N. Malzberg che hanno il potere di rovinare la valutazione di quella che poteva essere davvero una ottima antologia.
 
08 Marzo 2009, 18:06:05Commento scritto da Giurista81
Voto: 6.50
Più horror che sci-fi in questa antologia, con 5 racconti su 12 incentrati sulla figura del licantropo.
Il livello della raccolta è, nel complesso, più che sufficiente con racconti eterogenei tra loro. Abbiamo storie classiche, alcune ironiche e altre "kinghiane".

Due racconti, in particolare, si segnalano come i migliori del lotto. Si tratta di "Rifiuti" di Ramsey Campbell e di "Chi è Silvia, che cos’è?" dell’accoppiata Thomas N. Scortia e Chelsea Q. Yarbro.


Si scende, invece, in un horror più vicino alla narrativa dei primi ‘900 con i racconti "A Lume di Luna" di Steve Barnes, "Grimjank" di W.T.Webb e "Mano Bendata" di Basil Copper.
Abbiamo poi una serie di storie meno qualitative, ma comunque gradevoli come "Ambivalenza" di Barry N. Malzberg (sorta di "La Ballata dell’Amore Cieco" di De Andrè), "Carica di Spettri" di Luc Scott (racconto Kinghiano con padre impegnato a combattere i cavalieri che funestano le notti insonni del figlioletto), "Diario di un Mannaro" di Joseph p. Brennan (parabola discendente di uno schizofrenico che si crede di essere un licantropo e si comporta come tale). Completano l’opera un poker di racconti ironici, ma poco trascendentali tra i quali "Il Mio Ambiente Naturale" del solitamente interessante Brian Lumley e un trio firmato Malzberg.




 
07 Febbraio 2008, 00:08:56Commento scritto da marco.kapp
Voto: 7.50
Alcuni racconti sono veramente inquietanti.
 
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