19 Aprile 2021, 09:15:27 | Commento scritto da Han Tavers | | |
.A Daventry piaceva la geologia; da geologo ne sono felice. Il romanzo scorre veloce ma non si capisce bene perchè la razza che orbita tra Mercurio e il Sole voglia distruggere la terra e i suoi abitanti o meglio farla rinascere tramite un'orogenesi e lasciare superstiti migliori (?). Il finale apocalittico lascia l'amaro in bocca e non chiude ila vicenda. |
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14 Agosto 2010, 18:37:33 | Commento scritto da bibliotecario | | |
Forzato, inverosimile e non spiegato il motivo che porta dei fantomatici alieni a distruggere tramite dei fortissimi terremoti l'intera civilta umana. Ciò non rovina comunque questo buon romanzo che si rivaluta con la descrizione del disastro in se, che in un crescendo inarestabile risulta orrendamente affascinante. Peccato per il finale troppo frettoloso e banale. |
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30 Maggio 2010, 09:14:14 | Commento scritto da maxpullo | | |
Diciamo la verità: non mi aspettavo granchè da questo romanzo ed è solo per questo che mi sento di dire che non mi abbia deluso più di tanto. La cosa che disturba di più è il modo artificioso in cui una sorta di narratore onniscente, già dalle prime pagine, ti introduce nella vicenda, descrivendoti personaggi stereotipati e troppo "perfetti" per la storia per essere anche credibili e distruggendo ogni possibile sviluppo della trama svelando in anteprima al lettore quello che lo attende nel corso della lettura. Il finale pseudo-biblico, pur nella sua originalità, quindi è rovinato in parte dall'aver letto tante pagine di una storia annunciata e scontatissima ed in parte dalla frustrazione dovuta ai numerosi spunti felici che l'autore dissemina nel testo senza sviluppare. Su tutti il misterioso accenno alle statue degli "olmechi", rievocate dall'aspetto di Santon, e l'assonanza "Santon/Satana" che viene buttata lì per caso ma che, nel contesto della catastrofe che si abbatte sulla Terra, poteva assumere tutt'altra valenza e salvare in parte le sorti del romanzo. Così com'è il libro è lo stereotipo dei romanzi in cui "qualcuno" decide che gli uomini sono malvagi e manda un castigo per punirli, un romanzetto piccolo piccolo che proprio per i suoi difetti non decolla mai ed in cui mi sento di salvare esclusivamente le titaniche immagini della catastrofe, rese in modo particolarmente felice anche grazie all'accenno agli sconvolgimenti futuri che ridisegneranno l'aspetto geologico del pianeta. Assolutamente stupenda l'immagine del mare che sommerge le colline ed il modo in cui l'autore riesce, qua e là, a restituire il senso giusto delle proporzioni tra l'uomo e la natura: sono le uniche cose che meritano un certo rilievo e giustificano la piena sufficienza. |
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28 Aprile 2009, 03:17:06 | Commento scritto da Eremita | | |
Romanzo del genere catastrofista, buona l'idea, ma non sufficientemente sviluppata, almeno a parere mio... discreti personaggi, buono lo stile, ma sembra solo la prima parte di un qualcosa più lungo... Diciamo che è un lungo antefatto a qualcosa che non si sa come vada a finire. sarebbe stato interessante avere anche "quello che succede dopo"... sufficiente e basta, si lascia leggere bene, ma si ferma li. |
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15 Ottobre 2008, 18:27:23 | Commento scritto da crizzo | | |
Romanzo sulle catastrofi prossime a venire; si legge facilmente, buona caratterizzazione dei personaggi. |
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18 Maggio 2008, 09:30:35 | Commento scritto da grifone58 | | |
Buon romanzo catastrofico, anche se non va oltre una risicata sufficienza |
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25 Luglio 2007, 14:39:17 | Commento scritto da victory | | |
Si lascia leggere anche se ha qualche lungaggine. Inizio abbastanza buono ma in sostanza bruttino, non penso di rileggerlo. |
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