14 Febbraio 2021, 17:51:25Commento scritto da astrologo
Voto: 2.50
Vediamo se ho capito bene; Tommaso Moro richiamato dal passato della Terra per rimetere ordine nei fatti di un altro pianeta. Trama incomprensibile, troppo spezzettata e a tratti incapibile. Se ci fosse lo zero- sarebbe il voto idoneo
 
16 Marzo 2015, 09:40:49Commento scritto da MILES VORKOSIGAN
Voto: 6.00
Mi accodo al commento di gran parte degli UMini, un romanzo surreale e confusionario , noioso di difficile lettura. Al tempo stesso però chiaro nel messaggio, la morte della fede e il ripristinarla attraverso il suo protagonista. E' chiaro che un romanzo di fantascienza debba anche lanciare messaggi sui temi che lo contraddistingue, ma santa pazienza, in questo modo allontana il lettore. Quindi , non mi ha del tutto convinto.
 
01 Aprile 2014, 20:46:47Commento scritto da grifone58
Voto: 5.50
Buone idee realizzate in modo confusionario, si fa decisamente fatica ad approdare all'ultima pagina...
 
07 Luglio 2013, 18:27:39Commento scritto da nickel
Voto: 6.00
Mi piace l'idea; lo sviluppo però è così complicato. Forse troppo, per farsi leggere volentieri
 
25 Agosto 2012, 08:59:10Commento scritto da maxpullo
Voto: 6.00
Sconclusionato, surreale, di difficile lettura ed interpretazione, faticoso, a tratti noioso, ma anche, al contempo, visionario, onirico, potente e affascinante, questo libro ha due volti: se lo si vuole leggere pensando di rilassarsi e di lasciarsi trasportare dalle emozioni della lettura tanto varrebbe lasciarlo perdere subito ed andarsi a fare una passeggiata perchè con i libri di Lafferty il cervello non può mai esser spento, ma se invece si è disposti a sorbirsi citazioni, filosofia spiccia e ironia talmente sottile da essere quasi invisibile allora questo è il libro giusto.
Personalmente l'ho trovato meno facile ed assai più irritante di altre letture dello stesso autore al punto che più di una volta sono stato tentato di abbandonare la lettura ed ho deciso di terminarla solo perchè l'esiguo numero di pagine rendeva il compito di facile attuazione.
Le premesse su cui si basa la storia sono sfuggevoli, i personaggi sono evanescenti e la trama è confusa, ma alla fine si viene premiati con alcune immagini forti e vividissime che lasciano l'impressione di aver letto un capolavoro; tra queste la scena della caccia all'idra, la descrizione della città di Cathead e della apparente follia dei suoi abitanti, nonchè i sogni, descritti tutti con una maestria che solo Lovecraft e Zelazny sono riusciti ad eguagliare.
La creazione di una società utopica, il dilemma umano dell'equilibrio tra destino e libero arbitrio, i corsi e ricorsi storici, la salvezza dell'anima e l'eterna lotta tra il bene ed il male, la figura del Cristo... Lafferty ci propina un pout-pourry di idee, immagini e di riflessioni completamente allo stato grezzo e, permettetemi la battuta, tagliate talmente male che il rischio di overdose è fortissimo: eppure, se si resiste alla tentazione di abbandonare e non ci si fa sopraffare dalla sconcertante sensazione di leggere parole a casaccio tanta è la confusione, alla fine della lettura ci si accorgerà che il messaggio è arrivato e che, pur nella sua astrusità, il libro aveva un suo perchè.
Insomma, un libro controverso e difficile che si riesce ad apprezzare solo avendo letto già altre opere di Lafferty ed avendo familiarizzato con il suo modo astruso di scrivere: a mio modesto parere chi si dovesse accostare all'autore leggendo questo romanzo ne riceverebbe una impressione talmente brutta da ripudiarlo per sempre.
Tutto sommato una sufficienza piena la merita.
 
06 Luglio 2012, 14:36:08Commento scritto da Darkyo
Voto: 5.00
Nonostante il numero esiguo di pagine, ho fatto molta fatica a portare a termine la lettura di questo romanzo: lo spunto di partenza e le premesse sono originali e interessanti e lo sviluppo della trama affronta tutta una serie di tematiche ed idee interessanti; ciò che non funziona è l'intreccio, spesso confuso e incomprensibile, onirico, e i personaggi che sembrano recitare male copioni mal scritti. Molto bello e appassionante il finale, ma non abbastanza da "salvare" il tutto.
 
29 Giugno 2012, 14:03:33Commento scritto da paolo1805
Voto: 4.50
Indigesto. Scritto in modo confuso con trama quasi inesistente e una quantità industriale di personaggi che sono praticamente solo dei nomi. Le parti meno peggio sono l'incontro con l'idra e le pagine funali ma rimane un libro a mio parere sconclusionato con una tesi da dimostrare (ma non ho capito quale sia...).
P.S. Se si continua così mi dedicherò a rileggere le moltissime opere di fantascienza che mi hanno soddisfatto in questi quasi quarant'anni di lettura piuttosto che leggere nuove pubblicazioni.
 
27 Giugno 2012, 20:00:21Commento scritto da zelaph111
Voto: 7.00
La creazione di una società utopica ricopre un ruolo di primaria importanza nei decenni a cavallo tra '800 e il '900. Il romanzo conformemente al cambiamento di quegli anni ('68) affronta il problema dell'ilussoria ricerca di una società perfetta attraverso un totalitario livellamento dell'individualità, elemento caratterizzante l'uomo. Quello che maggiormrnte mi ha colpito è la forsennata ricerca dell'autore nel dimostrare quanto  un individualismo portato all'estremo conduca ad un relativismo percettorio, tema oggi nuovamente in voga nella comunità scientifica che con il modello orografico riduce la realtà oggettiva alla sola percezione sensoriale. Il tutto esiste perchè sono io a percepirlo in questa maniera e il tutto cesserà con la fine della mia vita. Ritorna il dilemma amletico di Einstain "la luna è nel cielo perchè la osservo o indipendentemente dalla mia osservazione?"
In conclusione penso che l'autore abbia tentato di esprimere in una narrazione di alcune decine di migliaia di parole temi sui quali non basterebbero intere bibblioteche a descrivere adeguatamente. La fantascienza è anche questo.
nei primi capitoli però ho fatto fatica a seguire la trama che è diventata più chiara in seguito. Sembra che abbia scritto di getto questi primi capitoli che potevano essere ridimensionati o riproposti con dei flashback nel corpo del racconto. Per me è stato la prima volta per questo autore che mi ha colpito positivamente.
 
17 Giugno 2012, 20:00:40Commento scritto da belvas
Voto: 5.00
Ottime idee, ma messe alla rinfusa. In un mondo sull'orlo della guerra civile si richiama in vita Tommaso Moro, l'autore di utopia, per rimettere a posto le cose, in realtà con l'arrivo sul pianeta astrobia il romanzo devia verso la fantasy. Tante visioni circa la perdita della privacy, miscuglio di società, religione, cose scientifiche e troppi personaggi che, nonostante il romanzo sia breve, si fa molta fatica a capire.
Forse una chiave di lettura può essere vista confrontando l'anno di scrittura, 1968, con i fermenti e la confusione che hanno permeato quell'anno.
Ma questo comunque non consente al romanzo di arrivare al 6.
Una volta si diceva "non ti curar di loro..."
 
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