| 30 Luglio 2015, 21:34:29 | Commento scritto da raffa | | |
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| 02 Gennaio 2015, 16:35:24 | Commento scritto da emilio | | |
| scritto con i piedi (di quello che passeggiava sulla Luna) |
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| 02 Febbraio 2014, 16:22:41 | Commento scritto da maxpullo | | |
L'inizio è molto lovecraftiano: esso infatti parla di qualcosa che forse è stato visto, forse no o che forse qualcuno ha creduto di vedere ma non ha in effetti visto o forse ancora parla di qualcosa che qualcuno ha veramente visto ma non ha capito di aver visto... e tutto questo senza una sola parola su cosa sia questo qualcosa...
Tuttavia, mentre il grande scrittore di Providence sapeva usare benissimo l'arte della reticenza, Brown non lo è altrettanto ed il suo incipit risulta irritante e confuso.
A questo inizio infelice fa seguito una serie di capitoli che appaiono piuttosto scuciti tra loro e che hanno come unico filo conduttore la violenza e la follia oltre a dei personaggi che l'autore si affretta a sciorinare all'occorrenza.
Il finale ha la rara proprietà di essere contemporaneamente scontato e ridicolo.
L'unica cosa che mi sento di salvare di questo libro è la descrizione degli "invasori" perchè la loro particolare natura mi ha ricordato le lovecraftiane creature di "The Shadow out of Time"; le riflessioni sui fenomeni ESP e sulla stregoneria, inoltre, contribuiscono a far risalire un po' la valutazione che altrimenti sarebbe stata di completa insufficienza.
Da leggere per passare il tempo |
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| 12 Gennaio 2012, 15:01:42 | Commento scritto da Notman | | |
Facile da capire sin dall'inizio nonostante un buon 2/3 di libro siano inutili e slegati tra loro... non si rialza neanche con il finale.... |
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| 10 Maggio 2010, 08:56:19 | Commento scritto da victory | | |
| Il titolo mi aveva ben disposto alla lettura e così pure l'inizio. Poi con il passare delle pagine è diventato caotico con situazioni non legate tra loro così da non riuscire a capire il filo conduttore del romanzo se non molto velato. Bastava inserire qualche riferimento più sostanzioso inerente alla prima parte. Si riscatta alla fine con un buon epilogo anche se prevedibile. |
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