Il capitolo conclusivo della saga "Divergent" è ancora più drammatico dei primi due, con tragiche perdite, anche di alcuni personaggi a cui ci eravamo affezionati o da cui ci aspettavamo qualcosa di importante. Finalmente scopriamo la verità su quella "strana" città in cui vivono le fazioni che dovrebbero essere "perfette", ma che si trovano in conflitto fra loro. Emergono personaggi buoni e cattivi, ma in realtà non è tutto bianco o nero, bensì grigio e questo fatto disorienta un po'. Lo stile letterario non è più lineare come nelle prime due puntate: si avvita un po' su se stesso, spesso è confuso, prolisso e ripetitivo. In questo libro la scrittura in prima persona, che nei primi due apparteneva a Beatrice/Tris, ora si divide nei numerosi capitoli fra la stessa Tris e Tobias/Quattro. Si capisce che l'autrice vuole fare emergere il protagonista maschile e, non a caso, scrive anche il "quarto" libro della trilogia (intitolato appunto "Four", cioè Quattro), ma non credo che lo leggerò, perché sono stato deluso dal finale. Che non rivelo per non spoilerare.
Il voto di questo libro, a questo punto lo assegno all'intera trilogia. |
